Diriyah Art Futures, in mostra alla Querini Stampalia l'impronta leggera di Schiattarella Associati

Plastici, schizzi, video, disegni, fotografie e oggetti raccontano il dialogo tra l'architettura e il paesaggio che la accoglie

"Il deserto insegna a rinunciare a ogni aggettivo. Allora l'architettura diventa quasi naturale, percorribile da tutti, da chi conosce la città e da chi non la conosce".

Rinuncia all'enfasi, cerca l'ombra, individua i vuoti da valorizzare, dialoga con la terra e la luce, con la città e il deserto. Così nasce il Diriyah Art Futures, il primo hub del contemporaneo per l'arte digitale e i new media in Arabia Saudita, progettato dallo studio Schiattarella Associati e ora protagonista della mostra "L'impronta leggera" alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.  La raffinata esposizione, curata da Marta Francocci e visitabile fino al 15 giugno - racconta la genesi, in un confronto tra culture e linguaggi architettonici. 

Il rigore progettuale di questo grande edificio - voluto dal Ministero per la Cultura saudita e inaugurato lo scorso novembre - entra in contatto con la poesia dello spazio espositivo disegnato agli inizi degli anni '60 da Carlo Scarpa e, attraverso plastici, schizzi, video, disegni, fotografie e oggetti, proietta il visitatore all'interno di un racconto visionario dell'architettura.

foto: © Antoine Horenbeek

La sala centrale espone su un grande piano l'impronta dell'edificio, realizzata in colore oro, alludendo all'architettura in pietra di Riad e alla terra, entrambe sensibili alla luce accecante e asciutta del deserto. Dalla sabbia solidificata al fango, dal vento all'ombra, nel Diriyah Art Futures, tutto diventa materia contemporanea capace di far dialogare la dimensione umana e il digitale, il rigore progettuale e il paesaggio naturale che lo circonda.

Un rapporto tra le parti fondamentale per lo studio Schiattarella, raccontata nella sala adiacente anche grazie alle istantanee di Paolo Pellegrin, che nel 2023 ha attraversato l'edificio, ancora cantiere, per raccontarlo con il suo sguardo fotografico pluripremiato. Nei suoi scatti emerge in maniera preponderante il tema della soglia tra luce e ombra, rivelando il dinamismo dell'edificio per "sentire il gesto dell'architetto che scava". A completare l'esposizione, infatti, una serie di "composizioni" dove compaiono gli edifici ancora in costruzione, gli uomini al lavoro, il wadi, anche questi in una "conversazione potenzialmente infinita".

Diriyah Art Futures, nuovo centro per le arti digitali a Riyadh

Il Diriyah Art Futures, inaugurato nel novembre 2024, sorge all'interno del sito Unesco At-Turaif, ai margini della città moderna di Riyadh, nel quartiere Al Bujairi. Concepito come un frammento urbano sul pendio di una scarpata rocciosa e, seguendo l'andamento lineare del Wadi, si fonde armoniosamente con l'ambiente naturale. L'architettura, ispirata alla tradizione Najd, si caratterizza per l'uso della pietra di Riyadh e per l'intonaco di fango, integrando tecnologie sostenibili come il raffrescamento geotermico e il riutilizzo dell'acqua piovana. Gli spazi tra i volumi costruiti rievocano quelli dell'antica Addiriyah, con le sue strade strette e le sue piazze di piccole dimensioni, mentre all'interno trovano spazio laboratori, studi, residenze per artisti e aree espositive, progettati per favorire la collaborazione e l'aggregazione creativa. 
Maggiori informazioni → Schiattarella Associati.

foto: © Antoine Horenbeek

foto: © Elisa Scapicchio

L'IMPRONTA LEGGERA. DIRIYAH ART FUTURES / SCHIATTARELLA ASSOCIATI
7 maggio - 15 giugno 2025

dove Sala Scarpa · Fondazione Querini Stampalia · Santa Maria Formosa Castello 5252, Venezia

orari martedì - domenica | ore 10-18 
(ultimo ingresso 17.30)
chiuso il lunedì

biglietti
intero: 15 euro
ridotto: 12 euro
+info: querinistampalia.org

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