Prenotazione effettuata. Ma quali sono i padiglioni da non perdere?

A rubare la maggior quantità di tempo sono sicuramente le sedi di Arsenale e Giardini, che ci fanno dimenticare i padiglioni "nomadi" che ogni anno trovano nuove sedi sparse per la città, spesso notevolmente superiori a quelli con solide radici.

Per questo abbiamo individuato 5 tappe esterne da non mancare: le prime tre sono tutte in fila, vicine vicine, e sono Estonia, Thailandia e SOMBRA di Metadecor e MVRDV.  Gli ultimi due, invece, sono il padiglione del Portogallo al Fondaco Marcello e il padiglione del Kuwait in zona Castello.

Ecco brevi sintesi introduttive e le posizioni esatte da segnare sulla mappa! A voi non resta che andare a vedere da vicino.

Estonia | Let me warm you

Curato da Keiti Lige, Elina Liiva e Helena Mäenna, il Padiglione dell'Estonia non passa di certo inosservato. 

Rivestendo la facciata di uno storico palazzetto veneziano con pannelli isolanti, il progetto vuole puntare i riflettori sulle attuali ristrutturazioni mirate all'isolamento, stimolando il dibattito costruttivo attorno alle potenzialità di questi interventi.

Si tratta di semplici misure di conformità per raggiungere gli obiettivi energetici europei o, se sfruttati bene, possono rappresentare un'opportunità per migliorare la qualità spaziale e sociale dei quartieri di edilizia residenziale popolare?

La tecnica utilizzata per rivestire l'edificio in occasione della Biennale è la stessa utilizzata in Estonia per l'edilizia residenziale di massa, mentre al piano terra una stanza avvolta in una pellicola plastica ospita una mostra che illustra come le dinamiche sociali tra i diversi attori coinvolti possano influenzare le soluzioni spaziali adottate.

DOV'È: Riva dei Sette Martiri, Castello 1611

foto: © Joosep Kivimäe

foto: © Andrea Avezzù

Thailandia | SPACECRAFTED. Negotiations within Thai Design Ecosystem

Con estrema semplicità allestitiva, la Thailandia passa in rassegna una serie di interventi che mettono a sistema risorse, conoscenza, pensiero progettuale, patrimonio e spiritualità. 

Sono infatti questi i pilastri che danno forma alla poetica progettuale thailandese, dove l'innovazione dialoga costantemente con la tradizione e l'architettura si fa scrigno di differenti tensioni creative differenti.

Il padiglione appare, così, come un luogo di condivisione, in cui convergono persone, ambiente e pianeta.

DOV'É: Castello Gallery, Castello 1634/A

foto: © Andrea Avezzù

Metadecor e MVRDV ai Giardini della Marinaressa con SOMBRA

I due importanti studi internazionali, in collaborazione con Airshade Technologies, l'Istituto AMOLF, ARUP e Alumet, portano in scena il progetto didattico e sperimentale SOMBRA, un'installazione di grandi dimensioni che risponde dinamicamente alla luce solare e all'ombra, creando un dialogo mutevole tra architettura e ambiente naturale.

A caratterizzare il padiglione è la sua capacità di generare ombra rispondendo direttamente alla presenza del sole e adattandosi all'ambiente circostante, tangibile esempio di architettura sostenibile e a impatto zero, sempre più necessaria per rispondere alle sfide globali del nostro tempo.

DOV'È: Giardini della Marinaressa Riva dei Sette Martiri, 30122 Venezia

foto: © Jaap Heemskerk

KUWAIT | Kaynuna

Curato da Ahmad Almutawa, Naser Ashour, Rabab Raes Kazem e Mohammad Kassem, il padiglione del Kuwait riflette sul rapido processo di modernizzazione del Paese e su quanto questo abbia compromesso il patrimonio architettonico vernacolare, spesso sacrificato a favore della demolizione.

Il progetto curatoriale esplora quindi questa frattura, in particolare mettendo a sistema i rapporti tra spazio, tempo e materia nell'evoluzione dell'urbanistica.

La morale sta nella proposta di un modello di recupero pensato per integrare valori culturali e sostenibilità, ridefinendo un'identità architettonica che vada oltre l'estetica.

Sicuramente più facile a dirsi che a farsi, ma vista la grande ricchezza del Kuwait in questo momento storico, va dato il merito per il tentativo virtuoso.

DOV'ÈTesa 42, Fondamenta Case Nuove, Castello 2738/C

foto: © Andrea Avezzù

Portogallo | Paraìso, hoje.

Esplorare il confine tra architettura, arte e tecnologia è la missione del padiglione portoghese, quest'anno ospitato lungo il Fondaco Marcello.

L'installazione - curata da Paula Melaneo, Pedro Bandeira e Luca Martinucci - fonde il mondo fisico e digitale per mettere in luce la costruzione culturale del paesaggio portoghese. Parallelamente un Atlante di immagini, creato grazie ad un'azione partecipativa, offre una riflessione critica e poetica sull'architettura contemporanea del Paese.

Rispondendo attivamente al tema Intelligens. Natural. Artificial. Collective, il progetto vuole infatti affrontare le contraddizioni del Portogallo odierno - tra urbanizzazione incontrollata e spopolamento rurale - e invita a valorizzare gli aspetti positivi del nostro tempo, guardando al futuro con uno sguardo più consapevole e attento alle sfide contemporanee.

Paraíso, hoje. è concepito infatti come una metafora per ripensare l'architettura non solo nel suo rapporto con il territorio e l'ambiente, ma anche come costruzione culturale del paesaggio. 

DOV'È: Fondaco Marcello, Calle del Traghetto San Marco 3415

foto: © Nuno Cera

19. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA - LA BIENNALE DI VENEZIA
10 maggio - 23 novembre 2025

+info: labiennale.org

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