Orti urbani, scuola di agraria, cultura: a sud di Bolzano il nuovo quartiere-villaggio firmato Noa

Il progetto tra i quattro finalisti mondiali nella categoria "Future projects - urban design" al World architecture festival 2025

Alle porte di Bolzano (Pineta di Laives), tra le Dolomiti, lo studio Noa progetta un nuovo quartiere denominato Renneria. Il progetto promosso dal gruppo immobiliare Gazzini è per ora sulla carta ed è stato presentato al Comune e alla Provincia. Il concept si propone di qualificare l'offerta abitativa includendo una vasta gamma di servizi.

Renneria è tra i quattro finalisti mondiali nella categoria "Future projects - urban design" al World architecture festival 2025. Il progetto si confronterà con proposte fortemente innovative provenienti da Seattle (Usa), Auckland (Nuova Zelanda) e Seoul (Corea del Sud) il 12 novembre 2025 al Miami Beach Convention Center. Il Waf rappresenta un importante appuntamento internazionale per la comunità architettonica globale, un momento di confronto sullo stato dell'architettura contemporanea. Durante i tre giorni di festival, i progettisti presentano dal vivo i propri lavori a una giuria di oltre 140 tra i più autorevoli architetti, designer, giornalisti ed esperti del settore a livello mondiale.

«Quattro parole hanno guidato la nostra visione: residential, cultural, communal e collaborative. Residenziale, perché offriamo tipologie abitative diverse e inclusive. Culturale, perché nascono nuovi presidi - biblioteche, istituti, laboratori - che alimentano la vita intellettuale del quartiere. Comunitario, perchè Renneria mantiene la scala di villaggio. E collaborativo, con gli orti urbani come fulcro di questa dimensione partecipativa», racconta Lukas Rungger, fondatore di Noa e architetto del progetto.

«La posizione di Renneria la rende naturalmente predisposta ad accogliere un nuovo quartiere. Confinando con un abitato, una zona artigianale e una strada a scorrimento veloce, l'area presenta una forte vocazione edificatoria, poichè già inserita in un tessuto urbanizzato e servito da infrastrutture esistenti. Renneria rappresenta così la naturale continuazione dell'abitato esistente, completandone in modo armonico lo sviluppo urbano», spiegano Luca e Matteo Gazzini, imprenditori promotori del progetto.

L'obiettivo è creare comunità. «Con circa 800 unità abitative, Renneria abbraccia i principi della prossimità funzionale: un ecosistema urbano dove abitazioni, luoghi di lavoro, scuole, ristoranti, servizi sanitari, asili e spazi per il tempo libero si intrecciano in un tessuto vitale e accessibile, concepito come quartiere a traffico ridotto, in cui gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici», spiega lo studio Noa in una nota.

L'identità agricola è il cuore del progetto. Orti urbani, tetti coltivati e frutteti sono pensati per stabilire una profonda continuità con la vocazione storica del sito. Questi spazi verdi produttivi diventano luoghi di incontro, educazione ambientale e filiera a km zero, dove residenti e famiglie possono coltivare prodotti freschi e riscoprire un rapporto diretto con la terra. «Renneria ospiterà una scuola di agraria unica nel suo genere, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto» aggiungono i fratelli Gazzini. «I 70.000 m2 di verde profondo, gli orti didattici, gli alberi da frutto, le erbe aromatiche, il biotopo e le piante ornamentali - aggiungono - diventeranno parte integrante del percorso formativo, trasformando l'intero quartiere in un'aula diffusa».

Nel progetto - spiegano ancora allo studio Noa - «il verde si articola in diverse configurazioni: a ovest, un giardino lineare funge da filtro fra la strada a scorrimento veloce e le abitazioni, offrendo al contempo un viale per pedoni e ciclisti immerso nel verde. Il quartiere metterà a disposizione oltre 70.000 m² di verde profondo, una cifra importante che consentirà la crescita di alberi ad alto fusto e la creazione di un vero ecosistema urbano. Il progetto attiva inoltre le arterie verdi che si diramano dal lotto, come la passeggiata che porta al punto panoramico del Seit».

«Il cuore pulsante dello spazio pubblico sono le tre nuove piazze», spiega Andrea Dal Negro, architetto di Noa. «Sono concepite - prosegue - come spazi di incontro e socialità, di vita urbana e di sicurezza. Fontane, alberi, arredi urbani e variazioni di pavimentazione le trasformano in autentici salotti all'aperto, fruibili durante tutto l'anno». Si prevede di destinarne una al mercato, una al commercio e l'altra alle attività didattiche con asilo, laboratori, studentato, mensa, bar e spazi per l'intrattenimento.

Dal punto di vista architettonico, Renneria nasce da un'idea semplice - spiegano allo studio Noa: «Estrudere il terreno trasformandolo in architettura abitata, seguendo la morfologia del sito. Gli edifici seguono la naturale pendenza del terreno, fungendo da cerniera tra città e paesaggio. I volumi sono rivestiti con doghe di legno e sono completati da tetti verdi accessibili».

«Gli edifici variano in altezza per preservare le viste panoramiche e sono orientati strategicamente per massimizzare luce naturale e ventilazione. Per gli edifici pubblici, dove il terreno presenta variazioni di quota, gli ingressi sono distribuiti su livelli differenti, creando una configurazione spaziale coinvolgente», spiega Andrea Dal Negro.

Il masterplan prevede una densità edilizia di 2,2 mc/mq. Il programma funzionale comprende servizi di quartiere, asili, un hotel 4 stelle superior, negozi, spazi per l'intrattenimento e la ristorazione. Le coperture verdi di tutti gli edifici sono pensate come giardini pensili accessibili, dotati di aree relax e spazi di socialità.

«Renneria vuole essere un laboratorio urbano di innovazione, un modello capace di coniugare crescita, qualità della vita e rispetto per l'ambiente», conclude Lukas Rungger.

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