"Da come crescono e si formano i bambini possiamo pensare a una società futura più o meno libera e creativa. Dobbiamo quindi liberare i bambini da tutti i condizionamenti e aiutarli a formarsi".

Lo affermava Bruno Munari e proprio questo potrebbe essere l'incipit per raccontare il nuovo progetto del MUBA di Bologna, il "Museo delle Bambine e dei Bambini" che sorgerà nell'area periferica del Pilastro per offrire ai più piccoli uno spazio di scoperta e di conoscenza a loro misura.

Una necessità espressa dall'amministrazione di Bologna, che lo scorso novembre aveva indetto un concorso per scegliere - sulla base del merito - la proposta migliore. Ad aggiudicarsi la vetta della graduatoria è stato lo studio romano Aut Aut Architettura, che ha fatto del tema degli spazi per l'infanzia il suo cavallo di battaglia.

Giovane Talento dell'Architettura Italiana nel 2020, proprio con il progetto di una scuola casa famiglia in Madagascar, lo studio ha all'attivo diversi interventi incentrati sulle esigenze dei più piccoli, tra cui l'asilo nido della Manifattura Tabacchi di Firenze, il cui cantiere è prossimo all'apertura.

Anche il sodalizio con l'Emilia Romagna non è una novità: lo studio, infatti, rafforza con questo progetto il legame già iniziato con Esperimetro, la sala didattica nella Scuola di Udine frutto della collaborazione con la Fondazione Reggio Children e la piazza a Pieve di Cento (BO), a seguito della vittoria di un concorso, in corso di realizzazione.

Il MUBA, arretrato rispetto alle già presenti strutture di Biblioteca Spina e alla Casa Gialla e inserito all'interno del progetto Impronta Verde che agisce sul paesaggio naturale e culturale della città a scala territoriale, completerà il triangolo dedicato alla cultura e alla socialità per tutte le età, rappresentando, al tempo stesso, un'opportunità di riscatto per il Pilastro, nato negli anni '60 per sopperire alla necessità di alloggi dovuta allo sviluppo industriale e oggi caratterizzato da una difficile realtà socio-economica.

L'attenzione alla percezione dei più piccoli la si riscontra già da lontano. A caratterizzare il progetto è, infatti, il colore giallo, ben noto ai bambini come tono primario, legato al sole e al sentimento di gioia, mentre la forma, nella sua semplicità di poligono regolare, con gli shed che movimentano la facciata, rievoca la geometria delle fabbriche, affidando alla nuova struttura il ruolo di contenitore attivo di creatività.

Vi si accede dal viale di fronte che, come un parco lineare attrezzato, funge da connettore tra i vari edifici e tra le aree dedicate a parco giochi, area sensoriale riservata ai piccolissimi e allo spazio per gli orti didattici e alla casa delle farfalle, oltre al preesistente campetto da gioco.

«Il Museo vuole andare oltre l'aspetto della didattica - tema a noi molto caro - per creare un dispositivo urbano che faccia incuriosire entrando immediatamente nell'immaginario dei bambini, stimolandoli e lasciandoli liberi di sperimentare e creare, in altre parole di costruire il patrimonio stesso del museo». - spiegano i progettisti - «Facendo seguito alla collaborazione con la Fondazione Reggio Children, abbiamo voluto estendere i principi di Loris Malaguzzi allo spazio museale, che vede il bambino come produttore di conoscenza. Ecco perché il nostro progetto richiama l'archetipo della fabbrica, reinterpretata giocosamente anche attraverso colori che possano rispondere alla visione di un bambino».

Finanziato con risorse del PNRR, il progetto prevede un investimento di 3 milioni di euro e sarà realizzato in legno con pannelli prefabbricati X-LAM per garantire tempi di realizzazione ridotti e basso impatto ambientale.

© Aut Aut Architettura

Spazi fluidi e flessibili per favorire l'esperienza "su misura"

Immaginando lo spazio museale vero e proprio come estensione protetta del parco pubblico, il progetto mostra un piano terra interamente vetrato, che consente la continua relazione tra interno ed esterno, sia dal punto di vista visivo che sotto l'aspetto funzionale e di attività. Qui la struttura portante, costituita di nuclei in X-LAM a vista sfalsati, definisce gli spazi serviti in un disegno di spazialità fluide e flessibili dedicate alle esigenze allestitive ed educative che ripropongono idealmente il micro sistema urbano evidente nel masterplan del parco.

Giunti al primo piano per mezzo di una scala a chiocciola, il percorso espositivo-esperienziale si distacca dalla trasparenza del livello zero offrendo una dimensione chiusa assimilabile al concetto museale della white box, con poche aperture ponderate verso la città e il parco circostante. Qui, in sequenza, trovano spazio le tre macro aree tematiche del progetto curatoriale - Spazio, Memoria e Città - e una scala che conduce al piano superiore per accedere al giardino olfattivo di copertura.

© Aut Aut Architettura

La copertura verde - prevista nel bando di concorso - viene interpretata da Aut Aut come il culmine dell'esperienza museale, con un'accurata selezione di essenze botaniche e aromi differenti a seconda della stagione.

In linea con la volontà già espressa nell'organizzazione del parco, anche l'area verde in quota farà parte del campo di sperimentazione dei più piccoli. Attraverso l'osservazione dei diversi aspetti della natura - tra odori, rugosità delle cortecce, increspatura e forma delle foglie, leggerezza dei petali ecc. - i bambini potranno imparare giocando, in completa sicurezza grazie al perimetro protetto dalla lamiera stirata che prosegue dalla facciata sottostante.

Un progetto ad anello, dunque, che invita i bambini all'attività di gioco nel parco, si sviluppa negli spazi interni protetti dedicati a laboratori ed attività sempre nuove e si conclude sulla terrazza con l'utilizzo dei cinque sensi, per tornare poi in città arricchiti e stimolati dall'esperienza del museo disegnato a loro misura.

© Aut Aut Architettura

 CREDITI DI PROGETTO 

Denominazione: MUBA - Museo delle bambine e dei bambini di Bologna
Progettista: Aut Aut Architettura
Collaboratori: dedaLegno (strutture), Equiwatt (impianti)
Assegnazione: Concorso di progettazione in unico grado
Status: Primo classificato
Committenza: Comune di Bologna
Anno: 2022/2023
Localizzazione: Pilastro - Bologna, Italia
Superficie: 1500 mq

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