Istituito nel 2019 per valorizzare, diffondere ed incoraggiare le buone pratiche del progettare e del costruire edifici in muratura di laterizio, il PREMIO POROTON® mira a far emergere il patrimonio di competenza tecnica e creativa che i progettisti italiani esprimono quotidianamente nelle opere in cui venga fatto utilizzo del laterizio, materiale fondante della nostra cultura del costruire.
Obiettivo del Premio, bandito dal Consorzio POROTON® Italia, è celebrare – attraverso le varie categorie, le diverse tipologie edilizie ed architettoniche e i diversi ambiti di inserimento territoriale – proprio quelle realizzazioni che promuovono al meglio l’applicazione delle tecnologie legate alle murature POROTON® e ai sistemi costruttivi in laterizio, sia come tamponamento che come muratura portante (ordinaria o armata).
A vincere ex aequo l’ultima edizione del 2022, in attesa della prossima, la Casa della Musica di Mario Cucinella Architects e i Laboratori e Centro Socio Educativo per persone con disabilità di ifdesign, mentre il progetto “Casa Bona” dello studio Zupelli Design Architettura è il terzo classificato.
Due le menzioni speciali assegnate dalla Giuria: le Ville a Montefiascone di Studio GAMP!, e la Casa unifamiliare MA dello studio Montini Architettura.
Le Ville a Montefiascone di Studio GAMP! Ortofoto ©Lorenzo Zandri
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Storia di un recupero felice, tra architettura e paesaggio
Per questo progetto di recupero, sviluppato grazie all’iniziativa di una giovane coppia romana che desiderava risistemare e rendere nuovamente funzionali le due vecchie rimesse per attrezzi agricoli e allevamento in tufo, attigue alla casa padronale del ‘600, Valentino Anselmi, Valerio Palmieri, Marco Grippo, Matteo Murzi – alias Studio GAMP! – hanno adottato un approccio il più possibile rispettoso del contesto e della tradizione locale.
La loro scelta infatti, è stata, quasi istintivamente, quella di inserirsi in modo discreto e sensibile nel sito – situato nelle vicinanze di Montefiascone, sul lago di Bolsena, nel Lazio settentrionale – attraverso architetture che lavorassero in sinergia con esso e che in un certo senso dessero una risposta quasi “oggettiva” alle richieste della committenza e del luogo, recuperandone storia, geometrie, materie.
A partire dal posizionamento dei fabbricati, quasi perfettamente sovrapposti alle preesistenze, o all’archetipo della casa con il tetto a falde e dei materiali di finitura, intonaco frattazzato, pietra, mattone.
Un recupero di forme e materie che però, nella sua riscrittura, è stato sottoposto ad un processo di sublimazione (anche tecnologica e normativa) che riconduce il progetto alle pratiche odierne, rendendolo felicemente pertinente rispetto alla produzione architettonica attuale.
Il parere della Giuria
Ritenuta meritevole di una menzione speciale, a fare la differenza e la qualità in questa realizzazione, secondo la Giuria del PREMIO POROTON® 2022 – composta da Arch. Orsini, Ing. M.Arch.AA Peralta e Sig. Midolini (Presidente del Consorzio POROTON® Italia) – sono “Volumi semplici che rimandano agli archetipi dell’abitare e sembrano galleggiare su un paesaggio morbido e dolce. Forme semplici, riconoscibili, familiari ma con eleganti piccole alterazioni, deformazioni, compenetrazioni, estrusioni, addizioni/sottrazioni di volumi che le rendono speciali ed inconsuete allo stesso tempo, comunque sempre fuori dal ‘deja-vu’. In modo simile i materiali utilizzati” proseguono nel giudizio “che pur appartenendo al vocabolario della tradizione e del luogo, vengono impiegati come uno strumento per esaltare il linguaggio volutamente contemporaneo delle architetture, al quale non si vuole mai rinunciare. Un esempio palese è sicuramente il rivestimento in mattonelle di cotto delle pareti che continua nel tetto a falde della copertura per esaltare la continuità e unitarietà del volume, reso possibile anche grazie ad un dettaglio a scomparsa e attentamente studiato per la raccolta delle acque meteoriche. [..]”
Il progetto: due corpi estrusi
Due edifici unifamiliari, ad un solo piano, con altezza massima di circa 7 metri che, sfruttando la leggera pendenza del terreno, si comportano come due corpi “estrusi”, a contatto del suolo ad una estremità e sollevati dall’altra: il maggiore aggettando sul fronte est, il minore sollevandosi rispetto al piano di campagna su due setti.
