Sauna tra le chiome e silhouette riconoscibile per l'ampliamento dell'hotel firmato noa*

A Vigo di Fassa (Tn), la nuova addizione con 10 camere e spa guarda già alle future espansioni

di Mariagrazia Barletta

L'ampliamento dell'Olympic Spa Hotel, a Vigo di Fassa (Trento), è orientato al futuro: la nuova sauna e la dependance con 10 camere e una palestra, terminate lo scorso gennaio, tracciano il solco entro cui si muoveranno le future espansioni della struttura ricettiva. Le ulteriori addizioni in programma, come i nuovi volumi da poco conclusi, devono regalare agli ospiti l'emozione di un legame forte e autentico con la natura e inserirsi nel paesaggio rispettosamente. Ed allora il nuovo ampliamento diventa l'occasione per fissare un modello di intervento replicabile, mimetico ma anche riconoscibile, che punti all'integrazione con il contesto dominato dalle vette delle Dolomiti. 

È questo il principio che ha dato impulso al lavoro di noa* per l'ampliamento dell'albergo in Val di Fassa. «Come per altri progetti analoghi, siamo partiti da un concept generale», spiega l'architetto Stefan Rier, cofondatore dello studio insieme a Lukas Rungger. «Per esperienza - prosegue -, sappiamo quanto sia importante definire sempre una visione d'insieme. Anche se inizialmente ci si concentra solo su una parte dell'intervento, quello che si costruisce non è un elemento a sé stante ma diventa il primo passo di un piano complessivo, di più ampio respiro, destinato a svilupparsi nel tempo».

Fotografie di © Alex Filz

Il progetto di ampliamento sposta il baricentro dell'albergo dalla strada provinciale al pendio retrostante, che degrada verso valle trasformandosi in bosco, fino a raggiungere il torrente Avisio. Mentre le stanze del nucleo precedente si affacciavano, infatti, sulla strada provinciale, le nuove camere - in parte interrate e collegate all'albergo da un passaggio sotterraneo - sono realizzate, invece, lungo il pendio. 

La struttura della dependance è in cemento armato. Parte della copertura è costituita da un prato verde, dato che la nuova addizione è parzialmente interrata nel pendio. «Una soluzione che stiamo proponendo soprattutto per le strutture alberghiere, dove spesso siamo in presenza di cubature importanti» sottolinea Stefan Rier. «La scelta di interrare una parte della struttura riduce i volumi ed è vincente soprattutto in aree montane di grande suggestione come le Dolomiti», riferisce ancora Rier.

Fotografie di © Alex Filz

La sauna è un edificio a sé stante, collocata ai margini del bosco. In posizione sopraelevata, si affaccia al di sopra delle chiome degli alberi. «Realizzata interamente in legno, esternamente rivestita in larice e internamente in abete savu trattato con della cera nera - spiegano i progettisti -, si mimetizza nel bosco e ne offre una vista suggestiva sia dalle vetrate interne sia da un terrazzo laterale. Si può raggiungere direttamente dall'albergo percorrendo una passerella aerea, che lascia libero il prato sottostante (dove, tra l'altro, passa ogni anno la "Marcialonga", la famosa manifestazione di sci di fondo)».

Quanto alla dependance, il profilo del tetto richiama, in modo stilizzato, il profilo delle vette. «A un'estremità - spiegano allo studio noa* -, una punta più alta identifica il doppio livello della suite di maggiore ampiezza, poi la copertura si abbassa, con punte ad altezza inferiore in corrispondenza delle altre camere a un solo livello, e, all'estremità opposta, della palestra». 

Fotografie di © Alex Filz

«Questa silhouette, estremamente riconoscibile nella sua semplicità grafica - proseguono i progettisti in una nota -, intende diventare la cifra stilistica dell'albergo. Anche la palette cromatica dei materiali utilizzati richiama il paesaggio circostante: le falde inclinate e le pareti esterne sono intonacate a grana grossa di un colore grigio che ricorda quello delle pareti dolomitiche. È un intervento che si può definire mimetico, per l'uso di forme e materiali in simbiosi con il paesaggio, e allo stesso tempo sostenibile: sia perché l'intero progetto è stato portato avanti con ditte locali, sia perché il parziale interramento della struttura è studiato per limitare al massimo i volumi».

Ogni stanza è dotata di finestre a tutta parete e di un ampio terrazzo che si affaccia sul paesaggio. Gli arredi, in legno di rovere, «sono realizzati su misura», assicurano i progettisti. Anche nelle forme dei mobili si è cercata continuità con gli stili locali. Dominano colori chiari e naturali, affiancandosi al verde, che richiama la tonalità del bosco di pini che si estende davanti alle stanze.

In alcune camere è stato ricavato un patio interno con pareti trasparenti: uno spazio privato accessibile in ogni stagione, che porta luce e natura all'interno dell'ambiente. La vegetazione del patio, la presenza di una betulla, la vista del cielo, diventano parte di un'esperienza nuova per gli ospiti dell'albergo.

«In prospettiva - spiega lo studio in una nota -, il piano di sviluppo del progetto prevede la realizzazione di altre strutture simili alla prima e di una nuova area wellness. Parallelamente, anche l'edificio centrale sarà oggetto di un restyling. In particolare, la facciata sarà ridisegnata con una struttura in legno che richiamerà il profilo delle vette; inoltre, per ridurre la volumetria percepita e l'impatto ambientale dell'intervento, è previsto che il piano terreno venga interrato, creando un paesaggio collinare dove troveranno posto le nuove strutture, tutte ipogee».

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