Negli anni ’50 del ‘900 in Israele ebbe inizio l’espansione e lo sviluppo di una “nuova città”, che si sarebbe trasformata da piccolo centro di 4000 persone, abitato prevalentemente da militari, a capitale del deserto del Negev.

Si trattava di Be’er Sheva, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto di pianificazione urbana, dove molti architetti si sono ispirati al brutalismo di Le Corbusier.

Le esigenze erano principalmente la ridistribuzione sul territorio della popolazione, che si trovava quasi interamente nei pochi grandi centri, e la costruzione di complessi residenziali per il numero di immigrati in costante crescita. Il piano per la nuova città fu progettato dalla divisione guidata dall’architetto Arieh Sharon.

Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’80 furono costruiti a Be’er Sheva un grande numero di edifici in stile brutalista, non solo residenziali, ma anche amministrativi, per l’istruzione, la cultura e l’intrattenimento, dalle forme plastiche scolpite nelle massicce facciate in cemento armato.

Be’er Sheva fu indubbiamente un esperimento complesso data la sua posizione in una zona desertica, dal risultato affascinante e dal forte impatto visivo, testimonianza di un’epoca architettonica di grande creatività e del suo valore artistico.

Monumento alla brigata Negev – Dani Karavan (1963-1968) | © Stefano Perego

Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ben Gurion – Rafi Reifer, Amnon Niv e Natan Magen (1968-1971) | © Stefano Perego

Biblioteca Universitaria Zalman Aranne – Michael Nadler e Shulamit Nadler (1968-1971) | © Stefano Perego

Dormitorio universitario – Ram Karmi (1974) | © Stefano Perego

Biblioteca medica – Arieh Sharon e Eldar Sharon (1976) | © Stefano Perego

Edificio residenziale – Avraham Yaski e Amnon Alexandroni (1958) | © Stefano Perego

Edificio residenziale – Meir Cecik e Bitosh Comforti (anni ’60) | © Stefano Perego

Edificio residenziale – Moshe Lupenfeld e Giora Gamerman (1962-1967) | © Stefano Perego

Edificio residenziale (anni ’70) | © Stefano Perego

Cinema Orot – Zeev Rechter (1963) | © Stefano Perego

Museo Memoriale Yad Lebanim – Yochanan Rechter e Mordechai Shoshani (1981) | © Stefano Perego

Edificio della banca Hapoalim | © Stefano Perego

Sinagoga centrale – Nahum Zolotov (1980) | © Stefano Perego

Stefano Perego (1984) è un fotografo di architettura.

Nel corso della sua carriera ha documentato un grande numero di edifici nell’ex Unione sovietica e nell’Est Europa, soprattutto nel Caucaso, nell’ex Jugoslavia e in Asia Centrale.

I suoi reportage fotografici, che trattano soprattutto di modernismo e brutalismo, sono stati pubblicati a livello internazionale.

È l’autore, insieme a Roberto Conte, del libro “Soviet Asia”, pubblicato da Fuel.

stepegphotography.com | IG stepegphotography

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

architettura brutalista Israele Stefano Perego Viaggiare per immagini