Dopo un Grand Tour in 12 tappe e altrettante regioni, si è conclusa il 7 novembre scorso, con la cerimonia di premiazione a Ca' Giustinian, sede della Biennale di Venezia, l'edizione 2023 del Premio In/Architettura, promosso dall'Istituto Nazionale di Architettura e dall'ANCE, in collaborazione con Archilovers.

Tra i progetti candidati, portati a termine negli ultimi 5 anni, la selezione ha abbracciato un gran numero di destinazioni d'uso, dalla pubblica amministrazione al residenziale, dal socio-culturale alle infrastrutture.

Si è trattato di "un monitoraggio capillare sulla produzione di Architettura nel nostro Paese negli ultimi 5 anni che ci spinge sempre più a proseguire nella nostra azione di promozione della qualità dell'architettura" - si legge nella nota stampa.

L'attenzione si è dunque concentrata non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale ed economica dei nostri ambienti, premiando congiuntamente i tre principali protagonisti che sono alla base della realizzazione di un'opera: committente, progettista, costruttore.

Il Premio Bruno Zevi per la diffusione della cultura architettonica è stato conferito all'Editoriale LOTUS, mentre all'argentino EMILIO AMBASZ è andato il Premio alla Carriera, per la prima volta conferito a uno straniero.

La giuria nazionale era composta da Federica Brancaccio (presidente ANCE) • Andrea Margaritelli (presidente IN/Arch) • Ferdinando Napoli (presidente Archilovers) • Aldo Colonetti (filosofo) • Massimo Acito (OSA Open Space / Architecture, Premio In/Architettura 2020 categoria giovani) • Annalisa de Curtis (Morpurgo de Curtis, Premio In/Architettura 2020 categoria nuova costruzione) • Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (Premio alla carriera In/Architettura 2020) • Alessia Salerno (Head of exibition design and production Fondazione Prada, Premio Bruno Zevi In/Architettura 2020) • Ute Schneider (KCAP Architects&Planners) • Silvio Soldini (regista)

I PROGETTI VINCITORI E LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

indice dei contenuti

I PREMI NAZIONALI PER INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE

RCF Arena - Reggio Emilia | Iotti + Pavarani, Tassoni, Studio LSA

(+ Premio speciale WTW-Willis Towers Watson)

Committente: C.Volo S.p.A.
Impresa: Nial Nizzoli

Motivazione della giuria: «Il progetto di trasformazione di un'area aeroportuale non operativa a Reggio Emilia - esito di una virtuosa partnership tra pubblico/privato - affronta, con particolare intelligenza e capacità, un tema progettuale nuovo e sino ad ora poco indagato: il disegno di grandi spazi aperti per eventi e concerti. L'intervento diventa così un'occasione per un landscape design in grado di interpretare nuovi modi di abitare lo spazio collettivo e di conferire qualità paesaggistica, funzionalità e sostenibilità ad un'area estesa per 20 ettari ed in grado di ospitare fino a 100.000 persone. Attraverso il disegno dei percorsi, la modellazione del suolo, la perimetrazione "leggera e permeabile" dell'arena si realizza una vera e propria opera di rigenerazione a scala territoriale che configura una nuova identità ed una nuova riconoscibilità per uno spazio indefinito».

articolo di approfondimento

foto: © Hufton+Crow

The Dome - Roma - LUISS Guido Carli | Alvisi Kirimoto e Studio Gemma

Committente: LUISS Guido Carli
Impresa: ECOFAST Sistema S.r.l.

Motivazione della giuria: «Il Progetto e la realizzazione rispondono con mestiere alla commessa. Il volume, assertivo nella sua geometria, trova il giusto equilibrio con il contesto e la vegetazione che lo circonda soprattutto grazie a un'attenta scelta dei materiali e delle cromie. La soluzione strutturale esalta un'inaspettata leggerezza resa ancora più evidente dalle superfici diafane. Un edificio moderno per la sua sostenibilità e la flessibilità degli spazi, concepiti per rispondere alle nuove esigenze dell'istruzione».

articolo di approfondimento

foto: © Marco Cappelletti

SON Cascina San Carlo - Milano | B22 - Stefano Tropea con Carlo Venegoni

Committente: SON Onlus
Impresa: SAPA S.r.l.

