Architetto di formazione, Barbara Corsico lavora nel mondo della fotografia da circa vent'anni, specializzata in fotografia architettonica e di interni, ma anche aerea, di cantiere e reportage di viaggio.

Fotografare le architetture selezionate dalla giuria, presieduta da Sandy Attia (MoDus Architects), l'ha portata a viaggiare attraverso il nord Italia, entrando in contatto con scenari e contesti differenti: dalle montagne del Trentino Alto Adige, con la scuola materna di Sluderno firmata Roland Baldi, al contesto urbanizzato di Bolzano attorno all'Hotel La Briosa di Felix Perasso e Daniel Tolpeit, poi alla volta dell'area periferica di un piccolo paese lombardo per Casa 4 di LCA Architetti, delle vigne del Monferrato per Lilelo di Atelier Lavit e, infine, dei boschi dell'Alta Langa per Ninin di Studio Ellisse.

"Ogni progetto rispecchia il luogo in cui si inserisce, si lascia contaminare dal paesaggio e vi entra in relazione per crearvi un legame inscindibile" - racconta Barbara Corsico.

Le abbiamo lasciato la parola, così da capire il punto di vista di chi ha il compito di raccontare il progetto attraverso le immagini.

E SE VUOI ESSERE IL VINCITORE DELLA PROSSIMA EDIZIONE...
CANDIDA IL TUO PROGETTO

su fieramesse.com

Il Wood Architecture Prize by Klimahouse si pregia della partnership scientifica del Politecnico di Torino e l'Università Iuav di Venezia. professionearchitetto.it è media partner dell'iniziativa insieme a Struttura Legno e il Network professionale Partner24ORE del Gruppo 24 ORE

SCUOLA MATERNA DI SLUDERNO | architetto Roland Baldi

CATEGORIA ARCHITETTURA PUBBLICA

Una cornice di montagne mozzafiato, è proprio qui, in un paesino della Val Venosta, che sorge la scuola materna dello studio di Roland Baldi.

Quando mi sono trovata lì davanti, a colpirmi è stata la raffinatezza della forma, contestualizzata nel paesaggio ed in perfetto dialogo con gli edifici limitrofi, insieme alla matericità dell'intonaco esterno.

Utilizzando come fonte di ispirazione i disegni dei bambini e la stilizzazione della forma delle montagne, il progetto mostra una grande eleganza formale e una grande cura nell'immaginarne la fruizione futura. Le grandi finestre permettono di godere del paesaggio dall'interno, alcune realizzate ad altezza di bambino, mentre gli spazi sono disegnati per permetterne un utilizzo versatile.

Il legno è stato utilizzato sia per la struttura che nella realizzazione di finiture interne e arredi, come le librerie e gli armadietti, che insieme all'utilizzo del tessuto loden in tonalità pastello, tipico della tradizione altoatesina, conferisce allo spazio un aspetto accogliente.

tutte le foto: © Barbara Corsico

CASA 4 | LCA Architetti

Da un lato campi e boschi, dall'altro villette di pochi piani mono o plurifamiliari: è proprio questo lo scenario in cui sorge Casa 4, progettata dall'architetto Luca Compri in un'area periferica di un piccolo paese lombardo.

Durante il servizio fotografico sono rimasta molto colpita dal come si possa creare un modello sostenibile di abitazione monofamiliare - facilmente replicabile - sia dal punto di vista formale che progettuale e tecnologico.

Anche se apparentemente il disegno sembra semplice, chiaro richiamo all'archetipo della "casetta" essenziale tipico dell'immaginario collettivo, il progetto è frutto di un percorso di ricerca progettuale pluriennale, che mette in campo attenti equilibri stilistici - dallo studio accurato dei pieni e dei vuoti alla porta d'ingresso a tunnel asimmetrico - e una grande ricerca nell'uso di materiali sostenibili per l'isolamento interno ed esterno, che vede, oltre al legno della struttura, l'utilizzo di materiali isolanti di derivati della lavorazione del riso e del sughero.

E proprio la pelle di sughero è l'elemento che ha catturato maggiormente la mia attenzione, per quel sapore quasi vivo che conferisce alla casa, facendola apparire più come un prodotto della natura che un artefatto dell'uomo.

tutte le foto: © Barbara Corsico

HOTEL LA BRIOSA | Felix Perasso e Daniel Tolpeit

CATEGORIA ARCHITETTURA SPERIMENTALE

Realizzato dagli architetti Felix Perasso e Daniele Tolpeit (in collaborazione con gli ingegneri Andrea Ducati , Stefano Moravi e Armin Strickner) l'hotel La Briosa si trova nel pieno centro di Bolzano vicino al Duomo.

