Un intervento silenzioso e rispettoso dell'ambiente, mosso dalla volontà di reinterpretare il luogo adattandolo alle nuove funzioni espresse dall'amministrazione comunale di Castiglione del Lago, il piccolo borgo in provincia di Perugia che, vedendone le potenzialità di arena per spettacoli pubblici, aveva bandito lo scorso marzo un concorso di progettazione.

L'area, fortemente eterogenea e caratterizzata dalla convivenza di elementi di epoche e civiltà diverse ha così portato  lo studio OKS architetti - fondato da Eugenio Salvetti e Luca Scollo - a sviluppare un progetto interprete delle emergenze patrimoniali, dei vincoli e degli elementi di epoche e civiltà diverse, rielaborando questi elementi in ottica contemporanea, con scelte compatibili, riconoscibili e reversibili.

Attraverso l'utilizzo di una nuova pavimentazione drenante e la definizione dello spazio con l'introduzione di elementi di corten, l'ingresso principale dell'area viene completamente riqualificato. L'antica funzione di hortus conclusus si ritrova, invece, nelle linee principali dei percorsi e nella diversa vocazione degli spazi, creando due ambienti: il foyer alberato e il giardino teatrale, messi in contatto da un'area rialzata che è sia un elemento di separazione visiva, che di accesso e connessione all'arena.

  • il foyer alberato mostra un percorso realizzato in legno che funge da elemento di connessione tra gli elementi storici esistenti - come i ruderi della chiesa conservati e valorizzati attraverso la creazione di un deck in legno, rialzato e distaccato dal paramento murario da attrezzare con tavoli e sedute - e i nuovi interventi - tra cui la biglietteria e i servizi igienici, integrati da una nuova copertura in legno e il caffè book, realizzato ex novo.
  • il giardino teatrale, costituito dalla nuova arena è invece concepito come uno spazio flessibile e adattabile a seconda delle varie esigenze, dagli spettacoli teatrali al cinema all'aperto, presentazioni e convegni, o semplicemente per la sosta e la socializzazione durante le ore diurne.

La nuova arena segue il naturale andamento del terreno e dà luogo a una gradinata quasi naturale adatta ad ospitare 1175 posti (di cui 6 per disabili), da realizzare con terra stabilizzata drenante con sedute in blocchi di pietra locale, che si inseriscono nel terreno, creando una relazione continua tra componente vegetale e minerale.

La fascia di connessione tra il foyer alberato e il giardino teatrale appare, quindi, come dispositivo percettivo che separa i due spazi attraverso il movimento del terreno, definendo gli accessi all'arena grazie a delle "lame metalliche" che indirizzano fisicamente e visivamente lo spettatore, mitigando al tempo stesso il disturbo acustico.

Dal punto di vista della sostenibilità, il progetto prevede l'utilizzo di materiali eco-sostenibili, naturali e riciclati anche negli elementi d'arredo: legno e terra stabilizzata per i percorsi, la pietra per le sedute, il corten per arredi e finiture, mentre i volumi saranno realizzati mediante sistemi costruttivi a secco facilmente removibili. Non da meno, la piantumazione di specie arbustive autoctone, finalizzate all'incremento della biodiversità del sito e scelte in base alle loro caratteristiche di rusticità per evitare, quindi, interventi di cura dopo la fase di attecchimento.

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