C+S Architects e MMA / Bart Macken Eef Boeckx vincono il concorso per gli uffici low-tech a Kortrijk, in Belgio

Il team italo-belga si aggiudica la competizione internazionale indetta da Flemish Government Architect e Leiedal

di Mariagrazia Barletta

Tradurre in materia l'essenza della storia e dell'identità locali, ma senza vena nostalgica. Attingere a piene mani alla sapienza ormai stratificata nella memoria costruttiva per realizzare un edificio ad alta efficienza energetica, la cui estetica si pone apertamente, ed intenzionalmente, in contrasto con la dilagante banalità del design di molti edifici per uffici. Parte dalla ricerca del genius loci il progetto di C + S Architects e MMA / Bart Macken Eef Boeckx per gli uffici a Kortrijk, in Belgio, di Leiedal, ente sovracomunale per lo sviluppo del Nordovest delle Fiandre. Il team italo-belga si è aggiudicato il concorso internazionale indetto da Leiedal e dal Flemish Government Architect (Vlaams Bouwmeester) mediante la «Open Call».

Il Flemish Government Architect è un'istituzione del Governo fiammingo la cui mission consiste nel promuovere la qualità dell'architettura e dell'ambiente costruito. Tra gli strumenti a disposizione dell'istituzione vi è, appunto, la «Open Call», una competizione internazionale che si ripete ogni sei mesi e che consiste nel lancio simultaneo di più concorsi di progettazione. Si tratta di una best-practice estera che ha l'obiettivo di diffondere la cultura della buona progettazione. In estrema sintesi, il Flemish Government Architect istruisce i committenti pubblici interessati a bandire un concorso, tra cui i piccoli Comuni, indirizzandoli  e guidandoli (grazie a consulenti esperti) verso una procedura standard, di altissima qualità, ormai consolidatasi nel tempo. Una volta che il committente decide di affidarsi alla «Open Call» ripone la sua fiducia nell'architettura come mezzo per raggiungere i più alti obiettivi sociali, economici e ambientali.

© C + S Architects e MMA / Bart Macken Eef Boeckx

Per la sua nuova sede, da realizzare nelle immediate vicinanze degli uffici esistenti all'interno del business park, Leiedal chiedeva un edificio sostenibile e un progetto che rispondesse con soluzioni di alta qualità al tema  dell'integrazione nel contesto.

«Il progetto - spiega Maria Alessandra Segantini, alla guida di C + S Architects con Carlo Cappai - rappresenta il nostro approccio per un design olistico e low-tech e lavora sull'essenza della costruzione e la minima dotazione impiantistica, ottenendo il massimo comfort abitativo. Il nostro progetto critica quel design sostenibile che mira ad aggiungere all'edificio facciate di vetro super-performanti, green-washing o pannelli fotovoltaici in copertura nascondendo spesso la mancanza di qualità del design stesso. Grazie ai suoi 'muri abitati', sogniamo un edificio che sia abitato da persone e alberi, che diventi la metafora di un nuovo modo possibile di abitare il pianeta in equilibrio con l'ambiente».

© C + S Architects e MMA / Bart Macken Eef Boeckx

Maria Alessandra Segantini cita Hundertwasser e racconta anche qual è stato il punto di partenza del progetto, appunto la ricerca del genius loci. Da qui la scoperta delle tracce del bosco e del piccolo corso d'acqua appartenenti alla fattoria «Vanneste», fino al 1970 unico edificio di quello che poi sarebbe stato il parco tecnologico Kennedypark: un edificio a pianta quadrata circondato dal verde.

Il progetto per i nuovi uffici prende spunto non solo dall'eredità materiale, ma anche dal sapere costruttivo locale. «Questa parte del territorio belga ha visto un importante sviluppo grazie all'industria del mattone, proprio nell'area di Kortrijk. In contrasto con la tendenza contemporanea di caratterizzare gli edifici per uffici con facciate vetrate, abbiamo invece voluto radicare il progetto nell'identità locale, decidendo di utilizzare il mattone in modo innovativo», spiegano allo studio C + S Architects. 

Bilancio energetico prossimo allo zero (l'edificio sarà Nzeb) e minimo uso di dotazioni impiantistiche sono due elementi fondanti del progetto, il cui primo schizzo si è lasciato ispirare al «castello inglese» caratterizzato da un vuoto centrale e dalla imponente massa muraria in cui sono ricavati, per sottrazione di materia, spazi di servizio. Così, nel progetto viene sfruttata l'inerzia termica della muratura perimetrale (la facciata ha uno spessore di 70 centimetri), mentre la natura colonizza l'edificio. All'interno, l'intonaco sottile lascia trasparire la trama della tessitura muraria.

Progetto del paesaggio © Jan Minne

© C + S Architects e MMA / Bart Macken Eef Boeckx

«Abbiamo definito il perimetro dell'edificio una 'soglia intelligente' tra paesaggio e costruito, tra interno ed esterno, tra natura ed artificio. Lo spazio vuoto centrale, 15x15m, è flessibile e può essere organizzato in modi diversi a seconda delle richieste dei locatari. I corridoi scompaiono e le salette riunioni sono condivise. Oltre a queste ultime, la 'soglia intelligente' ospita piccole cucine, scale, ascensori, servizi igienici e bellissime terrazze alberate scavate nell'edificio, attraverso le quali si ottiene una luce naturale ideale e filtrata dal verde che invade lo spazio degli uffici. In collaborazione con gli ingegneri impiantisti e gli esperti di sostenibilità ambientale abbiamo lavorato per trovare un equilibrio tra la necessaria quantità di massa termica, il filtraggio del calore estivo e la quantità di illuminazione naturale interna ottimale. In questo modo la 'soglia intelligente' diventa lo strumento per disegnare l'edificio low-tech», spiega ancora lo studio C + S. 

In corrispondenza dell'ingresso, per accentuarne la preziosità, la muratura si dirada grazie alla presenza di una gelosia. Il paesaggio, disegnato da Jan Minne, è un'oasi nella periferia, che crea diverse atmosfere che mutano al trascorrere delle stagioni, offrendo scorci speciali alla fantasia personale dei visitatori.

di Mariagrazia Barletta

 CREDITI DEL PROGETTO  
GRUPPO DI LAVORO 

C+S Architects + MMA / Bart Macken Eef Boeckx (Architettura)
Transsolar / Daidalos Peutz / Ingenium / VIBE / Ney & Partners (Impianti e sostenibilità)
Jan Minne Gardenist (Paesaggio) 

Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini con Alice Cecchini, Roman Joliy, Alessandra Lione (C+S Architects), Eef Boeckx, Bart Macken with Nikias Verschraegen, Laura Vander Mijnsbrugge (MMA), Tommaso Bitossi (Transolar), Friedl Decock (Daidalos Peutz), Joost Verstraete (Ingenium), Mieke Vandenbroucke (VIBE), Jeroen Vander Beken (Ney & Partners), Jan Minne Gardenist

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