La cerimonia orientale del tè rappresenta un rito sociale e spirituale in cui attraverso gesti ben precisi si prepara e si degusta la bevanda, accompagnando questo processo a pratiche meditative e spesso religiose.

Un'organizzazione rigorosa e quasi maniacale, che richiede l'utilizzo di precisi strumenti ma che nasconde, in realtà, un processo meditativo proprio delle pratiche zen, atto a ricavare, nel trambusto della giornata e delle preoccupazioni, un momento di contemplazione, di raggiungimento della felicità spirituale interna, di approccio alla semplicità e all'umiltà, in una cerimonia formale, simbolica e di ricerca interiore.

La stessa cura certosina e la simbologia di questo rito è riportata nel piccolo padiglione immerso nel contesto naturale del lago Hrabinka progettato da GRAU Architects insieme agli studenti durante un workshop di autocostruzione. Qui vista, suono e movimento invitano le persone a prendere una pausa dalla frenesia del quotidiano, a fermarsi per prestare attenzione alle cime degli alberi e alla quiete dell'acqua.

Pensato per ospitare fino a un massimo di 6 persone sedute faccia a faccia attorno al tavolo durante la cerimonia del tè, il padiglione rimanda così all'antica tradizione, traslandola in un contesto diverso ma caratterizzato dal senso di intimità.

La struttura, dall'estetica minimalista e dal rigore degli elementi, presenta una pianta di 3 x 3 metri e un'altezza di 4 metri, scelta obbligata dalla sezione dei prismi in legno di abete rossa a sezione quadrata.

Anche la forma è un rimando ai tradizionali padiglioni del tè, completata da un tessuto morbido fissato diagonalmente che, armonizzandosi con il paesaggio e proteggendo da condizioni atmosferiche avverse, invita a concentrarsi sul senso della cerimonia, eliminando ogni elemento superfluo per garantire la connessione con l'esterno attraverso viste prospettiche non tradizionali.

Il rigore progettuale che rimanda alla simbologia giapponese

Ogni passaggio progettuale nasconde un gesto della tradizionale cerimonia, a partire dalla pianta quadrata e dalla struttura leggera e traforata tipica del design giapponese, che rimanda alla semplicità e all'uso di elementi primari come simbolo della materia e dell'uomo.

Entrando all'interno, caratterizzato da un pavimento in abete rosso e compensato di betulla, il visitatore deve chinarsi per passare sotto la trave orizzontale più bassa della struttura, richiamo alla porta niriji-guchi, simbolo dell'uguaglianza di tutti i partecipanti alla cerimonia, mentre l'irrigidimento della parte inferiore della struttura con tavole di compensato fornisce una sensazione di privacy e distacco dai rumori esterni.

Il tavolino basso al centro del padiglione, unico arredo presente per invitare i partecipanti a sedersi in ginocchio come è consuetudine nella cultura giapponese, può però essere utilizzato anche come panca, offrendo un luogo di soste per godere della quiete del luogo secondo l'ideologia giapponese incentrata sulla semplicità e la raffinatezza estetica.

La cornice aperta dell'ingresso permette di sbirciare lo svolgersi della cerimonia in corso o, in alternativa, incuriosire i passanti come piacevole punto panoramico estivo con rilassanti viste sulla natura.

foto: © Matej Hakár

CREDITI DI PROGETTO

Studio: GRAU architects
Progettisti: Andrej Olah, Filip Marčák, Jana Filípková, Alexandra Májska
Co-progettisti (studenti partecipanti al workshop): Julia Kurnik, Alicja Łosik, Alexandra Gospodarek, Katarzyna Owczarska, Maria Pawłova, Maciej Kuratczyk, Michał Teodorczyk, Jan Chmurski
Cliente: Mood for Wood
Luogo: Repubblica Ceca, Hrabinka Lake, Český Těšín
Anno: 2022
Dimensioni: 9 mq
Fotografie: ©   Matej Hakár

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