In alto la nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Foto © Iwan Baan, Courtesy of DEMOGO

In un'area di margine contornata da spazi eterogenei, la nuova sede degli uffici della Guardia di Finanza cerca di intessere relazioni con il complesso sistema urbano e di creare sinergie con il contesto.

A Bologna è stato terminato l'intervento di rinnovamento della caserma di via Tanari, progettato da Demogo, lo studio che - passato alla ribalta internazionale vincendo nel 2009 il concorso Europan 10 per il nuovo polo municipale di Gembloux in Belgio - ha collezionato numerosi riconoscimenti, fino ad entrare - lo scorso gennaio - nella "short-list" dell'ambito premio Ue Mies van der Rohe Award con il bivacco Fanton.

Il progetto per la Guardia di Finanza, che ha coinvolto anche lo studio Sinergo, si inserisce nell'ampio programma dell'Agenzia del Demanio che punta alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico con l'intento di ridurre i costi di gestione, energetici e delle locazioni passive. Un piano nazionale che coinvolge diversi immobili e che a Bologna comprende anche la realizzazione del parco della giustizia nell'area ex Staveco e la destinazione a residenze universitarie di alcune porzioni delle ex caserme Stamoto e Perotti.

Nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Fotografia: © Iwan Baan, courtesy of DEMOGO

Il nuovo edificio di via Tanari, nato da una gara e terminato nei tempi previsti, progettato con metodologia Bim (Building information modeling), è consistito nella demolizione di alcuni manufatti e nella costruzione di una struttura su cinque piani destinata a uffici e magazzino.

L'edificio sorge in un'area complessa. A nord vi sono la linea ferroviaria, la stazione dell'alta velocità e alcune infrastrutture logistiche, a sud l'area dinamica e in trasformazione di un centro sociale e ad est i bordi della città stratificata di Bologna. Lo studio, guidato da Simone Gobbo, Alberto Mottola e Davide De Marchi, interpreta questa condizione di eterogeneità del contesto come un'opportunità.

Il nuovo corpo è costruito in continuità con il nucleo originario della caserma Bertarini e si distingue, oltre per la sua "pelle", anche per il suo profilo scalettato e digradante che cerca relazioni con il tessuto urbano e con elementi che caratterizzano la città.

Questa conformazione produce dei terrazzamenti in continuità con gli uffici, che, oltre a migliorare il benessere dei lavoratori, stabiliscono un collegamento visivo con il paesaggio urbano.

Nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Fotografia: © Iwan Baan, courtesy of DEMOGO

Il nuovo cerca relazioni con l'intorno, nonostante sia preceduto dal perimetro murato della caserma. «Lo studio - spiegano i progettisti - ha insistito sulla volontà di rendere il 'limite' una sorta di 'terzo spazio' capace di offrire dinamiche di percezione e fruizione attraenti».

«Così il fronte sud, per esempio - proseguono -, è articolato con l'inserimento di un collegamento aereo votato a estendere le possibilità di movimento dei nuovi uffici agli spazi preesistenti della Caserma Bertarini. Verso ovest la nuova architettura si eleva di fronte alla cortina che separa l'area della caserma dallo spazio di rigenerazione urbana temporanea DumBO, ospitato dall'ex scalo merci delle ferrovie, dando luogo a un'ulteriore occasione di interazione visiva tra il comparto militare e la vita sociale della città».

Nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Fotografia: © Iwan Baan, courtesy of DEMOGO

Nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Modello. Foto: © DEMOGO.

Quanto alle facciate, i progettisti hanno voluto creare un pattern modulare di pannelli che con il loro colore evocassero i toni rossi dominanti contenuti nelle trame materiche di Bologna. Per Demogo «il tessuto urbano di Bologna, San Luca, le torri della Garisenda e degli Asinelli, emergono come condizioni ambientali prevalenti, elementi caratterizzanti che formano un habitat e che stabiliscono un contesto, un luogo al quale riferirsi».

A scardinare, e allo stesso tempo a ricomporre gli spazi interni, ci pensa la scala interna che si sviluppa lungo tutta la lunghezza dell'edificio. Una sorta di "promenade" che connette visivamente tutti i livelli della nuova architettura.

Nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna. Fotografia: © Iwan Baan, courtesy of DEMOGO

L'edificio è realizzato in calcestruzzo lasciato a vista. «Le parti fondamentali delle strutture fondono la loro tettonica con gli spazi del lavoro: le travi e i pilastri disegnano un grande telaio nel quale è incastonato il vuoto potente della lunga scala», spiegano ancora i progettisti in una nota. Le connessioni trovano approdo nei grandi ballatoi che si incontrano lungo la scala ai diversi livelli. 

All'interno, i luoghi di privacy, dedicati alle sezioni operative della Guardia di Finanza, si alternano a spazi di interazione tra il personale. La sala conferenze e i gli uffici sui lati corti godono sempre di una terrazza o di un affaccio libero sul paesaggio circostante. «Questa logica - secondo gli architetti  - stabilisce una condizione di interscambio continuo tra lo spazio interno circoscritto e lo spazio urbano esterno dilatato, una forma di dinamica che intente includere l'edificio nella vita della città e viceversa».

Crediti progetto

Nuova sede degli uffici della Guardia di Finanza di Bologna
Progetto architettonico DEMOGO (demogo.it)
Coordinamento, integrazione delle prestazioni specialistiche, ingegneria: Sinergo Spa (sinergospa.com)

Direzione lavori
Sinergo: direzione lavori e coordinamento per la sicurezza
DEMOGO: direzione artistica opere architettoniche
Committente: Agenzia del Demanio
Contractor AeC Costruzioni
Altre imprese Gec.al Serramenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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