Motivazione della giuria: «La cura e il rigore, riuniti, mettono in atto il recupero della Cascina per servizi sociali e abitativi dedicati ad ospitare differenti fragilità. I nuovi volumi aggiunti, si articolano attraverso precise e attente spazialità, esterne e interne; attraverso dettagli simultaneamente essenziali e capaci di offrire efficacia tecnica e d'uso, unitamente a protezione, autonomia e indipendenza per i nuclei familiari qui accolti».

articolo di approfondimento

foto: © Simone Marcolin

Casa 46 - Ragusa | SM-ARCH: Vania Santangelo, Maria Flaccavento, Serafino Sgarlata, Salvatore Ingrao

Committente: Flavio Tirrito
Impresa: Angelo Giombarresi & C S.n.c.

Motivazione: «L'opera dà prova di coerenza nello svolgimento dell'intero processo dalla ideazione alla edificazione ed è l'esito di un'intesa raggiunta tra luogo, desideri, obiettivi, consuetudini, norme e budget. Il nuovo dispositivo si innalza con discrezione, chiarezza e misura sul paesaggio circostante, sfruttando le peculiarità (salti di quota, rocce affioranti, vegetazione esistente) ma rinunciando a correggere eventuali inconvenienti per non provocare cambiamenti radicali sulla scena. Il progetto riesce a dare forma contemporaneamente allo spazio ed alla struttura resistente ed utilizza i materiali in maniera strumentale secondo la necessità. Il volume complessivo apparentemente compatto cela al suo interno vuoti intorno a cui si addensano gli spazi abitati che, in uso, attraversati da corpi in movimento consentono agli sguardi sconfinamenti pluridirezionati verso la campagna ed il mare».

foto: © Fabio Mantovani

La Manufacture - in Radda in Chianti (Siena) | MetroOffice Architetti

Committente: Celine Production
Impresa: Ing. Ferrari S.p.A. (general contractor)

Motivazione della giuria: «La Manufacture è la nuova sede produttiva italiana della maison Celine. Ubicata a Radda in Chianti, adagiata sulle colline toscane di cui ne interpreta l'andamento, si articola in rigorosi ed eleganti volumi. L'identità della maison francese è interpretata attraverso un design essenziale e un'estrema attenzione alle qualità ambientali del territorio. La giuria ha trovato interessante l'interpretazione data da MetroOffice Architetti del tradizionale stabilimento produttivo al di fuori delle aree industriali e in contesti, come quello toscano, di elevato valore ambientale. Importante, inoltre, l'idea di promuovere il luogo di lavoro come un luogo di bellezza. Le grandi vetrate incorniciano il paesaggio delle colline di vigneti e sfruttano la luce naturale per garantire agli artigiani un costante contatto visivo con la natura».

foto: © Marco Cappelletti

MENZIONI SPECIALI PER INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE

Ring Road a Bressanone | MoDusArchitects e Studio di Ingegneria Valdemarin

Committente: Provincia Autonoma di Bolzano
Impresa: PAC S.p.A.

Motivazione della giuria: «Il progetto per la nuova circonvallazione Bressanone Varna rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra architettura e grandi interventi infrastrutturali. Il disegno di portali di tunnel stradali, di muri di sostegno, di camini di ventilazione e di segnaletica offre nuove soluzioni di qualità al tema del rapporto tra infrastruttura, paesaggio e decoro urbano. Un progetto di ingegneria civile diviene così un'occasione riqualificazione del territorio: il vocabolario strettamente tecnico-funzionale del progetto di infrastruttura trova nuovi significati e nuovi valori nella capacità re-interpretativa del design».

foto: © Gustav Willeit

Museo Archeologico Nazionale di Aquileia | GNOSIS Progetti

Committente: MiBACT Polo Museale del Friuli Venezia Giulia
Impresa: De Marco

Motivazione della giuria: «L'intervento del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia é frutto di una sapiente progettazione di spazi e percorsi, che connettono il preesistente con il nuovo e il cui risultato è un percorso fluido, insieme alla creazione delle giuste condizioni architettoniche per la buona fruizione e conservazione di un importante patrimonio. Imparare dalla storia è un'esigenza culturale e sociale ancor più che didattica. L'architettura può fornire la chiave per facilitarne l'accesso, oppure renderlo ancor più difficile e ostico. L'impressione è qui che la progettazione abbia attuato con successo la prima delle due vie, applicando con controllo la semplicità e l'efficacia delle soluzioni. Viene esplicitato e ben risolto l'importante tema della protezione e della promozione del patrimonio archeologico (così come dei materiali, e delle tecniche costruttive tradizionali), passando per il confronto con la preesistenza e il suo ri-adeguamento. Il progetto del museo archeologico nazionale di Aquileia risponde alla chiamata con un intervento rispettoso ed incisivo, mettendo l'architettura a servizio dei contenuti, ma senza perdere di identità».

