Torino, ElasticoFarm completa la sede dell'Istituto nazionale di fisica nucleare

Un edificio semi-industriale nobilitato da cemento, sperimentazione e spazi condivisi

di Mariagrazia Barletta

Sperimentazione in ogni progetto, che coinvolge i materiali e il loro utilizzo, le tecniche costruttive e lo spazio. Con ogni sua realizzazione lo studio ElasticoFarm dà forma ad un'invenzione, ad un nuovo paradigma: una soluzione innovativa, frutto di una sapiente ricerca, che riforma in più di qualche punto il processo di costruzione degli spazi.

Un materiale utilizzato in modo innovativo, una nuova tecnica costruttiva o, ancora, una vecchia tecnologia che diventa l'occasione per generare un nuovo design e dar sfogo alla ricerca spaziale: lo studio di architettura e product design fondato da Stefano Pujatti, Alberto Del Maschio e Sara dal Gallo nel 2005, con sede a Chieri (To), Pordenone e Toronto (Canada), non smentisce la sua attitudine a intraprendere percorsi non ancora battuti. Un "vizio" che è anche antidoto alla banalità. 

Complesso S-Lab dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), progetto Elastico Farm. Fotografie di © Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

Non tradisce lo spirito innovatore nemmeno uno degli ultimi progetti conclusi da ElasticoFarm. Si tratta del complesso S-Lab dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), situato all'interno dell'area del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Torino, nato per promuovere la collaborazione dei due enti nello sviluppo di attività e programmi di ricerca comuni. Nell'edificio, semi-industriale, vengono prodotti i macchinari e le strumentazioni di precisione per la sperimentazione portata avanti dall'Istituto.

Complesso S-Lab dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), progetto Elastico Farm. Fotografie di © Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

Il progetto esprime in materia l'intangibile valore rappresentato dai contenuti e dal valore scientifico della ricerca. La tecnologia tradizionalmente impiegata negli edifici produttivi viene reinterpretata in modo da scongiurare la riproposizione dei tipici capannoni industriali, così, i pannelli di tamponamento in cemento armato di diverse colorazioni generano un'immagine destrutturata dell'edificio. Grazie ai pannelli i volumi risultano scomposti in più elementi. 

Complesso S-Lab dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), progetto Elastico Farm. Fotografie di © Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

Inoltre, fa sapere Elastico Farm, «alcuni dei pannelli di calcestruzzo con i quali è costruito l'edificio contengono un'anima parlante che si rivela solo con precise condizioni di umidità dell'aria; un esperimento, sulla pelle di un edificio nato per la sperimentazione».

Inoltre, «la scomposizione in volumi differenti consente di mitigare l'impatto dell'edificio sull'esistente e di rapportarsi in maniera più coerente sia con l'edificio per uffici preesistente, al quale è collegato attraverso un corridoio vetrato, sia con il Parco Colonnetti confinante a sud-est, che costituisce un importante filtro naturalistico tra la zona densamente edificata di Mirafiori e quella lungo le sponde del torrente Sangone».

Complesso S-Lab dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), progetto Elastico Farm. Fotografie di © Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

L'interno è lo spazio della creatività e della condivisione, assecondate e incentivate da una distribuzione planimetrica che individua al suo interno cortili e patii. I volumi dei quali si compone l'edificio, di varie altezze e articolazioni, rispondono alle diverse funzioni ospitate: dalla grande aula dell'officina ai più compatti spazi per i laboratori, agli uffici e alle aree di servizio. Al fine di rafforzare il rapporto tra interno e esterno, l'articolazione planimetrica fa sì che lo spazio aperto non sia mai percepito come un'area di risulta, ma sia organizzato in zone: l'accesso con la quinta alberata, il cortile di ingresso, il patio, il verde a sud su cui si affaccia il refettorio, la zona tecnica di servizio a est.

 CREDITI DEL PROGETTO 

Nome del progetto: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Torino
Luogo: Torino

Progetto architettonico: ELASTICOFarm www.elasticofarm.com
Gruppo di progettazione: Stefano Pujatti, Alberto Del Maschio, Valeria Brero,
Serena Nano, Daniele Almondo, Andrea Rosada, Monica Ierace

Committente: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Progetto strutturale: Arching Srl
Progetto impianti: Projema Engineering Srl

Impresa edile: Ruscalla Renato Spa
Impresa prefabbricatrice: Alciati Srl

Impresa impiantistica: Paolin Impianti Srl

Cronologia: 2016-2020

Dati dimensionali
Superficie lotto di intervento: 7.500 metri quadrati
Totale SLP: 1.776 metri quadrati

Costo di costruzione: 1.760.000 €

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: