Nel 2023 la "flat tax" è anche incrementale, ecco come funziona

di Mariagrazia Barletta

Un tassa "piatta", o meglio fissa al 15%, applicata all'incremento di reddito conseguito nel 2023 rispetto alla migliore performance economica dell'ultimo triennio, decurtato di un 5% (franchigia). È questo il principio, solo apparentemente complesso, della cosiddetta «flat tax incrementale» prevista dal disegno di legge di Bilancio per il 2023, ora all'esame della Camera dei Deputati per la conversione.

Dunque nella Manovra non ci sarà solo l'aumento della platea di beneficiari del regime forfettario, che si otterrà aumentando da 65mila a 85mila euro la soglia di reddito entro la quale è possibile beneficiare dell'imposta sostitutiva unica al 15% (si veda l'articolo pubblicato lo scorso 30 novembre), ma, in via sperimentale, per il solo 2023, fa il suo esordio l'imposta al 15% applicata all'incremento di reddito.

Per verificare se questa nuovo beneficio può essere conveniente, bisogna considerare che è possibile fruirne se non si è nel regime forfettario.

Il secondo passo consisterà nel confrontare il reddito del 2023 con quello relativo al triennio precedente (2020-2022). Più nel dettaglio, va fatta una sottrazione, ossia dal reddito da lavoro autonomo conseguito nel 2023 (nel caso dei professionisti) va sottratto il reddito più alto (sempre da lavoro autonomo) dichiarato nell'ultimo triennio, considerando cioè ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Ad esempio, se nel 2023 il reddito sarà pari a 50mila euro, e nel periodo d'imposta 2020 sono stati dichiarati 20mila euro, 25mila nel 2021 e 27mila nel 2022, tale differenza sarà di 23mila euro (50mila - 27mila).

Entra poi in gioco una franchigia del 5% calcolata sul reddito più alto dell'ultimo triennio che va decurtata dalla differenza tra il reddito del 2023 e la migliore performance economica del triennio precedente. Quindi continuando con l'esempio numerico, la franchigia è pari al 5% di 27mila euro, ossia è pari a 1.350 euro.

La base imponibile, sulla quale va applicata l'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali locali, si ottiene sottraendo la franchigia di 1.350 euro da 23mila euro. Dunque la base imponibile è di 21.650 euro. Significa che sull'incremento di reddito, decurtato della franchigia, si applica l'imposta al 15%, che in questo caso è pari a 3.247,50 euro.

La «tassa piatta» al 15% si applica quindi solo all'incremento di reddito, considerando la franchigia del 5%. Il restante reddito (secondo l'esempio, 50mila - 21.650) sarà soggetto alla tassazione ordinaria, considerando gli scaglioni Irpef e le addizionali.

Va inoltre considerato che la «flat tax incrementale» si applica per incrementi di reddito fino a 40mila euro. Infine, ai fini dell'acconto Irpef e delle addizionali per il 2024 non si tiene conto della nuova misura agevolativa.

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