MVRDV si aggiudica il concorso per la Galleria di arte moderna e contemporanea di Torino

Insieme a Balance Architettura, Filippo Busato, Ep&S Group e Michelangelo Di Gioia

È lo studio MVRDV in gruppo con Balance Architettura, Ep&S Group, Michelangelo Di Gioia (geologo) e il Prof. Ing. Filippo Busato, ad aggiudicarsi il concorso di progettazione per la riqualificazione della Gam - Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino. Lo annunciano la Fondazione Torino Musei e la Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Città di Torino e con il supporto della Fondazione per l'architettura / Torino.

Sarà il progetto del team italo olandese a traghettare nel futuro la prima galleria d'arte contemporanea nata in Italia e detentrice, insieme alla omologa Galleria di Roma, di gran parte del patrimonio artistico nazionale dell'Ottocento e del Novecento. L'annuncio è arrivato durante la conferenza stampa tenutasi a Torino, al Collegio Carlo Alberto, giovedì 18 dicembre, alla presenza del sindaco, Stefano Lo Russo, del presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Marco Gilli e il presidente della Fondazione Torino Musei, Massimo Broccio. La Commissione ha riconosciuto una proposta capace di interpretare con visione, qualità progettuale e coerenza funzionale il futuro della Gam.

Grandi nomi nella graduatoria, al momento provvisoria. Al secondo posto si classifica il team guidato da Kengo Kuma & Associates Europe, seguiti dai gruppi capitanati da Vazquez Consuegra Arquitecto (terzo classificato), Mario Cucinella Architects (quarto posto) e ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel (quinto posto).

«Quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto, abbiamo sentito l'esigenza di riconsiderare alcuni interventi del passato. Il sopralluogo ci ha però fatto comprendere che diversi elementi andavano preservati e, in alcuni casi, restaurati, perché questo luogo ha una storia lunga e preziosa che merita di essere valorizzata nel tempo. Il progetto, tuttavia, va oltre l'edificio: è soprattutto un progetto di apertura. Abbiamo riconosciuto la Gam come un luogo vivo, profondamente legato alla città di Torino. Aprire il giardino e la piazza significa aprire la cultura alla città, invitando le persone ad attraversare tutti gli spazi, fino al piano interrato e ai magazzini. Abbiamo quindi immaginato un edificio realmente aperto, capace di coniugare rispetto per gli interni e grande flessibilità per le future configurazioni espositive», ha commentato subito dopo l'annuncio Bertrand Schippan partner dello studio Mvrdv. 

La galleria, in parte oggi inagibile (per circa un terzo) dovrà riconquistare un rinnovato splendore, per riposizionarsi a livello internazionale e al contempo rafforzare la sua reputazione, il suo ruolo e prestigio. Come richiesto dal bando, il museo si trasformerà da fortezza inespugnabile a "piazza" aperta, fruibile e riconoscibile, uno spazio identitario e attrattivo per la sua dimensione architettonica, urbanistica, sociale e culturale.

L'ambizione - espressa nei desiderata della committenza - è fare della Gam «un punto di riferimento nel panorama delle istituzioni culturali internazionali, ispirandole a integrare tecnologie innovative e principi di inclusione nelle proprie pratiche e programmi» e offrire «un'esperienza di visita innovativa, stimolante, all'avanguardia, coinvolgente e memorabile per pubblici di ogni età, capacità fisiche, cognitive e sensoriali, formazione, cultura e sensibilità».

Il progetto ripropone lo spirito avanguardistico che ha caratterizzato la nascita dell'attuale edificio della GAM, nato da un concorso del 1951 e realizzato nel 1959 su progetto di due giovani architetti ferraresi, Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, diventato presto uno dei simboli della cultura e dell'architettura di Torino nel mondo. Poi, negli anni '80 iniziarono a manifestarsi alcuni limiti del progetto originale, che portarono alla chiusura del 1983: presenza di barriere architettoniche; pareti inclinate che complicavano l'esposizione delle opere; spazi espositivi non più commisurati alla crescita delle collezioni e la necessità di adeguare l'edificio rispetto alla nuova prevenzione incendi. Si avviò così un lungo cantiere di riqualificazione, tra il 1988 e il 1993. 

