Un unico livello sormontato da un grande tetto con falde leggermente inclinate che, rimandando al paesaggio dell'alto Monferrato, protegge e connette un insieme di spazi interni e ambiti esterni interconnessi.

Bandito dalla Centrale Unica dell'Acquese lo scorso settembre, il concorso di progettazione chiedeva ai partecipanti la realizzazione di un nuovo plesso scolastico per la fascia 0-6 anni, con due requisiti fondamentali: abbracciare i principi di sostenibilità e, soprattutto, dar vita a un centro risorse educative per l'intera comunità, favorendo la partecipazione delle famiglie all'esperienza formativa dei bambini.

Forme semplici e punti di contatto costanti

Il progetto vincitore dello studio di Federica Lusiardi e Riccardo Bianchini prende forma a partire dalla suddivisione del lotto mediante una griglia di poligoni trapezoidali.

La conformazione generata è una struttura semplice e tipologicamente assimilabile ad un edificio a corte. Al centro un'alternanza di spazi chiusi - laboratori, area di accoglienza e zone per le attività libere - e aree all'aperto, oltre a portare la luce naturale all'interno dell'edificio, si pongono come spazi di prolungamento degli interni.

Come richiesto nel bando, la scuola supera la prassi che vede l'infanzia divisa in due fasi e, attraverso gli spazi comuni, immagina l'età prescolare come un periodo unico in evoluzione.

Le aule per le due diverse fasce d'età - 3 per il nido e 8 per la scuola dell'infanzia - hanno infatti gli stessi principi di base, planimetricamente generate dalla forma trapezoidale ruotata di 180° e con qualche differenza di spazio in linea con le esigenze delle diverse età.

La tecnologia costruttiva, sostenibile e reversibile

Costituita da setti in legno X-Lam a 5 strati e da un solaio di copertura formato da travi in legno lamellare, la struttura portante, così come tutte le componenti prefabbricate, prevede il montaggio prevalentemente a secco, per assicurare brevi tempi di realizzazione.

Anche le pareti ventilate che formano l'involucro, rivestite in doghe di larice termotrattate e la copertura in lamiera di alluminio a doppio aggraffatura, sono strutturate per garantire facilità di disassemblaggio a fine vita dell'edificio, riuscendo così a smaltire fino al 70% delle componenti.

Graduatoria definitiva

Giuria → arch. Valerio Paolo Mosco (presidente della commissione), arch. Sergio Boidi, ing. Antonio Oddone, dott.ssa Valeria Alemanni, dott.ssa Danila Cerato.

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  • 1° classificato: Studio Bianchini & Lusiardi Associati e altri
    Gruppo di lavoro: Emanuele Fornalè (strutture); Projema Srl (impianti); Studio associato Geologica
  • 2° classificato: arch. Elena Verzella e altri
  • 3° classificato: arch. Gabriele Firmiano Vitiello e altri
  • 4° classificato: Studioata associazione professionale architetti e altri

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