Inarcassa: una deroga al pagamento dei minimi al vaglio dei ministeri

Il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa ha deliberato una modifica al Regolamento di previdenza, per dare la possibilità, a chi ha redditi più bassi, di versare un contributo ridotto, inferiore al minimo. La proposta è al vaglio dei ministeri vigilanti, senza l'Ok dei quali la modifica non potrà essere operativa. Se andasse in porto si potranno pagare i contributi in base al reddito effettivamente dichiarato. 

La novità interesserebbe architetti e ingegneri con redditi più bassi. Si tratta dei contribuenti che nel 2013 hanno guadagnato fino a 15.517 euro (con tale cifra si intende il reddito professionale netto dichiarato ai fini dell'Irpef). La facoltà di deroga è riservata infatti a quanti producono reddito professionale inferiore al contributo minimo dell'anno. Ne sono esclusi i pensionati e i giovani professionisti a contribuzione ridotta.

Probabilmente la novità si applicherà al solo contributo soggettivo. Ad esempio, un iscritto che nel 2013 ha guadagnato 10.000 euro, pagherà, per il soggettivo, il 14,5% di quella somma, più il contributo minimo integrativo di 660 euro. Un risparmio di 800 euro (il contributo minimo soggettivo per il 2013 è di 2250 euro).

Nell'arco della vita lavorativa si potrebbe usufruire della deroga per un numero massimo di cinque anni.

La Cassa impiega il sistema contributivo per le anzianità maturate dal 1 gennaio 2013, per cui a risentirne, sarà ovviamente l'anzianità utile per la pensione, riconosciuta in misura proporzionale al contributo soggettivo versato nell'anno. In definitiva la penalizzazione non è da poco, perché chi sceglierà di pagare in percentuale al reddito dovrà lavorare qualche anno in più. 

Un discrepanza resta ed è forte. Perché chi ha un reddito basso, come i giovani, rischia di annullare i propri guadagni con il pagamento delle rate contributive. E se passerà la modifica si tratterà solo di un sollievo temporaneo. Meglio va invece per gli architetti o ingegneri di studi affermati, perché con la nuova riforma in vigore dal 2013, il contributo soggettivo obbligatorio è calcolato applicando una sola aliquota del 14.5% fino al raggiungimento di 120mila euro. Per i redditi eccedenti questa cifra, il soggettivo non è calcolato.

di Mariagrazia Barletta architetto

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