In apertura i ragazzi del G124, edizione 2020-21; fotografia di Alessandro Lana

Approdano al Cersaie, il Salone internazionale della Ceramica per l'Architettura, i lavori del G124, il gruppo di giovani progettisti impegnati nello studio e nella ricucitura di territori fragili, sostenuti e guidati da Renzo Piano. Una mostra (28 settembre - 1° ottobre) e un convegno (28 settembre) ripercorrono l'esperienza straordinaria di «rammendo delle periferie», fatta di micro-interventi, piccole architetture, sistemazioni di frammenti di città o di parchi urbani, che hanno come punto di partenza la comprensione del luogo e l'individuazione di vocazioni, energie umane e sociali pronte a dare linfa vitale agli spazi da riconfigurare. Un percorso dal basso, partecipato, che spesso ha funzionato da collante tra istituzioni, terzo settore e popolazione, generando un effetto benefico che è andato ben oltre la singola micro-architettura.

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La mostra: un viaggio tra le periferie italiane

28 settembre - 1° ottobre 2021

La mostra, dal titolo «G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le città italiane» inaugura martedì 28 settembre con interventi di Matteo Agnoletto, docente di composizione architettonica presso il dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, che ha guidato il lavoro dei borsisti del G124 impegnati nel 2020-21 nel quartiere Crocetta a Modena e in particolare nella riqualificazione del parco XXII Aprile e di Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica.

Allestimento della mostra «G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le città italiane», fotografie di Stefano Davolio

In mostra, per la prima volta raccolti insieme, ci sono i 13 lavori finora realizzati: si inizia dalla prima esperienza del 2014 fino all'ultima del 2020-21 che ha coinvolto le città di Modena, Padova e Palermo, cui è dedicato un focus.

La carrellata parte dalle esperienze del primo anno con un polo culturale sotto il Viadotto dei Presidenti a Roma; la trasformazione di un parco pubblico senza alcuna identità in uno spazio vissuto soprattutto dai bambini a Torino; la riconfigurazione di un percorso tra una palestra e una scuola diventato un itinerario animato da giochi per bambini nel quartiere Librino a Catania. E poi ci sono:  il quartiere Giambellino a Milano, Marghera a Venezia e la progettazione di una scuola innovativa destinata a prendere il posto di un e macello a Sora (Frosinone).

Allestimento della mostra «G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le città italiane», fotografie di Stefano Davolio

Poi il G124 ha iniziato a coinvolgere le università con dodici ragazzi che ogni anno sono stati seguiti da un tutor, un docente universitario e con Edoardo Narne, professore di progettazione architettonica, dipartimento Icea dell'Università di Padova, che coordina le università coinvolte. Ed allora il viaggio continua con nuove tappe: la valorizzazione di un centro parrocchiale nel quartiere Arcella a Padova, la costruzione del Modulo per l'Affettività e la Maternità nel carcere di Rebibbia a Roma, il riuso di un'ex scuola a Milano, e la realizzazione di microarchitetture, inserite in un piano strategico, per la rigenerazione del quartiere Mazzarrona a Siracusa.

Un focus sugli ultimi lavori: Modena, Padova e Palermo

Dal 2020 il G124 ha una nuova missione: i micro-cantieri abbracciano il tema della riforestazione urbana. Per questo i tre gruppi di lavoro, impegnati su Padova, Modena e Palermo hanno potuto contare sulla collaborazione di Stefano Mancuso, scienziato e massimo esperto di neurobiologia vegetale, docente all'Università di Firenze e direttore dell'International laboratory of plant neurobiology (Linv) con sedi a Firenze e Kitakyushu. 

Per metà l'esposizione al Cersaie focalizza l'attenzione proprio su queste ultime esperienze con una finestra speciale aperta su Modena essendo la sede della mostra in territorio Emiliano. C'è dunque il quartiere Crocetta a Modena, dove il lavoro dei borsisti: Alessia Copelli, Martina Corradini, Stefano Davolio e Leo Piraccini, guidati da Matteo Agnoletto, si è concentrato sulla riqualificazione del parco XXII Aprile, posto a nord del centro storico. Un intervento che ha previsto la piantumazione di nuovi alberi (in tutto 100), la costruzione di un padiglione multifunzionale, che verrà utilizzato anche dalla Fondazione CEIS onlus per servire pasti ai bisognosi, e di «Convivio», un lungo tavolo in legno posizionato sotto le nuove alberature.

Infine, una profonda riflessione sul dialogo che può essere costruito tra architettura, natura e arte che ha coinvolto la Tresoldi Academy che, a partire da un workshop, ha prodotto un'installazione site specific per il parco modenese. 

Allestimento della mostra «G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le città italiane», fotografia di Stefano Davolio

Tra l'altro a progettare l'allestimento sono stati proprio i quattro borsisti impegnati su Modena insieme a Matteo Agnoletto, grazie anche ad una collaborazione con Confindustria Ceramica che ha reso possibile l'esposizione. La mostra è diventata anche l'occasione per attivare dieci tirocini con l'Università di Bologna. I tirocinanti hanno contribuito all'allestimento della mostra e all'elaborazione dei relativi contenuti. 

