È tutto pronto: il 21 giugno prenderà il via il Renzo Piano World Tour, il format - reso possibile dallo sforzo sinergico di Fondazione Renzo Piano, Fundacion Botìn e Vitra, con il supporto logistico di ProViaggiArchitettura e la mediapartnership di professionearchitetto.it - che, pur ripetendosi da sette edizioni, non è mai stato uguale a se stesso.
Anzi: nel corso degli anni ha dato prova di saper mutare, adattarsi, cambiare rotta e destinazioni, continenti e mete, pur mantenendo vivo lo stesso obiettivo di sempre: offrire a giovani architetti un'occasione di crescita attraverso il viaggio.
Del resto, è parte della sua natura: un programma culturale che implicando il viaggio implica la scoperta. E cosa c'è di meglio che scoprire sempre cose nuove? Restare appassionati, curiosi e capaci di stupirsi, di provare quell'emozione grande che solo un architetto può davvero capire: poter fisicamente attraversare, percorrere, camminare, respirare dentro un'architettura di pregio, che fino a quel momento si è solo studiata su carta o vista in foto.
Un potente processo alchemico, che rende evidente e fa comprendere, specialmente a coloro che il mondo poi lo dovranno immaginare e progettare, che "solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare." (Thomas S. Eliot).
Nella professione e nella vita.
Renzo Piano Wourld Tour 2025 in partenza
- Criteri di selezione e le università coinvolte
- I selezionati del Rpwt.07: Sara, Marta e Thierry
- L'INTERVISTA
- Raccontateci brevemente chi siete, il vostro background, le vostre passioni.
- Quali sono le emozioni che stai provando adesso, poco prima di partire.
- Quale l'architettura o la città che siete più curiosi di scoprire e perché?
- Trattandosi della 7° edizione, quali le vostre aspettative rispetto a questa esperienza?
- Quale la vostra più grande paura? E quale invece la vostra più grande speranza rispetto al futuro come architetti?
- L'ITINERARIO 2025, in volata
Criteri di selezione e le università coinvolte
Proprio per aumentare il plafond di opportunità ed essere il più possibile inclusivi, il RPWT ogni anno a rotazione coinvolge differenti atenei, solitamente due stranieri e uno italiano.
In questa edizione, a condurre la selezione - basata su criteri meritocratici, che attribuiscono il 40% al portfolio, il 30% al curriculum e il 20% alle competenze creative trasversali come scrittura, disegno a mano e fotografia, oltre a un 10% riservato alle certificazioni di inglese, sono state: l'UNIBO, Università di Bologna, l'ENSAPM, École Nationale Supérieure d'Architecture Paris- Malaquais, Francia e l'ETSAM, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Spagna.
Scopriamo ora i tre giovani architetti selezionati.
I vincitori del Rpwt edizione 7:
Sara, Marta e Thierry
da sinistra: Sara Fornaciari (IT), Marta Morato Costa (ES) e Thierry Gédéon (FR)
Un'italiana, una spagnola e un francese, quindi. Stiamo parlando di Sara Fornaciari, ingegnere, Marta Morato Costa e Thierry Gédéon, architetti.
Ai tre giovani selezionati per l'edizione 2025, abbiamo chiesto un parere a freddo prima della partenza. Li ri-incontreremo poi a Genova, a fine luglio, per vedere l'impatto che questa avventura incredibile ha avuto su di loro.
L'intervista
Raccontateci brevemente chi siete, il vostro background, le vostre passioni.
T THIERRY GÉDÉON: sono cresciuto tra la Costa d'Avorio e il Libano. Sono arrivato in Francia solo pochi anni fa per fare un master e poi sono rimasto qui anche a lavorare. Le mie passioni principali sono, oltre all'architettura, raccontare storie e giocare a calcio (sì, anche se non sono italiano).