Il progetto per la nuova Gam conta su 27,5 milioni di euro, di cui 15 milioni derivanti dai fondi nazionali previsti nel Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali del ministero della Cultura. «Ci saranno ora 4 mesi per perfezionare il progetto di fattibilità tecnica ed economica»; «il 2026 sarà dedicato all'approfondimento del progetto e auspichiamo di avviare i lavori nel primo semestre del 2027», ha affermato in conferenza stampa Marco Gilli.

Il progetto sarà presentato a inizio 2026

Il progetto vincitore sarà presentato al pubblico, ad esito delle ordinarie verifiche previste dalla normativa vigente, nel corso di un grande evento dedicato, in programma a inizio 2026. L'occasione rappresenterà un primo momento di restituzione pubblica della visione progettuale selezionata e dell'impianto strategico che guiderà le successive fasi di sviluppo. L'obiettivo mirato sarà quello di coinvolgere gli stakeholder e di condividere il percorso con il territorio, la scena nazionale e internazionale e le comunità artistiche e culturali, contribuendo al rafforzamento del posizionamento del Museo e alla costruzione di una visione partecipata della sua trasformazione

La procedura

A decretare il vincitore, la giuria composta da Marco Gilli, con funzione di presidente, Chris Dercon, Marco Filippi, Francesca Torzo e Esmeralda Valente. La fase progettuale è stata preceduta da un primo step, a svolgimento palese, che ha avuto la finalità di valutare i curricula, i titoli e l'esperienza professionale dei candidati, con l'obiettivo di individuare raggruppamenti da ammettere alla fase finale.

La partecipazione è stata ampia e fortemente internazionale: 49 gruppi di architettura e ingegneria provenienti da Francia, Germania, Giappone, Italia, Libano, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti hanno presentato istanza di partecipazione, confermando l'interesse della comunità progettuale verso un intervento strategico come quello della Gam. 

La prima fase ha portato all'individuazione di cinque raggruppamenti di progettisti, selezionati per qualità, esperienza e coerenza con gli obiettivi del bando, ammessi alla seconda fase della procedura concorsuale, dedicata allo sviluppo delle proposte progettuali. Nella prima fase la commissione giudicatrice era composta da Emanuela Carpani, Francesco Novelli, Cristina Becchio.

La graduatoria provvisoria

1. MVRDV (Rotterdam), Balance Architettura, EP&S Group, Dott. Michelangelo Di Gioia, Prof. Ing. Filippo Busato 
2. Kengo Kuma & Associates Europe, Ralph Appelbaum Associates, Arch. Sonia Beatrice Calzoni, Deerns Italia SpA, CEAS srl, VDLA Vladimir Djurovic Landscape Architecture, Arch. Vincenzo Incardona, Arch. Anass Faid, Arch. Tommaso Mazzega, Arch. Francesco Patetta
3. Guillermo Vázquez Consuegra Arquitecto SLP, PROAP - Estudos e Projectos de Arquitectura Paisagista, GTRF - Tortelli Frassoni Architetti Associati, SEINGIM Global Service srl, 3ti Progetti Italia Ingegneria Integrata S.p.A., Diapason Ingegneria S.r.l., Geologo Dott. Marco Giovannozzi, Ing. Alessandro Zichi
4. Mario Cucinella Architects, Manens, Gae Engineering S.r.l., Milan Ingegneria SpA, WAU architetti, DOTDOTDOT, Dott. Alessandro Biglia
5. ACPV Architects (architetti Antonio Citterio e Patricia Viel), DBA SpA, LAND Italia srl, Metis Lighting, Artcloud Network International, FIONDA srl, Arch. Alberto Artioli, Dott.ssa Beatrice Zanelli

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