Dal render al cantiere in due anni: al via i lavori per la scuola ad Alpago dei trentenni di Fds architettura

Il progetto frutto di un concorso di progettazione vinto nel 2019

di Mariagrazia Barletta

Passa dal render al cantiere in meno di due anni la nuova scuola media di Puos d'Alpago, uno dei tre municipi che, fusi insieme, hanno dato origine al comune di Alpago, nel Bellunese. Il progetto è frutto di un concorso di progettazione aggiudicato a febbraio 2019 a tre architetti trentenni (classe 1989), titolari dello studio Facchinelli Daboit Saviane. A bandirlo era stato il comune di Alpago con la collaborazione della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti e il contributo dell'Ordine Architetti di Belluno.

Il team, nel frattempo, si è ampliato e ai tre giovani architetti Gianluca Facchinelli, Celeste Da Boit e Giada Saviane, autori del progetto architettonico, si sono uniti lo StudioTre Associati (coordinamento alla sicurezza) Rodolfo Senoner (strutture), Luca Salti (indagini geologiche) e Pietro Canton, Studio Bortot, p.i. Maurizio Cason (Mep).

«Le fasi progettuali e gli adempimenti burocratici sono andati avanti linearmente, agevolati dal grande appoggio e entusiasmo da parte dell'amministrazione comunale e dell'ufficio tecnico. Infine, all'inizio di quest'anno i lavori sono stati appaltati e a settimane partirà il cantiere», riferiscono allo studio Fds architettura.

Difatti ad agosto 2020 è stato approvato l'esecutivo per un importo di 4,1 milioni di euro (di quadro economico). A settembre è stata pubblicata la gara per la realizzazione dei lavori conclusasi con l'aggiudicazione all'impresa Dalla Libera.

Vista dall'esterno, progetto di Facchinelli Daboit Saviane. Immagine © Flooer 

 «Il progetto esecutivo, passo dopo passo, pur modificandosi, è riuscito a rimanere fedele all'idea originale», rimarcano gli architetti.

Il progetto

La scuola sarà edificata su un lotto di 3.400 mq confinante con l'ex istituto professionale (oggi edificio polifunzionale), la scuola primaria e con l'area agricola. Il nuovo volume si presenta come un'architettura compatta, che privilegia una costante relazione con lo spazio verde circostante.

Gli spazi interni sono stati disegnati attorno alla grande agorà centrale, strategica per la creazione di un centro civico per la collettività e dunque per l'apertura degli spazi oltre l'orario scolastico. Quattro volumi cavi in calcestruzzo contengono le funzioni di servizio (bagni, magazzini, vani tecnici), mentre le aule sono disposte sui lati est ed ovest.

Il nuovo volume si sviluppa orizzontalmente con il primo piano in aggetto sul piano terra ed è contraddistinto da una massa scavata: i vuoti danno forma alle corti scoperte, alle terrazze e ai fori in copertura. Tali sottrazioni determinano da un lato un gioco di pieni-vuoti, dall'altro uno sporto che ripara le ampie superfici vetrate del piano terra.

Vista interna, progetto di Facchinelli Daboit Saviane. Immagine © Flooer

«Oltre ad esporre il progetto agli studenti, sono stati svolti incontri con l'amministrazione comunale, con l'ufficio tecnico del comune di Alpago, con il corpo docente e i collaboratori scolastici dell'istituto comprensivo. Rispetto alla fase concorsuale, gli spazi sono stati modificati, in accordo con la committenza, secondo le esigenze emerse, cercando di riproporre una progettazione che fosse il più possibile condivisa e partecipata», si legge nella relazione di progetto.

I principi compositivi non sono variati, ma sono state apportate piccole variazioni, tra cui l'ampliamento delle aule per la didattica, la creazione di uno spazio infermeria in aggiunta al front-office, l'inserimento di nuove pareti scorrevoli per aumentare la flessibilità dei laboratori.

Le aree della didattica affacciano direttamente sul giardino, creando, attraverso le ampie superfici vetrate, un rapporto di simbiosi con il contesto ambientale.

di Mariagrazia Barletta

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