L'edificio multipiano con struttura in legno sostituisce una preesistenza, e colpisce soprattutto per l'ibridazione tra sapore vintage Art Decò e l'aspetto tecnologico, come ad esempio negli inserti delle finestre in blocchi prefabbricati di cemento, la matericità della facciata con tinte sfumate che giocano su asimmetrie sapientemente modulate.

Gli interni sono anch'essi di grande impatto: il disegno delle finestre e delle curve sinuose fa da fil rouge sia nelle parti comuni che nelle camere. In particolare, in queste ultime, viene utilizzato il legno in maniera accogliente, lontano dai clichè delle camere montane ma allo stesso tempo anche dal minimal di molte strutture contemporanee, per cui le linee di continuità fanno da accoglienza ed abbraccio agli ospiti.

Il disegno degli specchi nei lavandini retrostanti al letto (che riprendono le forme delle finestre) riflettono il panorama della città. Infine una chicca: le tende oscuranti si sollevano dal basso verso l'alto permettendo per scelta di avere privacy ma nello stesso tempo di godere parte della vista e del cielo.

Nel racconto dei progettisti mi ha colpito l'estrema sostenibilità per cui sono state coinvolte maestranze e aziende locali, la ricerca accurata di materiali (come l'impiego di legno lunare, un tipo di legno abbattuto seguendo le fasi lunari e lasciandolo seccare poi in montagna) unita ad una grande esperienza.

LILELO | architetto Marco Lavit 

MENZIONE PROGETTISTA UNDER 35

Circondato dalle vigne nel Monferrato, Lilelo, ovvero Little Leisure Lodge, è un eco lodge, struttura ideale per il glamping, la nuova frontiera dei resort dove gli alloggi sono sempre più a contatto con la natura, uniti ad un servizio di alto livello di hotellerie.

L'aspetto che mi ha colpito trovandomi davanti a queste strutture è la reinterpretazione delle classiche forme delle capanne primitive, realizzate con raffinatezza sia dal punto di vista della ricerca formale che per l'aspetto tecnologico. Il sapiente uso del legno, che fa sia da struttura che da rivestimento interno, è combinato armonicamente in modo da creare accoglienza, eleganza, relax e privacy.

L'esigenza costruttiva di isolarsi dal suolo e di adattarsi al versante scosceso sono state convertite in una soluzione progettuale di costruzione a 2,50 mt di altezza, permettendo quindi una visione del panorama con una prospettiva diversa che dà la sensazione di essere completamente immersi ed in contatto della natura .

L'accesso alle 3 suite avviene da una scala laterale che porta ad una terrazza, dove si può godere del panorama in completa intimità, anche grazie alla piscina privata di ciascuna di esse.

Little Leisure Lodge di Marco Lavit  | foto © Barbara Corsico

Little Leisure Lodge di Marco Lavit | foto © Barbara Corsico

Little Leisure Lodge di Marco Lavit | foto © Barbara Corsico

l'architetto Marco Lavit | foto © Barbara Corsico

NININ | studio Elisse

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA

Il Ninin, si trova in un bosco dell'Alta Langa ed è il risultato della ristrutturazione e dell'ampliamento di un "ciabot", piccoli fabbricati costruiti nei vigneti (dalla fine dell'800) come riparo dei coltivatori.

È un rifugio che nasce come risanamento conservativo di un piccolo rustico in pietra locale ampliato con un loggiato realizzato in legno sia nella struttura che nel rivestimento. Mi ha veramente colpito la bellezza del rivestimento in legno nero ottenuto con la tecnica giapponese del "shou sugi ban", dove la superficie naturale viene carbonizzata, bruciata con una fiamma e poi sigillata con olio che crea un effetto estetico elegante ed in più la protegge senza utilizzo di impregnanti chimici.

A colpirmi, sono stai poi posizione e contesto. In un Paese ricco di costruzione in abbandono, trovo che investire nel recupero consapevole ed etico, oltre a unire tradizione ed innovazione, sia stata una scelta coraggiosa da emulare, soluzione che, anche grazie alla scelta di maestranze di grande esperienza e di materiali sostenibili, potrebbe diventare una buona strategia di promozione territoriale.

Ninin di Lorenzo Serra | foto © Barbara Corsico

Ninin di Lorenzo Serra | foto © Barbara Corsico

Ninin di Lorenzo Serra | foto © Barbara Corsico

Lorenzo Serra e Nadia Battaglio | foto © Barbara Corsico

Wood Architecture Prize by Klimahouse 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: