Bonus per il verde urbano e certificazioni statiche: Delrio anticipa i contenuti della legge di bilancio

Stabilizzazione e rafforzamento dei bonus edilizi esistenti, compreso quello per la rimozione dell'amianto. Introduzione di un credito di imposta per la stima della vulnerabilità sismica degli edifici e un bonus per chi decide di rinverdire i suoli. Sono diverse le ipotesi allo studio del Governo per potenziare i bonus edilizi in vista della prossima legge di Bilancio. Ad informare sulle ipotesi al vaglio è stato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio in un'audizione che si è svolta oggi, 28 settembre, presso la commissione Ambiente della Camera.

Il ministero sta lavorando con la «ragioneria per la quantificazione delle misure» ha affermato Delrio, «spero - ha continuato - di inserire le misure in massima parte già nella proposta del Governo», riferendosi alla prossima legge di Bilancio che sta per essere emanata. Da quando sono stati introdotti, ossia dal 1998 ad oggi, i bonus edilizi hanno coinvolto il 62 per cento delle famiglie italiane, per un totale di circa 16 milioni di interventi, ha affermato il ministro. Il loro valore - ha aggiunto - è stato pari a «264 miliardi: 230 per per la ristrutturazione edilizia e i restanti per la riqualificazione energetica». E, contrariamente a quanto si possa pensare, trattandosi di detrazioni fiscali, lo Stato ci ha guadagnato: «Il saldo per lo Stato è positivo» ha detto Delrio, «ed è pari a 8,8 miliardi di euro». Inoltre, i bonus hanno dato un importante impulso al settore edilizio, consentendo, tra l'altro, di contenere le perdite di occupazione.

Stabilizzazione dei bonus edilizi

Non ci sarebbe, dunque, motivo per non stabilizzare e rafforzare le detrazioni fiscali legate alla casa. Qualche perplessità il ministro l'ha espressa sulla possibilità reale di poter rinnovare il bonus per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici per una questione di risorse. Comunque la priorità sarebbe quella di rafforzare i bonus legati ai condomìni e di dare stabilità agli incentivi fiscali legati alla casa.

Si tratterebbe, in definitiva, di evitare le consuetudinarie proroghe di un solo anno. Infatti, con la legge di Bilancio 2017 la detrazione del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie è stata prorogata fino a tutto il 2017; il bonus mobili è stato mantenuto in vita solo per un ulteriore anno e anche la detrazione per l'efficientamento energetico è stata mantenuta nella misura del 65 per cento solo per il 2017. Hanno fatto eccezione il bonus per la riqualificazione energetica dei condomìni, per i quali la detrazione maggiorata è stata prolungata fino al 2021 e il sisma-bonus, anch'esso valido fino al 2021. 

Oltre alla stabilizzazione, l'obiettivo del Governo, ha riferito, inoltre, Delrio, è quello di graduare ulteriormente gli incentivi fiscali, premiando chi fa di più e quindi si tratterebbe di legare la misura del bonus al maggiore risultato ottenuto, espresso in termini di miglioramento sismico o di maggiore efficienza energetica conseguita.

Per approfondire: 
Legge di Bilancio 2017: ecco come cambiano i bonus edilizi

Rendere totalmente detraibile i costi per l'analisi della vulnerabilità sismica degli edifici

Un'altra misura allo studio, che avrebbe anche un valore educativo nei confronti della popolazione, è la detraibilità totale dei costi che il proprietario affronterebbe per far valutare da un professionista il grado di vulnerabilità della sua abitazione. Difficilmente, infatti, i proprietari di immobili sanno quanto possa essere sicuro, in caso di sisma, l'edificio in cui abitano. Ma se la consapevolezza non c'è allora l'esperto non viene interpellato. Si rischia l'impasse e il sisma-bonus - pur essendo uno strumento importante - potrebbe risultare poco appetibile. È quanto veniva rilevato nel rapporto Casa Italia, il report elaborato dai tecnici della struttura di missione creata dal Governo in seguito al terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016, poi diventato Dipartimento della presidenza del Consiglio.

È, necessario, dunque, un incentivo che invogli il proprietario a conoscere il grado di sicurezza della propria abitazione. Attualmente, invece, il costo delle valutazioni del professionista viene detratto solo se alle analisi fanno seguito i lavori. È importante, ha sottolineato il ministro, che ci sia «una classificazione diffusa del rischio», anche perché la sicurezza di un edificio riguarda, non solo chi vi abita, ma anche i vicini, come i più recenti terremoti hanno insegnato.

«Spendiamo 3 miliardi l'anno per le riparazioni: si sta investendo per riparare e non per prevenire», ha concluso Delrio. Si sta pensando anche ad un rafforzamento della cessione del credito. Al vaglio la possibilità di eliminare la restrizione secondo la quale i beneficiari del sisma bonus non possono cedere il credito alle banche. Si sta valutando anche l'ipotesi di estendere la detrazione anche agli edifici Erp.

Per i capannoni industriali si sta valutando la possibilità di eliminare il limite fisso di spesa di 96mila euro, graduandolo in base ai metri quadri e dunque alle dimensioni delle strutture interessate dai lavori.

Altre ipotesi: unire il bonus sismico all'ecobonus e introdurre un green-bonus

Al vaglio del Governo c'è anche l'ipotesi di unire il bonus sismico, «non ancora decollato» ha affermato Delrio, con l'ecobonus. Un'ipotesi che trova supporto anche in alcuni studi dell'Enea. Come veniva sottolineato anche nel rapporto Casa Italia, infatti, potrebbe risultare conveniente unire interventi di miglioramento sismico con quelli di riqualificazione energetica degli edifici. «L'Enea - si legge nel rapporto Casa Italia - ha riscontrato, in alcuni studi prototipali, una riduzione del 30% del costo dell'intervento integrato rispetto a quello della somma dei due realizzati separatamente».

Quanto al credito di imposta per il verde urbano, il ministro è stato molto vago.

Mariagrazia Barletta

 

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