Due volumi distesi, essenziali, simili a cannocchiali, sviluppati attorno ad un asse centrale che traguarda il paesaggio dall’ingresso fino all’ultima finestra del fronte opposto. Dichiaratamente orizzontali, eccetto per i due camini, che diventano elementi di contrappunto verticale rispetto alle masse edilizie relativamente modeste delle case.
L’edificio maggiore, circa 250 mq, è caratterizzato da una planimetria strombata, in cui le sottili deformazioni ne alterano volumetria e organizzazione funzionale, modulando gli spazi interni: una zona giorno con camino, cucina, salotto e servizio. E una zona notte, completamente separata, con tre camere da letto e doppi servizi esposti a nord.
L’edifico minore, invece, destinato prevalentemente agli ospiti, è caratterizzato da un rivestimento continuo in pianelle di laterizio stampate a mano / cotto di recupero: una superficie esterna unica che include anche la parte del tetto a falde e l’impluvio, incassando le gronde di raccolta delle acque meteoriche, inserite all’interno nello spessore del solaio di copertura. Dotata di un portico sul fronte di ingresso – ottenuto sollevando una parte della tamponatura di uno dei lati lunghi come fosse un portellone – anche in questa casa, ortogonale alla prima, gli interni sono caratterizzati da passaggi minimi, spazi raccolti e angoli che si susseguono in una dialettica tra interno ed esterno: la cucina è posta a nord, a schermare dai venti di tramontana un soggiorno passante, la zona notte a sud.
Non c’è due senza tre
Non è la prima volta che accade: a cantiere pressoché ultimato, la committenza ha proposto l’opportunità di progettare un terzo fabbricato, recuperando la volumetria di piccoli manufatti di servizio in rovina, posti ai margini del podere.
Con l’obiettivo di ottimizzare costi e materiali, l’idea è stata quella di incassare il nuovo edificio nel terreno in prossimità del fronte meridionale della casa maggiore, così da ridurne l’impatto volumetrico limitando lo sviluppo dei prospetti fuori terra. E di riutilizzare i ciottoli di peperino rinvenuti in loco, per rendere economica (oltre che sostenibile) la fornitura del materiale di rivestimento e definire quasi un muro di sostegno a secco, coperto da un giardino di piccole masse arbustive di essenze autoctone.
Materiali e strutture
Per entrambi gli interventi sono state utilizzate strutture portanti in cemento armato con orizzontamenti latero-cementizi, tamponature perimetrali esterne in blocchi di laterizio termico e travertino per zoccolature esterne, soglie e gocciolatoi.
La massa muraria – ottenuta grazie ai blocchi monostrato ECOPOR® SSC di spessore 35 cm, laterizi appartenenti alla famiglia di blocchi POROTON® ad alte prestazioni termiche e ambientali – non solo ha permesso di raggiungere la classe energetica A senza disporre isolanti all’esterno, ma di diventare parte integrante del linguaggio architettonico, creando giochi di profondità in corrispondenza delle aperture.
“Il sistema costruttivo” conclude la Giuria “che prevede l’utilizzo estensivo di un involucro monostrato in laterizio ad alte prestazioni termiche, ancora una volta dimostra le potenzialità e flessibilità dei blocchi POROTON® nel rendere possibili progetti sperimentali e performanti senza rinunciare ad un linguaggio contemporaneo.”
Crediti progetto
Tipo di edificio: Edifici residenziali unifamiliari
Tipo di intervento: Demolizione/Ricostruzione
Ubicazione: Loc. Selciatella, Montefiascone (VT)
Progettista: Studio GAMP!, Roma | Arch. Valentino Anselmi, Arch. Valerio Palmieri, Arch. Marco Grippo, Arch. Matteo Murzi, Arch. Roberta Nocco, collaboratrice
Consulenti: Fabio Giraldo Ingegneria Civile-Geotecnica – Strutture Luca Dionisi – Paesaggio
Direttore dei lavori: Arch. Valentino Anselmi
Impresa esecutrice: Franchi 2004 S.r.l.
Tipologia muratura: Tamponatura in blocchi ECOPOR® SSC
Blocchi impiegati: ECOPOR® SSC sp. 35 cm
Foto: ©Lorenzo Zandri
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