Decreto Sviluppo bis, professionisti con PoS e indice nazionale delle PEC

Il Decreto Crescita, denominato "2.0" in sede di Consiglio dei Ministri e diffuso con il nome Sviluppo bis è legge, si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l'entrata in vigore. La Camera l'ha approvato in via definitiva dopo le modifiche subite a Palazzo Madama. Diverse le novità che interessano il programma di digitalizzazione della pubblica amministrazione e che finiscono per coinvolgere anche il professionista, obbligato ad accettare pagamenti in moneta elettronica e a utilizzare sempre più la PEC come mezzo di comunicazione con la Pubblica Amministrazione.

Aggiornamento del 19 dicembre 2012
La legge di conversione del decreto Sviluppo bis è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di ieri. La legge (221/2012) è in vigore da oggi. 

Riguardo ai pagamenti elettronici vedi l'articolo del 29 agosto 2013 "Pagamenti elettronici e professionisti: all'obbligo di munirsi di POS non seguono sanzioni"

Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC)

Ogni cittadino potrà eleggere il proprio indirizzo di posta elettronica certificata come domicilio fiscale. Basterà comunicarlo alle pubbliche amministrazioni e ai gestori di pubblici servizi, che saranno tenuti ad inviarvi tutte le comunicazioni a partire dal 1° gennaio 2013. Se il cittadino potrà scegliere un domicilio "virtuale", per i professionisti sarà creato un indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC). La novità è introdotta con una modifica al Codice dell'amministrazione digitale, cui viene aggiunto l'art. 6 bis. Lo scopo dell'indice nazionale delle PEC è  favorire la modalità telematica per la presentazione di istanze, dichiarazioni e dati, ed anche incentivare ulteriormente lo scambio di  informazioni e documenti tra la pubblica amministrazione e i professionisti.

Trasmissione di documenti e avvio dei procedimenti amministrativi via telematica

Vengono anche introdotte disposizioni più cogenti che obbligano alla comunicazione e alla trasmissione di documenti per via telematica tra PA e tra queste e i privati. La legge Sviluppo modifica  il Codice dell'amministrazione digitale (art. 47 comma 1 del CAD), stabilendo responsabilità dirigenziali e disciplinari nei confronti del personale pubblico inadempiente.

Più in particolare la mancata trasmissione di documenti per via telematica tra pubbliche amministrazioni, e tra queste e privati, determina responsabilità amministrativa e dirigenziale, anche in aggiunta ad un'eventuale responsabilità per danno erariale. Responsabilità dirigenziale e disciplinare anche per il mancato avvio del procedimento da parte del titolare dell'ufficio competente su istanze inviate con modalità telematica.

Pagamenti in moneta elettronica, professionisti e POS

Confermato inoltre l'obbligo per il professionista di dotarsi di POS (Point of Sale) a decorrere dal 1° gennaio 2014. Scatterà da tale data l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito (bancomat). In alternativa al bancomat i professionisti dovranno accettare anche le carte di pagamento, se «l'onere posto a loro carico non sia superiore a quello applicato per le carte di debito».

I dettagli sono rimandati ad un decreto interministeriale il quale, stabilirà eventuali importi minimi, modalità e termini, anche in relazione ai soggetti interessati. Lo stesso decreto - dispone la legge - potrà introdurre l'obbligo di accettare ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche mediante tecnologie mobili. 

L'utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici viene anche introdotto come una misura per il contrasto all'evasione fiscale, messa in atto attraverso la limitazione dell'utilizzo dei contanti. Nel passaggio al Parlamento è stato specificato nella legge, che per "carte di pagamento" bisogna intendere anche le carte di credito e le carte prepagate. Si ricorda che la legge (D.Lgs. 231/2007, modificato da ultimo dall'articolo 12 del D. L. 201/2011) impone il divieto di trasferire denaro contante o titoli al portatore per somme maggiori o uguali a 1.000 euro. 

di Mariagrazia Barletta architetto

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