I progettisti che hanno contribuito a definire la Reggio Emilia del Novecento tornano protagonisti attraverso i loro archivi. Dal 22 novembre 2025 all'8 febbraio 2026, il palazzo quattrocentesco voluto da Francesco da Mosto ospita La costruzione della città moderna: gli archivi degli architetti del '900, una mostra che ripercorre l'evoluzione urbana attraverso materiali di lavoro, documenti tecnici e testimonianze dei principali autori attivi lungo tutto il secolo.
A cura di Giordano Gasparini e Andrea Zamboni, promossa da Fondazione Palazzo Magnani con Comune di Reggio Emilia e Biblioteca Panizzi, l'esposizione analizza processi, cantieri e relazioni professionali che hanno contribuito a definire la città nel XX secolo. Archivi pubblici e raccolte private - disegni, fotografie, appunti, corrispondenze - si intrecciano per restituire i cambiamenti del centro e lo sviluppo dei nuovi quartieri.
Una linea del tempo colloca gli interventi reggiani nel quadro nazionale, mentre un tavolo interattivo restituisce la geografia di opere e cantieri. La scansione cronologica per decenni (primo Novecento-anni Settanta) evidenzia i documenti come strumenti per interpretare scelte progettuali e amministrative, comprese le stagioni in cui le opere pubbliche hanno inciso sulle politiche di sviluppo.
In mostra i fondi di Guido Tirelli, Pietro Cavicchioni, Prospero Sorgato, Carlo Lucci, Osvaldo Piacentini, Antonio Pastorini, della Cooperativa Architetti e Ingegneri, oltre ai materiali provenienti dagli archivi privati di Eugenio Salvarani ed Enea Manfredini.
Durante il periodo espositivo si terranno visite guidate, incontri, workshop e attività per famiglie e scuole.
Opere e protagonisti
Dalle collezioni della Biblioteca Panizzi e da archivi privati emergono alcuni passaggi chiave della costruzione della città moderna. Il Teatro Ariosto e l'Hotel Posta di Guido Tirelli agiscono da soglie civiche: accompagnano la modernizzazione del centro e ne scandiscono il cambio di passo. Con il Mercato Coperto, Prospero Sorgato porta la scena sul quotidiano - merci, flussi, rituali - trasformando la funzione in struttura urbana.
I quartieri INA Casa di via Wybicki e via Bismantova, progettati da Enea Manfredini, raccontano la stagione del welfare abitativo. La Coop1 e il Grattacielo, firmati dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri, testimoniano la sperimentazione di nuove tipologie e nuove altezze. La sede Max Mara di via Fratelli Cervi, progettata da Antonio Pastorini ed Eugenio Salvarani, racconta l'alleanza tra impresa e architettura: identità, produzione, rappresentazione che trovano nel progetto un equilibrio condiviso.
La mostra include anche due interventi artistici: la scultura di Graziano Pompili dal ciclo Poeticamente abita l'uomo nel cortile di Palazzo da Mosto e la tela Greetings from di Angelo Davoli, in prestito dall'Archivio Davoli, esposta nella prima sala.
Il catalogo
L'esposizione è accompagnata da un volume pubblicato da Edizioni thedotcompany, con prefazione di Marco Massari e testi, tra gli altri, di Margherita Guccione, Andrea Zamboni, Giordano Gasparini, Laura Gasparini, Alessandro Gazzotti, oltre ad approfondimenti sui singoli archivi e a un ricco apparato iconografico.

Antonio Pastorini. Stabilimento Max Mara, Reggio Emilia, 1961
LA COSTRUZIONE DELLA CITTÀ MODERNA. GLI ARCHIVI DEGLI ARCHITETTI DEL '900 A REGGIO EMILIA
22 novembre 2025 - 8 febbraio 2026
dove: Palazzo da Mosto,
via G.B. Mari 7, Reggio Emilia
orari:
venerdì→ore 10-13 e 15-19
sabato, domenica→ 10-19
APERTURE STRAORDINARIE: 24 novembre 2025 e 8 Dicembre 2025, ore 10-19 | dal 26 al 30 Dicembre 2025 e dal 2 al 6 Gennaio 2026, ore 10-19 | 1 Gennaio 2026, ore 15-19
+info: palazzomagnani.it
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