M MARTA MORATO COSTA: io arrivo da Santiago de Compostela, nel nord ovest della Spagna, cittadina conosciuta soprattutto per essere la tappa finale del cammino di Santiago, un luogo importante per la cristianità. Da lì, dove stavo stretta, mi sono spostata a Madrid, poi in Svezia, e attualmente vivo a New York lavorando presso lo studio Grismshaw Architects. Adoro questa città! E adoro il cinema.
S SARA FORNACIARI: io sono nata e cresciuta a Modena invece! Ma la passione per l'architettura ce l'ho da sempre grazie a mio nonno, che era semplicemente un idraulico ma amava molto il suo lavoro e mi raccontava storie bellissime. Laureata nel 2022 a Bologna in ingegneria edile con una tesi strutturale, attualmente mi dedico ad un progetto di cui sono a capo, che si occupa di risistemare case per persone che provengono da contesti in cui c'è la guerra, l'Ucraina per esempio.
Quali sono le emozioni che stai provando adesso, poco prima di partire.
T: Mi sento molto fortunato, innanzitutto. Grato per questa opportunità ed estremamente curioso, di vedere e conoscere persone nuove.
M: Entusiasmo puro, più che agitazione. È una grandissima opportunità e voglio vivermela a pieno!
S: Non ci sono molte parole per descrivere cosa provo in questi giorni. Forse adrenalina?
Quale l'architettura o la città che siete più curiosi di scoprire e perché?
T: Sarò scontato ma Noumea! Voglio dire, quando mai mi ricapiterà nella vita di poter andare in un luogo tanto sperduto, in mezzo all'oceano, dall'altra parte del mondo, e vederci anche un'architettura fantastica?
M: Concordo su Noumea per tutto e aggiungo Tokyo. È tanto che sto pensando al Giappone come prossima tappa del mio percorso e questo viaggio sarà un bell'assaggio, un ottimo test rispetto alla mia possibile vita lì.
S: Per me, Noumea senz'altro, ma anche Punta Nave a Genova.
Trattandosi della 7° edizione, quali le vostre aspettative rispetto a questa esperienza?
T: Aspettative alte, dal momento che ho sempre pensato che il miglior modo per diventare un bravo architetto fosse viaggiare e osservare altri modi di vivere, costruire, abitare. Questa è l'opportunità perfetta.
M: Accumulare esperienza. E consapevolezza per capire esattamente cosa voglio fare dopo.
S: Mi piacerebbe riuscire a capire cosa davvero significa fare l'architetto, e se esiste un posto per me in questo settore.
Quale la vostra più grande paura? E quale invece la vostra più grande speranza rispetto al futuro come architetti?
T: La mia speranza è che... si smetta di costruire! E si trovino modi creativi e sostenibili per riutilizzare le tantissime architetture già esistenti. Solo in questo modo possiamo davvero diminuire l'impatto di una filiera che purtroppo, oggi, contribuisce in larga parte alla crisi climatica. La mia paura? Che questo non avvenga mai.
M: Ho paura di non avere una voce, o di non avere possibilità per esprimermi davvero. Le risorse per includere o dedicate ai giovani non sono mai abbastanza, e tante volte non ci sono proprio le occasioni per farsi ascoltare.
S: Ho paura di smettere di ascoltare e diventare un progettista che fa bei progetti si, ma senza un'anima. La mia speranza è essere qualcuno che fa qualcosa di nuovo, o diverso, ri-partendo da cosa è davvero importante.
L'itinerario 2025, in volata
Europa · 21 giugno-5 luglio
Partiranno con l'inizio esatto dell'estate, Marta, Sara e Thierry. Precisamente il 21 giugno, da Parigi, dove potranno visitare - oltre il RPBW di Rue des Archives - il Centre Pompidou, la Fondation Jerome Seydoux-Pathé, la Fondation Louis Vuitton e Cartier, l'Institute du Monde Arabe, il Musée du Quai Branly, la Defense, il Parc de la Villette, ma anche Notre Dame (riaperta dopo i restauri).
A seguire tour della Svizzera, Losanna con il Rolex Centre di SANAA, Ginevra (al CERN), Berna, Basilea con tanti musei di Renzo Piano, Herzog & de Meuron, Barozzi Veiga, Mario Botta. E poi Weil Am Rhein, al mitico Vitra Campus prima di dirigersi in una delle mete preferite di ogni edizione: Ronchamp, dove il maestro Le Corbusier, ormai grande, realizzò la Cappella di Notre-Dame du Haut, una delle sue opere più poetiche e in cui poi Piano ha progettato un convento per le suore Clarisse e di un piccolo centro visitatori, la Porterie, preservandone l'atmosfera spirituale e creando edifici armoniosi e minimalisti, incastonati nel pendio della collina, che valorizzano la natura introspettiva del sito.
Tappa a Zurigo e poi via per la prima volta in Portogallo, a Lisbona con Siza e Aires Mateus e il sito del Prata Housing Complex di RPBW, e in Spagna, a Bilbao e Santander, al Guggenheim e alla Fundacion Botìn. Sarà Londra l'ultimo baluardo del continente europeo: da qui, dopo aver visitato lo Shard, il Central Saint Giles, molte opere di Foster&Partners, Arup, Rogers, Som, OMA e Grimshaw, Marta, Sara e Thierry si imbarcheranno direzione sud est asiatico.
E il salto di scala con le metropoli (e il clima umido) della Cina sarà senz'altro impattante sui ragazzi, che ci arrivano per la prima volta.
Asia · 6-19 luglio
I primi giorni qui li trascorreranno ad Hong Kong per poi spostarsi a Shanghai passando per Shenzen e Hang Zhou.
Il 12 luglio, ormai a metà del viaggio, dalla Cina ci si sposta in Giappone, atterrando al Kansai Airport di Osaka. A Kyoto in giro per templi antichi, nella scintillante Tokyo invece, proiettati nel futuro, tra opere di Kurokawa, Kenzo Tange, Toyo Ito, Kengo Kuma, Sou Fujimoto, Tadao Ando, Shigeru Ban e SANAA. Ma anche RPBW, MVRDV, OMA, Herzog & de Meuron tra le strade di Ginza.
Senza fermarsi, si prosegue sempre più a est, sempre più a sud, ben oltre il Sol Levante, nel terzo continente di questo viaggio.
Oceania · 20-26 luglio
Ciao Australia! Un volo porterà infatti Sara Marta e Thierry da Tokyo a Sydney, a vedere l'iconica Opera House di Jørn Utzon che svetta sulla baia, l'Aurora Palace e il One Sydney Harbour di RPBW.
I ragazzi dovranno aspettare quasi la fine di questo tour intorno al mondo, per arrivare nel posto più sorprendente di tutti: Noumea, capoluogo amministrativo del territorio francese della remota Nuova Caledonia - arcipelago di Isole non lontano dalle Fiji, nel mezzo dell'Oceano Pacifico - dove a metà degli anni Novanta Renzo Piano ha realizzato il centro culturale Jean-Marie Tjibaou.
In sette edizioni questa è solo la seconda volta che è possibile andarci, che gran fortuna!
E per chiudere Milano e Genova
Sarà divertente vedere il jet lag con cui da laggiù i tre viaggeranno fino a Milano per rientrare qui, pronti a incontrarsi tutti a Genova, visitare il Waterfront di Levante e Punta Nave, nel cuore di tutto, per concludere questa impareggiabile esperienza, umana e professionale.
Noi ci saremo, e vi racconteremo tutto.
Buona partenza!
RENZO PIANO WORLD TOUR 2025
Il RPWT è un progetto promosso da Fondazione Renzo Piano, Fundación Botín, Vitra e Selvaag Gruppen, in collaborazione con ProViaggiArchitettura e professionearchitetto.it
il viaggio AL VIA...
segui il racconto dei ragazzi
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