Equo compenso e appalti: anche il Mit riconosce la necessità di un chiarimento, che spetta alla Cabina di regia

di Mariagrazia Barletta

Come va coordinata la legge sull'equo compenso (n. 49 del 2023) con il Codice dei contratti? La spinosa questione su cui l'Anac aveva chiesto un intervento «della competente Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio, al fine di evitare pareri difformi e contenzioso», ora viene discusso anche in Parlamento. E lo stesso ministero delle Infrastrutture, per bocca del sottosegretario Tullio Ferrante, ammette la necessità di chiarimenti, che - afferma - spettano allo stesso soggetto cui si era rivolta l'Anac, ossia la Cabina di regia per il codice dei contratti pubblici istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri. 

La stessa autorità Anticorruzione, nello schema di bando tipo per i servizi di architettura e ingegneria messo in consultazione, aveva lasciato aperte tre ipotesi: svolgimento di gare a prezzo fisso, possibilità di ribasso limitato alle spese generali e non applicabilità della legge sull'equo compenso alle procedure di evidenza pubblica. Tra le tre opzioni, l'Anac propendeva per la seconda.

Ma, il nodo non è facile da sciogliere e le parole del sottosegretario di Stato lo fanno capire bene. «Nella consapevolezza dell'importanza del tema, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha già segnalato alla Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio istituita ai sensi dell'articolo 221, comma 1 del codice dei contratti pubblici, l'esigenza di adottare un chiarimento in materia, all'esito di un confronto con le associazioni di categoria», ha spiegato Tullio Ferrante. 

Si tratta di trovare la quadra, facendo collimare i principi dell'equo compenso e quello della concorrenza negli appalti.

«Nel merito, ad ogni modo - prosegue il sottosegretario di Stato -, si sottolinea come la linea che si ritiene necessaria percorrere non può che avere per obiettivo il contemperamento fra le esigenze retributive rappresentate dagli ordini professionali alla luce dei principi dell'equo compenso e l'effettiva sostenibilità dell'offerta in relazione al complessivo quadro economico dell'affidamento». «Ed è chiaro - aggiunge - come, in ogni caso, tale indirizzo di azione non potrà che svolgersi altresì alla luce dei principi eurounitari di riferimento, volti ad assicurare sia la massima partecipazione alle gare degli operatori mici, sia una effettiva concorrenza nei settori volta per volta rilevanti».

«Si conferma quindi - conclude -  l'intenzione che nella prossima seduta della Cabina di regia siano concordate le modalità per chiarire il coordinamento tra i due interventi normativi al fine di fornire un chiarimento alle stazioni appaltanti sotto forma di parere, ovvero tramite gli appositi coordinamenti normativi».

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