Casoria (NA), con Alvisi Kirimoto l'efficientamento dell'Erp diventa occasione per dare qualità a spazi privati e collettivi

L'intervento si propone come modello di rigenerazione urbana, sociale ed energetica

di Mariagrazia Barletta

Il punto di partenza è comune a tanti interventi ora più che mai diffusi sul territorio italiano: rendere energeticamente più efficiente il patrimonio edilizio e più sicuro in caso di sisma. Fin qui, tutto ordinario. Ma a Casoria (NA) il progetto di riqualificazione di un complesso di Edilizia residenziale pubblica (Erp) dello studio Alvisi Kirimoto è veicolo di ambizioni eccezionali. Queste, non restano ancorate al numero di classi energetiche da scalare, ma, responsabilmente, si fondono ad una visione che ha a cuore il benessere e la dignità delle persone.

Ecco allora che: qualità dell'architettura, ampliamento degli spazi privati all'aperto e attenzione alla vita di comunità entrano in gioco al fianco di proposte finalizzate a conquistare ciò che dovrebbe essere acquisito già come un diritto di tutti: vivere in abitazioni sicure, salubri e non energivore. Un'azione in cui l'architettura recita la parte che da sempre le è stata assegnata: migliorare la vita dei cittadini.

Il progetto di riqualificazione dei 48 alloggi, nati dopo il terremoto dell'Irpinia (1980), è stato presentato il 14 dicembre al sindaco di Casoria Raffaele Bene, agli assessori, consiglieri e dirigenti comunali, presso la Sala Consiliare dell'amministrazione campana. L'intervento prevede l'integrazione di una piazza pubblica, aree gioco, orti urbani e giardini, cui si affianca il risanamento degli alloggi, attraverso una nuova struttura affiancata alle facciate esistenti, che genera logge e terrzze, andando ad ampliare la superficie degli appartamenti.

Nel progetto Massimo Alvisi porta l'esperienza maturata nell'ambito di Casa Italia, il dipartimento nato con il governo Renzi che aveva tra gli obiettivi quello di realizzare dei progetti pilota per la riqualificazione e la messa in sicurezza sismica di edifici, con interventi puntuali guidati da indagini diagnostiche, da realizzare senza mandar via gli abitanti degli edifici interessati (uno di questi progetti, cui Alvisi ha partecipato è in corso a Sora, in provincia di Frosinone).

«Il progetto nasce dall'idea di ristrutturare l'intero complesso lasciando tutti gli abitanti nelle loro case, onde evitare di arrecare loro ulteriore disagio, oltre che fisico, anche sociale e psicologico. Partendo dalla nostra esperienza con Casa Italia, insieme a Milan Ingegneria abbiamo lavorato su una struttura leggera che, come un abbraccio, darà nuova forza al complesso rendendolo resistente al sisma, amplierà gli spazi a disposizione di ciascuno con balconi e giardini comuni sul tetto, creerà una nuova immagine del quartiere con un grande parco aperto e sarà un modello di rigenerazione urbana, sociale ed energetica», racconta Massimo Alvisi, fondatore con Junko Kirimoto dell'omonimo studio.

«Sfrutteremo - prosegue l'architetto - l'identità della comunità per rendere forte il progetto al di là dell'architettura, consentendo per esempio agli abitanti di avere dei piccoli orti, delle micro serre per ogni balcone, e di prendersi cura degli spazi condivisi ma anche gli uni degli altri».

Logge e terrazze grazie alla nuova struttura a telaio

Nel progetto, le aree esterne di pertinenza di ciascun alloggio vengono ampliate con nuove strutture che si aggrappano alla preesistenza, rispondendo ai requisiti di prestazione statica e sismica. La struttura sarà costituita da un telaio in acciaio, che con passo regolare definirà il ritmo della facciata, andando così a rivoluzionare l'aspetto del complesso.

Sul lato interno, che guarda alla corte centrale, le "terrazze giardino" occuperanno tutta la lunghezza della facciata, aumentando lo spazio esterno disponibile per alloggio da 4,5 a circa 30 mq, mentre sul lato esterno degli edifici, le "logge" prenderanno il posto dei balconi esistenti, portando la superficie calpestabile degli spazi esterni privati da 5,4 a 9,4 mq. Sia le logge che le terrazze sono caratterizzate da fioriere integrate al sistema strutturale, arricchendo così di verde tutto il prospetto.

Aree pubbliche per la socialià

Creare aree pubbliche e verdi di socialità e incontro, migliorare l'accessibilità del complesso ed eliminare le barriere architettoniche, prevedere interventi di efficientamento energetico, sono altri obiettivi perseguiti nel progetto.

L'intervento, infatti, prevede l'integrazione di una piazza pubblica, aree gioco, orti urbani e giardini. La corte fra i due edifici, prima utilizzata come parcheggio, sarà il nuovo centro nevralgico del sistema, con una piazza libera, aree di gioco per bambini e ragazzi, e zone di prato alberate. Sul lato esterno, invece, il verde abbraccerà le palazzine, declinandosi in orti urbani, filari alberati e un giardino comunitario. Gli orti, 24 in totale, saranno divisi in parti uguali sui lati esterni delle palazzine, in modo che ogni alloggio possa avere il proprio.

Lo stato di fatto in una vista satellitare

Adeguamento impiantistico ed efficientamento energetico

Inoltre, l'adeguamento impiantistico e il miglioramento energetico tramite azioni attive, come il fotovoltaico e il solare termico, e passive, come la raccolta delle acque meteoriche e il cappotto termico, garantiscono una maggiore sostenibilità del complesso.

Sono previsti nuovi ascensori esterni, che collegheranno tutti i livelli, inclusa la nuova copertura, resa per la maggior parte praticabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: