Il 2023 sarà l'anno che vedrà le città di Bergamo e Brescia portare il testimone di Capitale della Cultura.

In questa cornice, il Comune di Bergamo, con Confindustria Bergamo e GAMeC nel mese di luglio ha lanciato un concorso a inviti per la realizzazione di due installazioni a cui affidare il compito di animare i luoghi coinvolti dalla manifestazione.

Dodici le proposte arrivate al vaglio della giuria, che ha scelto, tra queste, il progetto Pioppeto di Salottobuono, studio fondato da Matteo Ghidoni e Light On, del duo greco Objects of Common Interest.

Concept differenti che hanno però, come minimo comune denominatore, la volontà di dialogare con gli spazi ospitanti: il primo tessendo una relazione con l'industria, attraverso la proposta di una collaborazione con la natura, nel rispetto della biodiversità. Il secondo generando, attraverso semplici gesti e il principio di riuso, nuove prospettive visive su una delle piazze simbolo della città.

È l'attenzione all'ambiente, quindi, il filo rosso che guiderà il programma di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, fortemente colpita dalla pandemia e che, con questa opportunità, intende guardare a un futuro prospero partendo proprio dall'attenzione al suo territorio.

Oltre ai vincitori, gli studi selezionati per il concorso erano: Agostino Iacurci, Space Popular, Marjan van Aubel, Teresa Van Dongen, Ecòl, False Mirror Office, Matilde Cassani, Studio Parasite 2.0, Studio Francesco Faccin, Studio Ossidiana.

Pioppeto | Salottobuono

Scelto dall'associazione degli Industriali bergamaschi per raccontare la volontà di promuovere uno sviluppo attento ai problemi dell'ecologia e della sostenibilità, Pioppeto trasformerà lo spazio di ingresso alla sede di Confindustria Bergamo all'interno di Kilometro Rosso Innovation District.

Una piazza rinnovata, ispirata al concetto di "Industriosa Natura", interprete delle necessità di coniugare sostenibilità, natura e produzione all'interno del settore industria e con la volontà di promuovere uno sviluppo in ottica di decarbonizzazione e riforestazione del territorio.

Pioppeto conta 32 alberi in vaso, disposti sul tetto dell'auditorium ipogeo in modo da formare una grande sala colonnata naturale protetta da un tetto di foglie; l'area a prato lungo il fondale rosso del muro verrà invece sostituita da uno specchio d'acqua che accoglierà canneti e ninfee.

A completare l'allestimento della nuova piazza naturale saranno vasi e panche in calcestruzzo e ceramica dalle diverse geometrie, così che gli ospiti possano sentirsi a proprio agio in un luogo accogliente e pensato per l'incontro all'aria aperta e per lo svolgimento di attività culturali e creative.

Il pioppo, figura familiare e iconica nel paesaggio della Pianura Padana, rappresenterà, insieme allo specchio d'acqua, un sistema autosufficiente simbolo dell'ecosistema tipico del territorio: la piazza costituisce un'ampia superficie drenante che convoglia verso lo stagno l'acqua piovana che, raccolta in parte all'interno di una cisterna, verrà riutilizzata per irrigare gli alberi.

La piantagione di pioppi filtrerà, inoltre, la luce solare e mitigherà il rumore degli aerei, oltre, ovviamente, alla riduzione del calore estivo.

Infine, Pioppeto offrirà un habitat ideale per l'incremento della biodiversità, perfetto per la nidificazione di numerose specie di uccelli e prevedendo, con il tempo, la comparsa di rane e altri piccoli organismi.

Simbolicamente, il progetto di Salotto Buono rappresenterà, quindi, un'oasi fra autostrade e parcheggi al di là del muro rosso e il complesso di edifici al suo interno.

 CREDITI PROGETTO 
Team: arch. Matteo Ghidoni con arch. Alessandro Pasero • arch. Maria Marzia Minelli • Benedetta Ballabio • Giona Badoni
Consulenti per il paesaggio: RSL Landscapes
Consulenti per la fattibilità tecnico/economica: BMBR
Foto del modello: Louis De Belle

Lights On | Objects of Common Interest

Selezionato dalla giuria per "aver saputo combinare il carattere iconico dell'elemento scultoreo a un'esigenza di partecipazione comunitaria, per creare uno spazio accogliente e funzionale per vivere la piazza durante l'anno di celebrazioni", l'intervento site specific Light On coinvolgerà lo spazio pubblico di Piazza della Libertà su vari livelli, attraverso l'interpretazione di tre concetti chiave: riutilizzare, riattivare e rinnovare.

Alla base del progetto di Objects of Common Interest vi è la volontà di rielaborare il rapporto tra la comunità e le risorse che essa già possiede e di proporre soluzioni innovative a partire dal patrimonio della città e del territorio.

Al centro vi sarà un'imponente scultura luminosa, sinuosa, flessibile e morbida all'apparenza, strettamente connessa all'architettura del palazzo affacciata sulla piazza e alimentata da pannelli solari.

Grazie alla pavimentazione sopraelevata realizzata con pneumatici riciclati, pensata come se fosse una piccola collina, sarà offerta ai passanti un'inedita prospettiva ravvicinata sulla fontana al centro della piazza e la vista sull'intorno.

L'allestimento sarà completato da una serie di sedute realizzate con marmi policromi recuperati e resina riciclata, tutti elementi che rafforzeranno la volontà del progetto di porsi in dialogo con il contesto urbano per favorire la socializzazione.

Inoltre, ogni elemento è pensato per essere riciclato e riutilizzato: gli elementi luminosi, così come le sedute, potranno infatti essere riassemblati con modalità differenti e in altri contesti.

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