Milano, Palazzo dell'Arte: al via l'ampliamento del museo del Design

Gara bandita da Invitalia per acquisire la progettazione e eseguire i relativi lavori

di Mariagrazia Barletta

Pronti, via: dopo anni di dibattito prende forma il progetto per l'ampliamento del museo del design tra le mura di Palazzo dell'Arte a Milano, opera di Giovanni Muzio e sede della Triennale. Un programma di cui si parla da tempo, inserito nel piano strategico del ministero della Cultura "Grandi progetti beni culturali" che assegna al restyling del celebre Palazzo meneghino quasi 11 milioni di euro.

Per accogliere l'intera collezione di design della Triennale si era pensato ad un concorso internazionale di progettazione, almeno questo l'annuncio arrivato ad aprile 2019 durante la presentazione alla stampa del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, allestito all'interno del Palazzo dell'Arte proprio per avviare il progetto per il museo permanente del design italiano. Ma, la realtà è distante dagli annunci: niente concorso, il museo prederà forma a partire da un appalto integrato.

Palazzo dell'Arte, © Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia

Per realizzare il nuovo museo all'interno dello spazio denominato Curva al piano terra del Palazzo dell'Arte ed estenderlo allo spazio centrale al termine dell'atrio, attualmente dedicato alla caffetteria, il Segretariato regionale per la Lombardia del ministero della Cultura ha bandito, con l'aiuto di Invitalia, un appalto integrato (scadenza 15 settembre), mettendo a gara la progettazione definitiva ed esecutiva insieme alla realizzazione dei lavori sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto dallo studio Esa Engineering.

Triplice l'obiettivo. La gara innanzitutto punta a valorizzare la collezione di design estendendo l'attuale allestimento e restituendo al piano terra la permeabilità e l'apertura verso l'esterno che caratterizzavano il progetto di Muzio. Come si legge nella relazione che accompagna il progetto di fattibilità, il secondo obiettivo consiste «nel restituire l'autenticità del progetto originario di Muzio e mirare il principio di conservazione e valorizzazione dell'edificio storico progettato nel 1933». Il progetto si concentra soprattutto sul Piano Parco, dove sarà anche ricollocato il ristorante, ripristinato nella sua sede originale e baricentrica. Inoltre, il piano di ridefinizione del disegno originario, snaturato da successivi interventi, coinvolgerà anche alcuni prospetti (quello su viale Alemagna e quello affacciato sul parco) con il fine ultimo - si legge ancora nella relazione tecnica - di «ripristinare l'assetto rigoroso e coerente proposto da Giovanni Muzio». Infine, l'intervento punterà anche all'efficientamento energetico.

Nell'ambito della riqualificazione degli ambienti, gli uffici torneranno al primo piano, negli spazi originariamente destinati ai camerini. Il progetto include anche interventi di prevenzione e protezione dagli incendi.

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