foto: © Marcello Merenda

PREMIO SPECIALE FEDERBETON

Digital Innovation Gate 421 - Roreto di Cherasco (CN) | Nemesi Architects

Committente: Tesisquare S.p.A.
Impresa: Fratelli Sartore

Motivazione della giuria: «Lo studio Nemesi Architects, guidato da Michele Molè e Susanna Tradati, con sede a Roma, da sempre preferisce il cemento quando si tratta di creare forme nuove che anticipano il futuro (chi non ricorda l'uso stupefacente del cemento iper-tecnologico nel Palazzo Italia all'Expo di Milano 2015?). L'opera premiata - il Digital Innovation Gate 421 dell'azienda informatica Tesisquare di Cherasco, in provincia di Cuneo - è considerata il primo polo di Open Innovation del Piemonte: è cioè un hub in cui più aziende non concorrenti possono collaborare insieme a start-up e a progetti di ricerca universitari, secondo una modalità cross-fertilizzante. L'architettura esalta questa nuova concezione di sviluppo collaborativo e crea un "borgo dell'innovazione", con volumi modulari flessibili, impostati su una griglia in cemento a facciavista, e servizi integrati che si distribuiscono sul territorio tra piccole piazze e percorsi pedonali, raggiungendo nuovi standard di sostenibilità».

foto: © Luigi Filetici

I PREMI NAZIONALI PER INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA (restauro, ristrutturazione, rigenerazione)

Nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro nell'ex Ospedale Militare | CORVINO+MULTARI (Vincenzo Corvino, Giovanni Multari)

Committente: Agenzia del Demanio - Direzione Generale Calabria
Imprese: Costruzioni Edili 2001 e Sami

Motivazione della giuria: «Il progetto di restauro, risanamento conservativo e rifunzionalizzazione con ampliamento dell'ex Ospedale Militare della città è la concretizzazione di una sinergia istituzionale fra Ministero della Giustizia e Comune di Catanzaro. Di particolare rilevanza l'attenta tutela dell'edificio nel rispetto del disegno originario e l'accurato lavoro di lettura ed interpretazione dell'intero complesso. Anche il progetto del nuovo edificio a corte, la cui tipologia fa riferimento a quella conventuale del complesso dell'edificio storico, è caratterizzato da un involucro trasparente su tutti e quattro i lati che, grazie anche alla copertura a tetto giardino, si inserisce con discrezione nello skyline dei terrazzamenti preesistenti».

foto: © Mario Ferrara

Museo Fellini a Rimini | arch. Orazio Carpenzano

Committente: Comune di Rimini
Realizzatori: Lancia S.r.l., Aplomb, Civita Laboratori Fiorentini, ETT e Gruppo Maggioli

Motivazione della giuria: «Federico Fellini finalmente ha il suo museo nella "sua" Rimini; un museo diffuso, come d'altro canto è "pulviscolare" la sua estetica cinematografica che non ha mai abbandonato i suoi tratti locali, senza mai, comunque, rinunciare a parlare al mondo. Un Polo diffuso su tre spazi: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta. Un museo che esce dal museo, al centro del quale il leggendario cinema Fulgor, protagonista assoluto di Amarcord, la fa da padrone. Museo immersivo che recupera gli insediamenti preesistenti, dalla Rocca di Castel Sismondo, dove ha collaborato Filippo Brunelleschi fino alla grande Piazza Malatesta, come se fosse un enorme circo all'aperto. Gli autori, Orazio Carpenzano e lo studio Tommaso Pallaria per il progetto architettonico, i curatori Marco Bettozzi e Anna Villari con il fondamentale contributo di Studio Azzurro per la direzione artistica e l'ideazione del progetto multimediale, rappresentano un esempio coerente e di grande qualità professionale, quando si ha a che fare con artisti come Fellini che non rappresentano soltanto una disciplina: sono delle vere e proprie enciclopedie multidisciplinari la cui visione del mondo non si esaurisce nel proprio tempo. A dimostrazione che l'architettura non è mai autosufficiente, certamente al centro per un restauro rigenerativo, ma deve dialogare e parlare con tutte quelle discipline e saperi, capaci di far parlare un monumento antico, un vecchio cinema in disuso, una grande piazza cittadina. Così si deve progettare la complessità urbana, in relazione al tema della rigenerazione e della destinazione d'uso».

foto: © Fabio Balducci

Riqualificazione del Capannone 18 nell'area Ex "Officine Reggiane" a Reggio Emilia | arch. Andrea Oliva

Committente: STU Reggiane S.p.A.
Impresa: Allodi S.r.l.

