Quando pensiamo alla montagna, la immaginiamo subito come qualcosa che sale: una linea ripida, un profilo verticale. Guardiamo le vette e quasi mai le valli. Eppure il suo movimento più potente è orizzontale: catene che si distendono nel paesaggio e avanzano per chilometri.

A Barbiano, in Alto Adige, il nuovo edificio multifunzionale progettato da Roland Baldi Architects - finalista del Wood Architecture Prize by Klimahouse 2026 - sembra seguire questa logica longitudinale: si ancora al pendio, si sdoppia sui due lati della strada e si ricompone in un ponte in legno verniciato di verde che supera la carreggiata e ne prolunga l'andamento verso il paese, mettendo in relazione scuola, servizi turistici e centro abitato.

Il progetto, inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU, ridisegna il margine sud di Barbiano: quello che era un bordo infrastrutturale si trasforma in architettura civica, riconoscibile da lontano e attraversata ogni giorno dagli abitanti.

L'intervento parte da un pendio irregolare e da funzioni inizialmente indipendenti. La risposta è una costruzione per strati: nel basamento interrato si concentrano gli spazi tecnici, sopra corre il corpo dedicato alle attività educative, in copertura l'area giochi diventa una terrazza protetta per i bambini. Il camminamento in quota collega i due fronti e restituisce unità a ciò che a terra nasce separato.


Foto di ©Oskar Da Riz

Una porta a due fronti: scuola a monte, servizi a valle

Il complesso si compone di due edifici autonomi, disposti sui lati opposti della strada. Da una parte si sviluppa il volume della scuola: un nastro che raccoglie scuola d'infanzia, nido, mensa e spazi di supporto attorno a percorsi larghi e facilmente controllabili. Sul lato rivolto verso il paese si alza la torre: al livello inferiore trova posto l'ufficio turistico con i servizi igienici pubblici, mentre ai piani superiori scala e ascensore costruiscono il collegamento verticale tra il parcheggio interrato e il centro abitato.

Il progetto parte dal dislivello: la forte pendenza del terreno diventa il criterio con cui disporre le funzioni in strati sovrapposti. Il corpo in legno, rivestito da assi verticali in larice verniciate di verde, emerge dal basamento minerale e si rende visibile già dalla strada di accesso, come un segno unitario che annuncia l'ingresso al paese.

Ne risulta una porta costruita su due registri complementari: l'orizzontale della vita scolastica quotidiana e il verticale della risalita al paese, che intercetta chi arriva in auto o a piedi e trasforma il margine in un luogo di servizio, non più solo di attraversamento.

Foto di ©Oskar Da Riz

Una scuola che si percorre

L'idea di una scuola "in movimento" diventa struttura dello spazio. Al posto della sequenza rigida aula-corridoio, l'edificio assume la forma di un paesaggio interno continuo: aree di gioco, angoli raccolti, zone per attività manuali e di ricerca si alternano lungo i percorsi, permettendo ai bambini di cambiare scena durante la giornata restando sempre all'interno di uno spazio leggibile e sorvegliabile dagli adulti. I corridoi si dilatano, diventano luoghi in cui fermarsi, leggere, osservare gli altri, introducono variazioni di scala nella quotidianità educativa.

Al primo piano seminterrato, che verso valle affiora completamente e riceve luce naturale, trovano posto due aule di gruppo e il ristorante per bambini con cucina, che serve anche la scuola primaria vicina: è il livello più collettivo, quello dei pasti e delle attività condivise. Al piano terra si collocano un ulteriore gruppo della scuola dell'infanzia e l'asilo nido, organizzato come unità autonoma con aula gioco, stanza per il riposo, angolo tè, guardaroba, servizi e una terrazza interna protetta.

In alto, l'ultimo piano ospita una sala polifunzionale collegata direttamente allo spazio esterno in copertura, riservato ai soli bambini: un luogo all'aperto e sicuro, che sfrutta la quota del tetto per offrire una diversa esperienza di stare fuori dall'aula.

Foto di ©Oskar Da Riz

Il complesso, realizzato secondo lo standard CasaClima Gold, combina un piano seminterrato in calcestruzzo armato con due livelli fuori terra in struttura lignea, costruiti con pannelli X-Lam di diversi spessori e travi in legno lamellare.

All'interno, il progetto lavora su pochi elementi ricorrenti: luce naturale, materiali chiari, pavimenti oliati, arredi in legno massiccio e soffitti fonoassorbenti contribuiscono a creare un'atmosfera calma, protetta, particolarmente adatta ai bambini.

Le fotografie di Oskar Da Riz

Foto di ©Oskar Da Riz

Crediti del progetto

Luogo: Barbiano (BZ)
Committente: Comune di Barbiano
Progetto: Roland Baldi Architects
Team: Roland Baldi, Sila Giriftinoglu, Erica Mazzoni

Anno: 2025
Foto: Oskar Da Riz

 

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