Il concorso di idee, parte conclusiva di un più ampio percorso formativo, era stato promosso dalla comunità dei Frati Minori del Santuario della Verna e dal Centro studi per l'architettura sacra della Fondazione Lercaro di Bologna - in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna - in occasione dell'ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco.

Tra le proposte dei 29 partecipanti selezionati, quella di EMMANUELE BORTONE, classe '92, è stata scelta dalla giuria come vincitrice "per la semplice, sobria qualificazione del luogo dedicato alla Resurrezione che, unita all'organicità della proposta generale e alla concreta fattibilità in relazione al budget proposto, è stata considerata meritevole del primo premio per il concreto passaggio alla realizzazione".

Il progetto si basa infatti sul disegno di uno spazio primitivo, introspettivo, semplice nella forma e nella materia e sobrio nella costruzione. Riferendosi alle cappelle del vicino santuario e al messaggio francescano del vivere minimale, esso verte sulla disposizione di blocchi di pietra che, avvolgendosi attorno alla plaimetria, generano il piccolo luogo di preghiera, rivolto verso est.

Qui il tessuto murario, elevandosi, si dirada dando origine a un "crescendo" di vuoti dai quali la luce e il vento penetrano all'interno della cappella, mentre il metallo scuro dell'intradosso della basilare falda di copertura rivela per contrasto il libero fluire della luce.

"Gli interstizi che qualificano la trama muraria" - spiega il giovane progettista "permettono di instaurare una relazione visiva con il paesaggio circostante e consentono l'attraversamento del vento nello spazio di preghiera, rinnovando il rapporto tra l'uomo e il creato, quindi la comunione con Dio".

I fasci luminosi, infatti, riescono a penetrare grazie al diradarsi della materia, andando ad illuminare l'altare monolitico e conferendo al luogo un'atmosfera spirituale e altrettanto poetica.

© Emmanuele Bortone

I progetti menzionati di Lorenzo Guzzini e Chiara Sturiale

Non è passato inosservato il progetto di LORENZO GUZZINI, a cui la giuria ha assegnato la menzione "per la complessa e ricca sintesi di arte e architettura, luce e materia, a generare un denso luogo carico di memoria e suggestioni".

© Lorenzo Guzzini

Menzione, infine, anche a CHIARA STURIALE, "per la rispondenza tra ricerca architettonica e spiritualità francescanain quanto propone un luogo 'ferito', ma capace di manifestare i segni della redenzione di Cristo risorto".

© Chiara Sturiale

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