Motivazione della giuria: «La memoria industriale è interpretata evidenziando la relazione tra l'esistente - ricondotto alla sua essenza - e l'aggiornamento dell'idea di laboratori per la ricerca industriale. Forme del riuso ripopolano il disuso delle ex officine, attivando relazioni tra pieni e vuoti, interni e esterni, che inducono a un paesaggio sinergico tra idea di recupero e consolidamento strutturale, tra sistema di piazze coperte e scoperte, e chi le attraversa».

articolo di approfondimento

foto: © Kai-Uwe Schulte-Bunert

Riqualificazione dell'Area Ex Dufour a Cornigliano - Genova | Dodi Moss

Committente: Società per Cornigliano
Imprese: ATI Lumode e Innovazione Caudina

Motivazione della giuria: «L'intervento di demolizione e ricostruzione con ampliamento, compreso nel "Programma Integrato di Riqualificazione Urbana di Cornigliano" a Genova rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, attento al linguaggio delle preesistenze a destinazione industriale, ma che ha saputo reinterpretare in chiave contemporanea, grazie all'elegante articolazione dei volumi, al rapporto tra opacità e trasparenze, all'impiego di tecnologie e materiali altamente prestazionali. Un'architettura aperta alla città e per la città grazie anche alla progettazione degli spazi esterni aperti al quartiere».

foto: © Anna Positano / Gaia Cambiaggi

Gallerie d'Italia a Torino | AMDL Circle - Michele De Lucchi

Committente: Intesa San Paolo
Impresa: Ediltecno Restauri

Motivazione della giuria: «Il progetto di AMDL CIRCLE per le Gallerie d'Italia a Torino rappresenta un altro capitolo di un lungo viaggio in Italia, attraverso le trasformazioni di spazi bancari in ambienti destinati ad attività espositive e culturali. Questo capitolo è dedicato alla fotografia che, come afferma Michele De Lucchi, "è lo strumento più attuale per analizzare la realtà, gli eventi e costruire una memoria dinamica che favorisca la comprensione del futuro. Un luogo dedicato alla fotografia è soprattutto uno spazio dove discutere di contemporaneità". Da qui discendono, coerentemente, le scelte progettuali che si sviluppano in tutti i percorsi del palazzo preesistente, compresi gli spazi ipogei, ritagliando alla documentazione fotografica un "palcoscenico", comunque integrato rispetto alla storia precedente. Fondamentale è l'invenzione dell'enorme scalinata, ritagliata nell'attuale cortile, non solo come veicolo di luce, ma soprattutto in quanto punto di vista inedito; un'originale esperienza estetica. Non si tratta solamente di un intervento di restauro, l'intervento rigenera la memoria di un'attività che ha le sue radici nella storia del nostro Paese, per restituire alla società conoscenza ed esperienze in grado di aprire percorsi conoscitivi nuovi e aperti a ogni cittadino».

foto: © Luca Rotondo

MENZIONE SPECIALE CATEGORIA INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE

Restauro della Villa La Saracena realizzata da Luigi Moretti nel 1955/ 58 a Santa Marinella - Roma | arch. Paolo Verdeschi con Flavio Fiorucci, Giulio Valerio Mancini e Giulia Seppiacci

Committente: Eleonora Cecconi
Imprese: Edilperfect e Luca Foschi opere in ferro

Motivazione della giuria: «La Villa, realizzata tra il 1955 e il 1958, è stata progettata dall'architetto Luigi Moretti e sottoposta a vincolo monumentale nel 2010. La profonda conoscenza dell'opera di Moretti, l'accuratezza dello studio della struttura, la meticolosità con la quale è stato progettato il restauro, dalla messa in sicurezza della struttura fatiscente, allo studio della stratigrafia degli intonaci e delle tinteggiature, al recupero delle pavimentazioni, fanno di questo intervento di "restauro del moderno" un modello culturale, progettuale e realizzativo. L'obiettivo di riportare La Saracena, una delle opere iconiche dell'architettura italiana del secondo novecento, allo stato originario è pienamente centrato».

foto: © Villa La Saracena

I PREMI SPECIALI

Casa DICA a Roma - Premio speciale Listone Giordano | b15a architettura (Andrea Desideri, Silvia Guzzini)

Committenti: Camilla Castroni e Leonardo Di Vincenzo
Realizzazione a cura di: Fastedil, Vetroferr S.a.S., Falegnameria Frezzini, O.H.M. S.r.l., Morgante Iolanda S.r.l.

