"Da Racines si osserva Vipiteno dall'alto. Qui l'architettura si fonde in un paesaggio alpino fortemente espressivo; il costruito si confronta con la montagna in un dialogo misurato, con rispetto verso un modo di costruire consolidato nei secoli, fondato su un'intelligente economia di risorse e una sapiente capacità di adattamento al vivere anche durante gli inverni più rigidi. In questo contesto sorge un vecchio maso, oggetto d'intervento, e futura casa di Lisa e Bert."

Inizia così la storia di Lisa e Bert, una giovane coppia che ha scelto il paesaggio alpino delle vallate di Racines come luogo di vita, immaginando una casa "radicata nella tradizione e capace di accogliere nuove modalità dell'abitare".

Già autore dell'ampliamento del Maso BS HOF a Nova Ponente, anche stavolta lo studio alpina architects - fondato da Sarah Auckenthaler, Marco Formenti e Martina Stuppner, che già dal nome mostra il legame con le montagne dell'Alto Adige - dimostra la capacità di intervenire sull'antico preservandone l'essenza.

Come richiesto dalla committenza, il progetto prevede la suddivisione dell'edificio in due unità residenziali distinte: un appartamento per vacanze al piano inferiore e l'abitazione principale, distribuita tra il piano terra e il sottotetto, scelta che ribalta la consuetudine abitativa e, sfruttando l'altezza e la luminosità dei piani alti, dà forma a spazi aperti e panoramici.

Ne deriva un progetto perfettamente riuscito tra antico e contemporaneo, caratterizzato da forme archetipiche in accordo con ritmi di facciata dinamici. La struttura in legno, palesata dall'esterno, richiama la tradizione e mantiene inalterato l'equilibrio esistente, favorendo una continuità fra l'intimità degli spazi interni e l'apertura verso il suggestivo paesaggio di montagna.

foto: © alpina architects

Trasformare il tradizionale in contemporaneo

Dal punto di vista distributivo, il progetto originario rispecchiava e manteneva l'organizzazione delle case rurali alpine, caratterizzate da muri in pietra e copertura lignea a doppia falda, con il piano terra destinato alle funzioni residenziali e il sottotetto utilizzato come spazio di servizio e deposito.

Rileggendo la tipologia tradizionale del maso, l'intervento di alpina architects si fonda sui concetti di "trasformare e non cancellare, reinterpretare e convivere il vecchio e il nuovo": gli elementi strutturali portanti sono conservati, trovando la strada per riorganizzare la distribuzione degli spazi interni secondo le logiche dell'abitare contemporaneo.

Il sottotetto si trasforma così nella zona giorno, uno spazio aperto e fluido che accoglie cucina e soggiorno e, grazie alle grandi vetrate, si fonde con il paesaggio circostante, inondato da luce naturale e coronato da una serie ritmata di travi a vista che amplificano la percezione spaziale. Le geometrie lineari sono spezzate da logge contrapposte e timpani completamente vetrati proiettati sulle prospettive montane, e puntuali lucernari garantiscono un'illuminazione zenitale calibrata, legando la casa al cielo.

Al contrario, la zona notte - collegata da una scala leggera in legno a vista - si fa raccolta e protetta, occupando il piano terra.

A caratterizzare le facciate sono i balconi segnati dal ritmo dei cavi metallici dei parapetti e dai listelli lignei verticali disposti con un ritmo variabile che generano un gioco dinamico di pieni e vuoti. Si tratta di spazi esterni protetti, che amplificano il rapporto con il paesaggio alpino circostante pur garantendo la giusta privacy dei suoi abitanti.

L'integrazione dell'antico fienile, inoltre, permette di creare una nuova soglia tra l'abitazione e l'esterno, destinata a ospitare posti auto coperti e un ingresso ampio e funzionale.

foto: © alpina architects

L'architettura che si fa paesaggio alpino

Così come fu in passato, anche il progetto di rinnovamento del maso segue il principio dell'integrazione armoniosa nel paesaggio nel pieno rispetto dei criteri di sostenibilità.

Come raccontato dai progettisti, "le scelte materiche sono tutte guidate dalla volontà di un'architettura che si fa paesaggio", in cui ogni dettaglio partecipa a un racconto più ampio, fatto di memoria, di stratificazione storica e di dialogo con il territorio.

Così la struttura esistente viene preservata e consolidata, le superfici murarie trattate con pigmenti naturali dalle tonalità chiare, mentre la soprelevazione del sottotetto è realizzata in legno di larice, materiale che evolve nel tempo assumendo una patina argentata che testimonia il dialogo costante tra architettura e natura.

Le fotografie

foto: © alpina architects

Crediti del progetto

Architettura e interior design: Alpina Architects (Arch. Sarah Auckenthaler, Arch. Marco Formenti e Arch. Martina Stuppner)
Struttura: Dott. Inglese Gianluca Cordani

Opere di falegnameria:  Josef Mair GmbH
Finestre: Wolf Fenster AG
Fondazioni: Amac-Bau GmbH

Rivestimenti e intonaco: Ditta Stuefer KG
Cucina e porte: Rainer e Faisstnauer

Casa Clima: Arch. Alexander Seehauser
Costruttore: Sebastiano Staudacher

Impianto elettrico: Elettro Haller OHG
Ingegnere idraulico: Hans & Luis OHG
Impianto idraulico: Plank Dach GmbH
Posa pareti e pavimenti: Die Meistermaler

Fotografie: © alpina architects

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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