Cra - Carlo Ratti Associati - in collaborazione con il celebre architetto e designer, venuto a mancare lo scorso anno, Italo Rota - trasforma uno dei più grandi archivi al mondo dedicati alla scienza della fibra di carbonio in un museo dinamico. Nasce uno spazio di esplorazione e scoperta.
Il museo, concepito per Mae Spa a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) è ora aperto al pubblico e reinterpreta lo straordinario archivio dell'azienda leader mondiale nella produzione di attrezzature per la lavorazione della fibra di carbonio.
Il museo Mae invita i visitatori a varcare la soglia della conoscenza e a scoprire come un polimero di uso quotidiano - la fibra acrilica, simile a quella utilizzata nell'abbigliamento - abbia dato origine a uno dei materiali più rappresentativi della nostra epoca. «Gli archivi spesso riposano nel silenzio, eppure racchiudono un potere silenzioso», afferma Carlo Ratti, professore al Mit e al Politecnico di Milano, socio fondatore del Cra. «Ci è piaciuta - prosegue - l'idea di trasformare un archivio segreto in un museo vivo, un luogo in cui la conoscenza del passato può essere esplorata e innescare nuovi percorsi di innovazione futura».
Image © Giuseppe Miotto _ Marco Cappelletti Studio
La visita inizia nell'archivio Mae, che custodisce alcune delle proprietà intellettuali più preziose al mondo relative alla produzione di fibra acrilica. Quest'ultima è antesignana della fibra di carbonio: quando accuratamente riscaldata e ossidata, i suoi atomi di carbonio si allineano in un reticolo ultraresistente, conferendo al materiale il suo straordinario rapporto resistenza/peso. Nel museo, l'archivio, costituito da un paesaggio di scatole, forma una matrice 3D interattiva arricchita da sovrapposizioni digitali, consentendo a visitatori e ricercatori di esplorare l'esclusivo archivio di innovazione industriale e proprietà intellettuale del Mae.
L'archivio diventa un museo vivo, un luogo dove leggere, indagare e mettere in relazione idee. Il viaggio prosegue attraverso il tunnel di carbonizzazione, dove calore e luce ripercorrono la trasformazione della fibra acrilica in fibra di carbonio. Qui, l'architettura diventa un mezzo per queste forze - pressione, compressione e rilascio - traducendo il processo di carbonizzazione in un'esperienza multisensoriale. I dati in tempo reale provenienti dal centro di prova del Mae collegano il museo alla ricerca in corso.
Inoltre, uno spazio immersivo svela le frontiere più estreme del potenziale della fibra di carbonio, qui un modello completo di un impianto di produzione prende vita grazie alla realtà aumentata proiettata dall'alto. L'ultima galleria presenta artefatti e prototipi interattivi che mostrano le applicazioni all'avanguardia attuali e future della fibra di carbonio, dai veicoli di nuova generazione alle turbine eoliche e ai componenti aerospaziali.
L'ambiente multimediale immersivo, ideato e sviluppato da Studio Michbold, combina video, audio e illuminazione spaziale per guidare i visitatori attraverso la narrazione museale, un racconto dell'evoluzione industriale e della trasformazione dei materiali. I processi scientifici vengono trasformati in un'esperienza audiovisiva dinamica grazie al sistema di proiezione personalizzato, alla scenografia e alla coreografia narrativa.
Image © Giuseppe Miotto _ Marco Cappelletti Studio
«Il Museo Mae nasce dalla forte volontà di valorizzare l'archivio di MaeS.p.A., nonché il nostro patrimonio di idee e produzioni, che hanno accompagnato le trasformazioni della società. Attraverso questo progetto, intendiamo sensibilizzare sul ruolo cruciale delle realtà industriali italiane nel supportare la crescita del Paese, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e sociale», spiega Paola Rovellini, Cfo di Mae SpA e direttore del museo Mae.
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CREDITS
Architectural Design: CRA-Carlo Ratti Associati and Italo Rota
CRA team: Carlo Ratti, Andrea Cassi (partner-in-charge), Chiara Morandini (Project Manager), Iratxe De Dios, Francesco Rabuffetti, Ina Sefgjini, Anna Spaggiari, Gary Di Silvio (graphics team), Pasquale Milieri (graphics team)
Construction and Technical Fit-out: Maestro Technologies (Mykola Murashko, Sara Zampieron, Kohei Nakajima, Julio Ramirez, Corrado Castiglioni), Bragoli Costruzioni
Museum Curation: Italo Rota, michbold, Macro
Structures: Ingembp
MEP Systems: Projema
Acoustics: Onleco Graphic Design,
Visual Identity, and Multimedia Installations: michbold + Macro Multimedia
Production and Interactive Installations: Zebra
Lighting Design: Light Follows Behaviour
Sound Design: Lorenzo Montanà, Medora "Aufschwung"
Installation Design: Flavio Manzoni
Images by Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio
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