Genova, 29 luglio. Ritrovarsi a Punta Nave, ogni anno, rappresenta un approdo carico di significato, un insieme di sensazioni dolci e amare: significa, infatti, che i quaranta giorni del Renzo Piano World Tour sono giunti al termine, l'itinerario completato, le miglia da percorrere esaurite. Al tempo stesso, significa anche poter usufruire di un ultimo incredibile privilegio: varcare la soglia di uno degli studi di architettura più prestigiosi al mondo, respirarne l'aria, entrarne nel cuore pulsante, vedere il dietro le quinte. Significa, infine, sedersi intorno ad uno dei grandi tavoli da lavoro, con lo sguardo rivolto al mare, raccontando a Renzo e Milly Piano in persona le impressioni e le emozioni che questa esperienza ha mosso in loro - un'opportunità formativa unica a inizio carriera.

Partiti da Parigi il 21 giugno scorso, Marta, Sara e Thierry sono arrivati qui dopo aver viaggiato attraverso tre continenti - Europa, Asia, Oceania - varcato confini, preso più o meno ogni mezzo di locomozione possibile, superato jet-leg, cambiato emisfero e stagione, visitato alcune delle opere più incredibili mai costruite.

Decisamente, un tour faticoso in termini di chilometri, eppure, quando li incontriamo, sembrano tutt'altro che provati. Ma non ci stupisce: l'adrenalina legata a questa impareggiabile occasione è ancora in circolo. E come dargli torto.

In copertina: Sara Fornaciari, Marta Morato Costa e Thierry Gédéon con Renzo Piano | Foto di Elisa Scapicchio

Nuova Caledonia > Milano

Per ricondurre i nostri tre viaggiatori dalla remota Nouméa al continente europeo, destinazione Milano, sono stati necessari non uno, non due, ma ben 3 aerei. 

DAY 36 - Nouméa  

Bel cambio di prospettiva: dal subtropicale inverno oceanico all'asfalto rovente del capoluogo lombardo. Qui, nel giorno 37 e 38 dell'itinerario, Marta, Sara e Thierry hanno visitato alcuni edifici simbolo della città, surfando tra epoche e autori: la Milano del razionalismo con la Triennale di Giovanni Muzio (1933), la Milano residenziale elegantissima, con il capolavoro di Piero Portaluppi, oggi presidio FAI, Villa Necchi Campiglio (1935). La Milano dei musei, con il MUDEC di David Chiepperfiel (2015), la Fondazione Rovati di Mario Cucinella (2022), la Fondazione Prada di OMA (2015). E la Milano più recente, contemporanea, cosmopolita e minimalista, con la Fondazione Feltrinelli a Porta Volta di Herzog & de Meuron, la Bocconi University di SANAA (2019) e il Politecnico di Milano.

DAY 37 - Milano | MUDEC, David Chipperfield

DAY 37 - Milano | Triennale di Milano, Giovanni Muzio

Ora manca solo un treno per raggiungere Genova, e chiudere il cerchio.

DAY 39 - Milano Genova in treno

Genova, ultimo atto

Appuntamento alle 9.30 in cantiere. Di questo progetto, abbiamo seguito gli sviluppi anno dopo anno, testimoniando con i nostri occhi lo stato di avanzamento lavori che questa opera mixed-use genovese, firmata RPBW, stava subendo.

DAY 40 - Genova Waterfront di Levante
Foto di Elisa Scapicchio

Oggi, che il Waterfront di Levante è praticamente ultimato, con il Palasport attivo, i blocchi residenziali interamente venduti e la Torre Piloti in fase finale, risulta ancora più evidente come - scrivono i ragazzi dopo la visita in compagnia dell'architetto Mattia Cipriani - «il progetto miri a ricollegare il centro storico al mare. Questa specifica parte dell'intervento intende ripristinare il rapporto tra l'acqua e l'antica cinta muraria di Genova, unificando al contempo il porto industriale, un tempo frammentato. Un "Topos" pubblico continuo, una passeggiata su due livelli, collega i diversi edifici del sito, creando un nuovo senso di coesione e apertura.»

DAY 40 - Genova  al Waterfront di Levante accompagnati da Mattia Cipriani RPBW | Foto di Elisa Scapicchio

DAY 40 - Genova Palasport | Foto di Elisa Scapicchio

Ma l'esperienza del RPWT non può considerarsi terminata senza fare tappa all'Archivio, il luogo sacro che raccoglie e conserva l'opera omnia - oltre 80mila disegni, centinaia di faldoni, plastici, prototipi - del lavoro di una vita di Renzo Piano nel mondo. Venire qui significa compiere un piccolo viaggio nel viaggio, andando a ritroso nel tempo, guidati dall'insostituibile Shunji Ishida, la memoria storica dello studio. Una giusta full-immersion preparatoria, prima di dirigersi alla Fondazione.