Motivazione della giuria: «La scelta è stata motivata dalla capacità degli architetti di affrontare la riqualificazione di un appartamento su tre livelli all'interno di un capolavoro architettonico del '900. Un intento perseguito attraverso un metodo progettuale che bilancia il recupero e il restauro delle parti originarie, con le nuove esigenze del progetto contemporaneo, tutto ciò grazie anche alla consultazione della documentazione di archivio. L'applicazione della superficie a pavimento in legno di noce, dal forte carattere e alto impatto visivo, è parte integrante e co-protagonista della nuova estetica contemporanea degli interni».

Attico L - Premio speciale MORE the wellbeing | arch. Marco Carini

Committente: Sig.ra Luisa Ranno
Impresa: Meridionale Impianti S.P.A.

Motivazione della giuria: «A volte, scelte strutturali e tecniche già definite impediscono di ricorrere alla soluzione logica per il riscaldamento: un sistema radiante a pavimento. È accaduto per questo spazio a contatto con il cielo, in uno stabile di fine Ottocento a Milano. Ma è bastata una visita al cantiere già aperto, insieme ai proprietari, in una limpida giornata d'inverno, per intuire che la soluzione stava nell'affidarsi alla natura, nell'ascoltare il piacere del corpo avvolto dai raggi del sole. Il sistema radiante elettrico MORE PAD INDOOR, celato nel controsoffitto, è stato utilizzato per il riscaldamento di entrambi i livelli dell'abitazione, a garantire un benessere naturale, mentre il sistema MORE PAD HV installato come integrazione al sistema di riscaldamento esistente e come termo-arredo invisibile, completamente integrato nell'architettura dell'ambiente. E nulla a turbare il silenzio e il garbo discreto dello stile formale scelto per la casa. La motivazione dell'assegnazione di questo Premio speciale quindi è multipla e riflette una serie di fattori significativi: innovazione, comfort e benessere, elevata efficienza e risparmio energetico e in ultimo, ma non per importanza, integrabilità architettonica e strutturale. In conclusione, il progetto ATTICO L. dell'Architetto Marco Carini pone fortemente l'accento sull'importanza del benessere abitativo, dove l'uomo è al centro, valori di cui MORE si fa portatore».

foto: © Fausto Mazzi

Il premio speciale Architettura solare in contesti di pregio storico paesaggistici
BIPV (building integrated photovoltaic) su dimora storica a Montecrestese (Verbano) | Sofia Tiozzo Pezzoli (GruppoSTG Fabbrica srl)

Committente: Simona Rizzi
Impresa: GruppoSTG Fabbrica S.r.l.

Motivazione della giuria: «Questo progetto si distingue per l'ottima integrazione del sistema fotovoltaico, dimostrando una notevole sensibilità e rispetto nei confronti dell'edificio, della sua materia e del contesto in cui si inserisce. L'uso del sistema fotovoltaico come sostituto del manto di copertura è in linea con i principi di integrazione e l'utilizzo di celle fotovoltaiche prive di bordi metallici contribuisce a rendere l'intervento il più mimetico possibile. Degna di menzione è anche l'attenzione ai dettagli, con l'utilizzo di finiture in rame sui bordi della copertura, che raggiungendo l'ossidazione naturale doneranno all'opera un carattere estetico sempre più armonioso con la materia storica. Viene apprezzata anche la scelta di posizionare i pannelli solari sulle falde meno visibili, e anche più soleggiate dell'edificio. Il progetto è un ottimo esempio di come sia possibile combinare i principi dell'efficienza energetica con la conservazione del patrimonio storico e architettonico e rappresenta una soluzione valida e replicabile per promuovere l'utilizzo delle fonti rinnovabili, senza compromettere l'integrità del contesto».

foto: © Gruppo STG

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