Saranno prorogate per il 2026, alle stesse condizioni previste per l'anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi. Ad affermarlo è il comunicato diramato dopo il Consiglio dei ministri di ieri, 14 ottobre, che illustra il documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre e contente, tra l'altro, la descrizione e la quantificazione delle principali misure inserite nella manovra di finanza pubblica che dovrebbe essere portata in Consiglio dei ministri questo venerdì.
Dunque - al netto delle modifiche che il Parlamento potrà apportare al Ddl di Bilancio e salvo sorprese dell'ultima ora - il bonus ristrutturazioni sarà mantenuto al 50% per il 2026 per le prime case e al 36% per le seconde case. Si applicherà fino a un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96mila euro per unità immobiliare. Bisognerà vedere se si vorrà anche mantenere in vita Il bonus mobili che per il 2025 al 50% con limite di spesa a 5mila euro.
Anche l'ecobonus dovrebbe attestarsi nel 2026 sull'aliquota al 50% per le abitazioni principali e al 36% negli altri casi. Tali aliquote si applicheranno a tutte le tipologie di interventi agevolati, compresi quelli che, fino al 2024, davano luogo ad una detrazione più elevata, quali, ad esempio: gli interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali e gli interventi su parti comuni di edifici condominiali finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica.
Dunque, le aliquote fisse si applicheranno a tutti gli interventi elencati all'articolo 14 del Dl 63 del 2013.
Significa, dunque, che - come accade già dal 2025 - le aliquote al 36 e 50% si applicheranno anche alle detrazioni maggiorate al 70-75% e 80-85%, come gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali incidenti sull'involucro dell'edificio o finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva nei condomìni. Stesse aliquote anche per gli interventi che hanno il duplice obiettivo dell'efficientamento energetico e del miglioramento sismico.
Incentivi al 50% per le abitazioni principali e al 36% per le seconde case dovrebbero essere confermati anche per il sismabonus, ossia per le misure antisismiche, l'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica.
Anche nel 2026 - sempre salvo sorprese - relativamente al sismabonus restano defunte le detrazioni al 70 e all'80% che fino al 2024 erano riservate ai lavori che avessero determinato il passaggio rispettivamente ad una o due classi sismiche inferiori. Non saranno ripristinate neanche le detrazioni al 75 e 85% riservate ai lavori antisismici sulle parti comuni degli edifici condominiali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pubblicato il: