È lo studio FMA architects di Fabio Montesano - in raggruppamento con l'architetto Antonio Marra, l'archeologo Marco di Lieto, l'ingegnere W. Lombardo, e gli architetti Gianluigia Marano e Elisabetta Nucera - ad aggiudicarsi il concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Gradenigo a Trani, lanciato dall'amministrazione comunale per delinearne un nuovo assetto spaziale e funzionale.

Un'area dalla forte impronta identitaria, enfatizzata dalla presenza di edifici di chiaro rimando storico che fungono da fascia di filtro e interconnessione tra la Trani antica e quella contemporanea.

Con grande attenzione alle aree funzionali e al disegno, piazza Gradenigo riacquisterà così il duplice ruolo di accesso al centro storico (la vecchia porta cittadina) e luogo di aggregazione della città (l'antica "piazza degli scambi").

Tre aree funzionali per far rivivere la piazza

Il progetto di riqualificazione si compone di tre aree funzionali distinte ma organicamente connesse tra loro e col contesto urbano, che vedono la fascia a sud-est, pavimentata con chianche grigie (tipica pavimentazione in pietra pugliese), come complemento alla scalinata della chiesa di Sant'Agostino, divenendone un ideale sagrato oblungo che invade la carreggiata stradale per legare tra loro gli spazi esistenti e quelli riqualificati.

Specularmente, a nord-ovest, il progetto prevede una fascia più stretta, dai bordi non frastagliati e pavimentata con gli stessi materiali della fascia centrale, pensata per equilibrare i pesi compositivi in favore di una simmetria funzionale.

Il terzo elemento compositivo è lasciato al posizionamento delle alberature che, divenendo parte integrante delle nuove aiuole, accentuano la longitudinalità della piazza e abbattono le barriere perimetrali che rendevano discontinuo e poco permeabile il vecchio assetto.

Nel dettaglio, il progetto del verde prevede l'adozione di specie autoctone o adattate al contesto per favorire la biodiversità e l'adattamento al clima del luogo. Il sistema multilayer si compone di alberi di grandi e medie dimensioni e bordure vegetali miste con arbusti perenni a basse esigenze idriche che creano un paesaggio complesso e cangiante.

L'integrazione dell'arredo urbano si traduce, invece, in un sistema minimale, che prevede la realizzazione di sedute in pietra su misura, rivestite con doghe in WPC ecocompatibili e con basse necessità manutentive.

A queste, si affianca il sistema di illuminazione della piazza, studiato per consentire il massimo comfort illuminotecnico e una migliore fruibilità.

Infine, il sistema compositivo è completato dal disegno di una fontana a pavimento dotata di impianto per il ricircolo delle acque.

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