Il focus comprende Padova, dove i borsisti: Debora Formentin, Maria Francesca Lui, Rodolfo Morandi e Marco Pittarella, guidati dal docente Edoardo Narne, hanno ridisegnato il cuore del Parco dei Salici nel quartiere Guizza, ultima propaggine della città verso sud. È stato realizzato un padiglione per eventi circondato da 167 nuovi alberi, tra aceri campestri, frassini e carpini bianchi e altrettante sedute finanziate da una campagna di crowdfunding, frutto di un accurato progetto che ha - come nel caso di Modena - coinvolto molteplici attori. Una nuova recinzione, un'illuminazione pensata ad hoc e un'area gioco per i bambini hanno completato l'intervento che ha dato nuova vita e una nuova anima al parco.

Poi, lo Zen II a Palermo, dove i giovani progettisti: Antonino Alessio, Flavia Oliveri, Angela Valenti e Marina Viola, coordinati da Andrea Sciascia, docente di composizione architettonica e urbana presso l'Università di Palermo, hanno, con il loro progetto e grazie al costante coinvolgimento di associazioni e scuole, attribuito un nuovo significato ad uno spazio di risulta: un vuoto di 75 metri per nove perpendicolare alla circonvallazione (importante cesura all'interno del quartiere), che ha acquisito una nuova qualità urbana come luogo per lo svago. Cento nuovi alberi, un grande tavolo con le panche, giochi per i bambini, una nuova illuminazione hanno generato un nuovo luogo di incontro e socializzazione.

Dalle soluzioni tecniche adottate all'impegno in ambito sociale fino al coinvolgimento di associazioni, sponsor, partner tecnici e istituzioni: la mostra affronta le diverse sfaccettature dei progetti del 2020, con una sezione tutta dedicata al parco XXII Aprile. I lavori del 2020-21 trovano spazio in una sorta di stanza che ricorda quella di Palazzo Giustiniani dove avvengono alcune delle riunioni del G124.

Il metodo

L'architetto genovese lavora sulle periferie insieme ai giovani da quando, ad agosto 2013, è stato nominato senatore a vita. Da allora pressoché ogni anno si sono avvicendati nuovi giovani e nuovi luoghi da rigenerare. Sono una cinquantina i ragazzi coinvolti finora, a cui Piano ha devoluto il suo stipendio da senatore a vita. Dalla sua creazione, il programma G124, che prende il nome dalla stanza (la numero 24 del primo piano) assegnata al senatore a Palazzo Giustiniani, è stato un susseguirsi di sperimentazioni sul campo.

Anche il metodo utilizzato nei progetti del G124 è presentato al pubblico del Cersaie grazie alla mostra. Punto cardine delle esperienze sulle periferie è il trasferimento di un metodo di lavoro e di valori ai giovani (vero punto di approdo del progetto G124), a partire dall'ascolto delle comunità e degli stakeholder, per giungere a soluzioni mai slegate dalla realtà e che proprio grazie lavoro sul campo possono sprigionare il massimo beneficio impegnando, tra l'altro, risorse economiche minime.

Il convegno: «La bellezza salverà il mondo»

martedì 28 settembre 2021 | ore 11:00

Non possiamo dire se Dostoevskij avesse ragione affermando che la bellezza salverà il mondo, ma di certo quel pensiero ben descrive il metodo e lo spirito che anima il lavoro del G124. La bellezza si ritrova nella riconfigurazione dei luoghi teatro delle azioni dei borsisti, nelle persone che mostrano un forte radicamento ai luoghi, nelle associazioni pronte a mantenere vivo ogni sforzo dell'azione di rigenerazione creando anche coesione sociale, nella generosità delle persone pronte a sposare una buona causa. 

Queste azioni, come più volte affermato da Piano, rappresentano delle «gocce», ma se queste sono tante, allora iniziano ad avere un peso importante nell'azione di «rammendo» e nella trasmissione di un metodo ai giovani progettisti che nella loro vita professionale inevitabilmente lo sposeranno.

Di questo si parlerà al convegno: dell'intervento e delle azioni generate dai giovani borsisti, delle modalità in cui intervenire negli spazi aperti. E anche della terza missione che riguarda le Università. Interverranno i professori che hanno guidato i giovani progettisti del G124 nel lavoro dell'ultimo biennio: Edoardo Narne, Matteo Agnoletto e Andrea Sciascia.

La riflessione tocca temi quanto mai attuali, tra cui il global warming, il rapporto tra città e natura, grazie all'intervento dello scienziato e massimo esperto di neurobiologia vegetale, Strefano Mancuso e del rapporto tra arte e natura con il coinvolgimento dell'artista, che non ha certo bisogno di presentazioni, Edoardo Tresoldi.

 G124 | APPUNTAMENTI AL CERSAIE
È richiesto «green pass» o certificazione equipollente. La conferenza si terrà in presenza nel rispetto dei protocolli di sicurezza Covid.

IL CONVEGNO
«La bellezza salverà il mondo e lo salverà una persona alla volta. Una persona alla volta, ma lo salverà. L'esperienza del G124 "Il rammendo delle periferie»
Martedì 28 settembre alle ore 11:00
Galleria dell'architettura, Europauditorium - Palazzo dei Congressi

LA MOSTRA | 28 SETTEMBRE - 1° OTTOBRE 2021
G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le città italiane.
CERSAIE HALL 18

Inaugurazione: martedì 28 settembre, ore 10:30 - Hall 18 

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