FOROF è un nome palindromo, FOROF è il nome del nuovo spazio, inaugurato lo scorso 27 gennaio e da oggi aperto ai visitatori, che mette in relazione - con doppia lettura - arte contemporanea e archeologia.

Un luogo di rinascita, di aggregazione e di scambio, ospitato su due livelli di Palazzo Roccagiovine - proprio a ridosso della Basilica Ulpia e della Colonna Traiana - che si aggiunge agli ormai numerosi interventi di valorizzazione del patrimonio di Roma promossi dalla famiglia Fendi negli ultimi anni. Fra questi, ricordiamo Palazzo Rhinoceros - Fondazione Alda Fendi, nei pressi dell'Arco di Giano, in un palazzo storico riprogettato da Jean Nouvel, e il recente restauro - in partnership con il Parco archeologico del Colosseo - del Tempio di Venere a Roma.

Ispirato alle atmosfere dei caffè culturali delle Avanguardie del Novecento - dal Cabaret Voltaire di Hugo Ball e Emmy Hennings, al Bal TicTac ideato da Giacomo Balla, fino all'Art Club fondato a Roma dopo il secondo conflitto mondiale - FOROF incentra la sua mission sull'utilizzo dell'archeologia come stimolo per la produzione culturale contemporanea.

«Roma ha sempre attirato artisti, scrittori, intellettuali da tutto il mondo, esercitando su di loro un fascino misterioso. Ancora oggi la produzione artistica contemporanea in città è costantemente sottoposta al confronto con la storia e l'antico» - sottolinea la fondatrice Giovanna Caruso Fendi. - «Oggi FOROF non soltanto offre agli artisti la possibilità di misurarsi con un patrimonio straordinario, ma vuole essere anche un modo responsabile e trasparente di restituire alla comunità, attraverso la lettura contemporanea, l'esperienza di un luogo unico al mondo».

Così, le rovine archeologiche riprenderanno vita, in maniera ciclica, grazie all'intervento di artisti nazionali e internazionali, in un duplice processo che restituirà alla storia e al patrimonio l'assoluta contemporaneità, e agli autori di opere e performance il fondamentale ruolo di attivatori culturali per la società contemporanea.

Gli artisti entreranno, quindi, in scena per confrontarsi con lo spazio e immaginare, attraverso mostre e installazioni ambientali, un racconto contemporaneo tradotto, per il visitatore, in un'esperienza unica e immersiva.

La programmazione culturale prevede due produzioni l'anno della durata di circa cinque mesi, ciascuna delle quali affiancata da attività didattiche dedicate ai progetti ospitati e al patrimonio archeologico custodito dai suoi spazi.

Il primo atto è affidato a LOVOTIC di SOUNDWALK Collective con Charlotte Gainsbourg, Lyra Pramuk, Atom™, Paul B. Preciado e Willem Dafoe, un'installazione immersiva - visitabile fino al 15 luglio - in dialogo con gli scavi della Basilica Ulpia.

FOROF si trova a Piazza del Foro Traiano 1 ed è visitabile, su prenotazione, dal mercoledì alla domenica, dalle ore 11.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

Il costo del biglietto è di 10 euro (intero) e di 5 euro (ridotto). È gratuito per bambini e ragazzi sotto i 14 anni, guide turistiche, dipendenti MiBAC, persone con disabilità e accompagnatori.

+info: forof.it

foto: © Flavia Rossi

foto: © Jacopo Tommasini

Restituire allo spazio l'identità architettonica. Il progetto di IT'S

Sviluppato su due livelli, il progetto dello studio romano mostra un piano terra con ingresso sul Foro Traiano - con affaccio sulla Basilica Ulpia e sulla Colonna Traiana - e un piano ipogeo a cui si accede tramite una scala interna.

Un intervento discreto, che restituisce identità architettonica allo spazio, utilizzando principalmente due elementi: la materia e la luce, con una sequenza di minime variazioni.

"L'obiettivo del progetto, calato in un luogo cosi denso di storia, è  stato di creare per il visitatore un percorso attraverso uno spazio minimale, quasi silenzioso e caratterizzato da leggere variazioni, che prepara alla grande esperienza emozionale dello spazio archeologico del piano interrato" - spiega Paolo Mezzalama, fondatore di IT'S.

I colori delle volte e delle pareti, chiari e sui toni neutri, variano, infatti, da una stanza all'altra, per enfatizzare il rapporto con la luce naturale e accompagnarne il passaggio verso quella artificiale.

Il lighting design, affidato allo studio barcellonese Artec3, caratterizza gli spazi per l'estetica degli apparecchi utilizzati, calibrando la luce a seconda della dimensione, della forma e delle finiture di ogni ambiente.

Allo stesso modo, ogni sala si caratterizza per la presenza di un arredo integrato che la distingue dalle altre: la libreria-bookshop all'ingresso, la tribuna in legno nella sala delle proiezioni, il bancone del bar. 

Infine, la pavimentazione, realizzata in cocciopesto, preparato con l'antica lavorazione romana per omaggiare le tradizioni antiche, sostituisce il tavolato in legno esistente.

foto: © Flavia Rossi

 CREDITI DI PROGETTO 

Progetto: FOROF
Incarico: diretto
Descrizione progetto: Spazio espositivo
Superficie: 375 m2
Luogo: Piazza del Foro Traiano 1, Roma (Italia)  
Budget: 800.000 euro
Committente: Giovanna Caruso Fendi
 
EQUIPE DI PROGETTO
Architettura: IT'S | Team : Bruna Dominici, Marta Nardone, Estella Macchi di Cellere  
Illuminazione: Artec3  
Cronologia: 2020 - 2021  
Fotografie: © Flavia Rossi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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