Guardandole da lontano sembrerebbero la reinterpretazione dei tepee indiani, dalla forma archetipica che rimanda al triangolo, e al concetto di paesaggio e cultura dell'abitare giapponese, lo shakkei.

Ma qui il contesto ospitante è molto più vicino, ascrivibile nella vallata di vigneti di Grazzano Badoglio, nel Monferrato, dove Atelier Lavit - studio fondato a Parigi da Marco Lavit - ha progettato dei moduli abitativi immersi nella natura per l'eco-glamping Lilelo .

L'idea, che ha suscitato sin da subito curiosità nella comunità locale nell'ottica di tutela e valorizzazione del paesaggio, vede sorgere piccoli lodge indipendenti - sollevati da terra per consentire un punto di vista verso l'esterno differente da quello percepito a quota zero - e concepiti nel rispetto della sostenibilità e del risparmio energetico, tanto da essere realizzati quasi interamente con l'impiego di materiali naturali.

La ricerca alla base verte sull'equilibrio tra spazio privato e semipubblico e tra interno ed esterno, dove al principio del vivere insieme corrisponde, in egual misura, l'attenzione alla dovuta intimità.

Lilelo consta, infatti, di 4 unità, una dedicata alla reception e alle attività conviviali, mentre le altre tre concepite come suites, caratterizzate da ampie superfici vetrate che consentono al paesaggio di penetrare nei volumi come se si trascorresse una vacanza cullati dal vento, in mezzo alle vigne e alle fronde degli alberi.

foto: © Silvia Lavit

Trasparenza, luce e privacy tra i vigneti del Monferrato

Considerata la pendenza del lotto di terreno, occorreva trovare una soluzione modulare da riproporre in varie situazioni. Per adattarsi al versante scosceso e isolarsi dal suolo, i rifugi sono rialzati da terra a un'altezza di circa 2,50 metri, resi accessibili grazie alle scale laterali integrate tra i sostegni delle strutture.

Il modulo abitativo si compone, così, di tre piani inclinati, con le due falde che, incontrandosi al culmine per creare il tetto, rappresentano l'elemento di protezione e riparo - chiaro richiamo alla cultura giapponese dell'abitare - nonché parete laterale e appoggio a terra, capace di adattarsi alla morfologia della collina.

A caratterizzare esternamente questi suggestivi rifugi sopraelevati è l'alternanza tra superfici vetrate e listellature in legno, più fitte nelle zone di maggiore privacy e con funzione di ombreggiamento in corrispondenza della terrazza verso la valle, proteggendo da sguardi indiscreti le vasche nordiche poste a filo pavimento.

La luce è lasciata filtrare anche zenitalmente, grazie allo slittamento delle due falde che origina un lucernario, illuminando indirettamente la stanza da letto come luogo di culto o meditazione, mentre un piano orizzontale, oltre a controventare l'insieme della struttura, crea il pavimento e la terrazza della suite.

Gli interni, studiati ad hoc nell'intento di offrire spazi ampi e di respiro, sono arredati con pochi oggetti accuratamente selezionati, lasciando libera fruizione dello spazio e continuità con la terrazza esterna per godere appieno del paesaggio.

foto: © Silvia Lavit

CREDITI DI PROGETTO

Progetto: Atelier LAVIT
Cliente: LILELO (www.lilelo.it)
Impresa: NOVARTITEC di Victor Bignozzi  (Piobesi Torinese)
Strutture e dell'ingegnerizzazione: Ing. Guido Petrino e Valeria Rota  (Torino)
Fornitura legname: GALLO Legnami S.r.l. (San Damiano d'Asti)
Serramenti: Grazziano Serramenti
Programma: Eco-lodge
Anno: 2022

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