Da luogo spaccio a campus della musica: un luogo di cultura e coesione sociale per dar vita a un'importante operazione di rigenerazione urbana. Si aggiunge un importante tassello al progetto per la nuova sede del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi di Milano, una delle più prestigiose istituzioni per lo studio della musica a livello internazionale.

È stato presentato oggi 3 novembre il progetto vincitore del concorso "Bosco della Musica", aggiudicato allo studio Settanta7. Capogruppo del team vincitore - composto da Giovanni Cardinale (Gpa Partners) , Antonio Danesi (Stain Engineering) e Alessia Griginis - è Elena Rionda (Settanta7). 

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale dotata di aule, laboratori, un auditorium, residenze per gli studenti, aree di ristoro e la rigenerazione della palazzina «ex-chimici» delle acciaierie Redaelli. La proposta punta a riqualificare il quartiere Rogoredo e il suo bosco, migliorando la qualità ambientale, l'accessibilità e la fruibilità dello spazio pubblico.

Il team vincitore risponde pienamente alla richiesta di un «campus aperto e sostenibile, in cui sia possibile trasferire il sapere e la bellezza coltivati tra le mura di via Conservatorio da più di due secoli».

La palazzina «ex-chimici» viene mantenuta e ripensata, conservando la forma, le volumetrie e i prospetti esterni, in memoria dell'archeologia industriale del sito. Ospiterà le scuole di musica jazz e di popular music. Nello spazio retrostante l'edificio, vi sarà la piazza dell'Anfiteatro che riprende le stesse linee curve della palazzina, quasi integrandole.

I nuovi edifici, dalle forme organiche, traggono dalla natura la loro fonte d'ispirazione. Il disegno dei nuovi volumi, dalle linee curve, si ispira alle foglie che alla caduta dall'albero vengono soffiate dal vento.

Le concavità che ne derivano «accentuano la fluidità degli spazi e la loro apertura al cambiamento, all'innovazione, alla creatività, alla musica e alla cultura contemporanea», spiegano i vincitori nella relazione progettuale. Il campus viene immaginato come un sistema di padiglioni integrati nella vegetazione, caratterizzato da una forte permeabilità ed accessibilità in tutte le sue direzioni.

Il progetto prevede inoltre l'inserimento nel campus di percorsi pedonali e ciclabili che si pongono in continuità con il sistema ciclo-pedonale esistente. Lo spazio tra i padiglioni (dai tetti verdi) è arricchito anche da un sistema di piazze coperte e scoperte, che offre all'utenza una grande varietà di luoghi di incontro, condivisione, adatti allo svolgimento di diverse attività.

La struttura portante verticale (pilastri) e orizzontale (travi) dei nuovi edifici sarà realizzata in carpenteria metallica e legno lamellare mentre per gli impalcati si prevede l'utilizzo di pannelli XLam. Il blocco servizi, la scuola di musica elettronica e la residenza prevedono una facciata modulare che ancora una volta si ispira alla foglia, alla sua struttura e alla tipica distribuzione delle nervature.

Il «Bosco della musica» prevede un investimento complessivo di 47 milioni di euro, di cui 20 milioni finanziati dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, 15 milioni dal ministero dell'Università e i restanti 12 milioni dalla Regione Lombardia.

II progetto è stato svelato alla presenza di Fabio Riva, provveditore interregionale per le opere pubbliche di Lombardia-Emilia Romagna, di Elisabetta Spitz, presidente della commissione giudicatrice, di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Massimiliano Baggio, direttore del Conservatorio di Milano e Raffaello Vignali, presidente del Conservatorio di Milano. Collegati da remoto, sono intervenuti Anna Maria Bernini, neo-ministro dell'Università e della Ricerca e Matteo Salvini, neo-ministro delle Infrastrutture.

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