DAY 40 - Genova | in Archivio con Nicoletta Durante
Foto di Elisa Scapicchio

«Dopo il cantiere del Waterfront, abbiamo anche avuto il privilegio di visitare gli archivi della Fondazione Piano a Voltri, dove abbiamo assistito all'incredibile lavoro svolto da Shunji, Nicoletta e dal resto del team per documentare non solo i progetti finali, ma anche l'intero processo di progettazione che li ha portati alla realizzazione. Questi sforzi sono stati messi in mostra nello spazio della Fondazione proprio sotto l'ufficio di RPBW a Punta Nave, dove Chiara - affiancata da Milly e Lia Piano - ci ha guidato in un viaggio attraverso il lavoro di Renzo Piano. È stata una vera e propria immersione nel suo pensiero e nell'evoluzione della sua architettura.»

DAY 40 - Fondazione Renzo Piano a Villa Nave | Sara Fornaciari, Marta Morato Costa e Thierry Gédéon con Shunji Ishida | Foto di Elisa Scapicchio

DAY 40 - Fondazione Renzo Piano a Villa Nave | Roberto Bosi, Klevisa Mhilli, Sara Fornaciari, Marta Morato Costa,Thierry Gédéon, Chiara Bennati e Shunji Ishida | Foto di Elisa Scapicchio

Finalmente poi - trasportati da un ascensore di vetro vista mare che si arrampica sulla collina - si raggiunge il luogo che tutti aspettavano: la sede terrazzata di RPBW a Punta Nave, dove ai ragazzi sono stati illustrati tre progetti in corso dello studio (ancora riservati). E, come degna conclusione di questo percorso, l'incontro con Renzo Piano, «molto curioso del nostro viaggio e di ciò che avevamo imparato da esso. Ci ha ricordato quanto sia prezioso continuare a scoprire e vedere i progetti di persona, passi essenziali per costruire quello che lui definisce senso di appartenenza».


DAY 40 | Sara Fornaciari, Renzo Piano, Marta Morato Costa e Thierry Gédéon | Foto di Elisa Scapicchio

DAY 40 | Thierry Gédéon, Chiara Bennati, Milly Piano, Marta Morato Costa e Sara Fornaciari | Foto di Elisa Scapicchio

Lezioni imparate e best destinations

A proposito di appartenenza: prima della partenza, avevamo chiesto loro quali fossero le mete più ambite, le destinazioni che maggiormente avevano a cuore di vedere. «Noumea, Tokyo e Punta Nave» erano state le loro risposte. «Kyoto, Rochamp e Hong Kong» sono state invece le scelte finali dichiarate al rientro. Interessante: a quanto pare aspettative e realtà spesso non combaciano. A fare la differenza è l'esperienza diretta, il vivere un posto, conoscere chi ci abita, osservarne tradizioni e diversità, fare tesoro di quanto appreso e portarselo con sé altrove, nella vita, per sempre.

Infatti, quando congedandoci gli chiediamo di dirci, in una parola, cosa ha rappresentato per loro il Renzo Piano World Tour, le risposte dei tre sembrano andare proprio in questa direzione: per Thierry "intreccio", per Marta "spugna", per Sara "lente". Ma soprattutto sembra avergli dato «la consapevolezza che viaggiare e continuare a esplorare sono indispensabili per questo mestiere. E che l'architettura è uno strumento potente, capace di aprire infinite possibilità nel luogo in cui sorge. Ma anche che serve responsabilità, perché ha tempi di vita lunghissimi ed è ingenuo pensare solo alla fase di progetto e realizzazione: serve pensare all'impatto che quell'opera avrà nel lungo periodo. Renzo Piano una volta ha detto che l'architettura unisce le persone. Grazie per averci fatto incontrare. Ora è compito nostro».

Buon futuro!

Day 40 di fronte al mare di Vesima
Foto di Elisa Scapicchio

RENZO PIANO WORLD TOUR 2025

Il RPWT è un progetto promosso da Fondazione Renzo Piano, Fundación Botín, Vitra e Selvaag Gruppen, in collaborazione con ProViaggiArchitettura e professionearchitetto.it

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