Una nuova piazza, attrattiva, funzionale e accogliente: un luogo identitario, a misura di pedone, suddiviso in macro-ambiti. Lo studio Colombo/Molteni Larchs architettura (con Alessandro Gaffuri, giovane professionista) si è aggiudicato il concorso per la riqualificazione di piazza Marconi a Valdobbiadene, bandito dal Comune trevisano in collaborazione con l'Ordine degli Architetti locale e la Fondazione Architetti Treviso e con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti.
Lo studio Larchs Architettura, fondato nel 2012 da Emanuele Colombo e Paolo Molteni, a dicembre ha presentato la proposta vincitrice alla cittadinanza e ora è al lavoro per trasformare gli elaborati concorsuali in progetto di fattibilità tecnica ed economica. Selezionati nel 2014 dal Cnappc tra i dieci talenti italiani emergenti under 40, già nel 2017 avevano conquistato il primo posto al concorso per la riqualificazione del piazzale della stazione di Belluno. Competizione che è andata avanti con l'affidamento di tutti i gradi di progettazione.
Valdobbiadene: 49 progetti partecipanti; in giuria Angonese
Quanto al concorso di Valdobbiadene, sono stati 49 i progetti partecipanti e cinque quelli selezionati per la seconda fase. In giuria sedevano gli architetti: Walter Angonese, Wanda Antoniazzi (presidente), Michela De Poli, Daniela Annalisa Pulcini e Antonio Sarto. La commissione ha apprezzato, tra le altre cose, «l'eleganza formale e la pulizia linguistica del disegno ottenuto attraverso l'uso di pochi segni distintivi che riescono a delimitare ambiti spaziali precisi in relazione agli edifici esistenti e all'orografia della piazza».
L'invaso, in pieno centro storico, è un'area sottoposta a vincolo dalla soprintendenza. Al suo interno sono diverse le emergenze architettoniche, quali: il municipio, il Duomo di Santa Maria Assunta, il relativo campanile distaccato dalla chiesa, cui va aggiunta la fontana di Endimione (in primo piano nella foto sopra).
Il progetto suddiviso in tre macro-ambiti: il sagrato, l'area per la sosta e un nuovo spazio civico di fronte al municipio
«Oggi la piazza è fondamentalmente una grande rotonda. È quasi tutta veicolare e lo spazio per i pedoni quasi non esiste. Quello che facciamo è - come a noi piace - molto semplice: con poche linee, ma molto precise, definiamo degli ambiti», racconta Paolo Molteni.
Tre le azioni principali previste dal progetto. «La prima operazione consiste - continua l'architetto - nel riconnettere il Duomo con il campanile, quindi il nostro progetto va ad identificare un sagrato che oggi non esiste. La seconda azione delinea uno spazio civico di fronte al municipio, con l'intento di portare la misura dell'architettura del municipio dentro l'invaso della piazza. Il progetto identifica quindi una porzione di spazio caratterizzata dalla pavimentazione in porfido, ottenuta riutilizzando gli elementi che attualmente ricoprono parti della piazza. L'ultimo ambito riguarda i lati sud e ovest, dove la fontana di Endimione diventa snodo di una via che oggi è la strada commerciale della cittadina». Attorno alla fontana i progettisti immaginano di realizzare un luogo di incontro, che diventa la naturale prosecuzione dell'attuale passeggiata luogo la via del commercio.
«Un altro tema è l'architettura del verde», riferisce ancora Molteni. «Fondamentalmente - spiega - l'idea è quella di collocare sul sagrato tre cipressi che funzionano da punto di snodo». La presenza dei cipressi, oltre a costituire un evidente rimando al territorio circostante, rende anche subito evidente, per confronto tra le altezze, la cospicua mole del campanile.
«Oggi sulla piazza ci sono solo due aiuole di scarsissima qualità», sottolinea l'architetto. «Oltre ai cipressi - continua -, sul lato della fontana abbiamo previsto una zona alberata, in penombra, dove abbiamo immaginato di collocare delle sedute». «La piazza diventerebbe il salotto buono della città».
Oltre al mercato settimanale, la piazza ospita molte manifestazioni, anche importanti (quest'anno, ad esempio sarà una delle tappe finali del Giro d'Italia), che richiamano molta folla. Da qui anche la necessità di lasciare un ampio spazio libero, anche per installare eventuali palchi. Il progetto tiene inoltre conto dell'orografia dell'invaso. «La piazza è una sorta di piano inclinato», riferisce Molteni. Da qui la necessità di andare a delineare delle aree pianeggianti, come il sagrato e lo spazio antistante al municipio.
Già in fase di elaborazione il progetto di fattibilità tecnica ed economica
«Entro la fine del mese consegniamo il progetto di fattibilità tecnica ed economica», riferisce ancora Molteni. Il primo livello di progettazione prende in considerazione tutta l'area oggetto del concorso, che comprende, oltre alla piazza, anche le strade limitrofe che vi confluiscono. «Le strade di connessione alla piazza - continua - hanno problematiche importanti di traffico. Infatti dal termine del concorso ad oggi abbiamo anche lavorato con il redattore del piano del traffico per cercare di capire come ridurre l'attraversamento generato dai mezzi che percorrono la città senza sostarvi».
Il costo per la riqualificazione dell'intera area oggetto del concorso è stimato - da bando - in 2 milioni di euro. Ad essere finanziato, per ora, è l'intervento sulla piazza, che conta su un budget di 300mila euro (di cui 200mila per i relativi lavori). Una volta consegnato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, come previsto dal bando, ai vincitori saranno affidati, tramite procedura negoziata, gli incarichi per l'approfondimento della progettazione della piazza (fino all'esecutivo), il coordinamento per la sicurezza e la direzione dei lavori.
Piazzale della stazione a Belluno: a breve la gara (la seconda) per realizzare il progetto dello studio Larchs
A dicembre 2017 lo studio Larchs vinse un altro concorso: quello per la riqualificazione del piazzale della stazione a Belluno. Il concorso è andato avanti, racconta Paolo Molteni: «Ad agosto 2018 abbiamo consegnato l'esecutivo, il progetto è poi stato autorizzato ed è stata bandita la gara d'appalto a dicembre-novembre». La gara per l'affidamento dei lavori non è andata a buon fine. «Ora deve essere bandita nuovamente», conclude l'architetto.
di Mariagrazia Barletta
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