Da cinquecentesco modello, precursore del più moderno co-housing, a contenitore di un'architettura solidale. Ca' Lando, il complesso realizzato a Padova per volontà di una famiglia di patrizi veneziani: i Lando, costruito nel 1530-32 per offrire una dimora ed un sussidio a famiglie bisognose, diventa anche un contenitore culturale e un luogo in cui l'architettura coglie l'occasione per rimanere saldamente ancorata alla realtà, per occuparsi delle fragilità umane e delle vulnerabilità dei luoghi in cui abitiamo. Una cornice perfetta per raccontare le piccole azioni dall'effetto rigenerativo messe a segno dal G124, il gruppo di giovani progettisti impegnati nella ricucitura di territori periferici, creato da Renzo Piano non appena, nel 2013, è stato nominato senatore a vita.

Dal 4 al 6 marzo 2022, gli spazi dell'antico complesso ospitano una mostra che racconta l'esperienza straordinaria di «rammendo delle periferie» che impegna il G124 da ben otto anni. Un percorso che ha  prodotto micro-interventi, piccole architetture, sistemazioni di frammenti di città o di parchi urbani, che hanno come punto di partenza la comprensione dei luoghi e l'individuazione di vocazioni, energie umane e sociali pronte ad infondere linfa vitale negli spazi da riconfigurare.

Interni della chiesa di Ca' Lando, fotografia di © Alessandro Lana

Interni della chiesa di Ca' Lando

La mostra: riflettori accesi sul lavoro del G124
Ca' Lando, via Gabelli - Padova, 4 - 6 marzo 2022

Dopo un excursus sulle prime esperienze del 2014 a Roma, Torino e Catania e le successive a Milano, Venezia e Sora (dove una scuola innovativa è destinata a prendere il posto di un ex macello), il racconto prosegue sul percorso degli ultimi tre anni, che ha visto protagoniste le università. Gli Atenei, ogni anno, selezionano un gruppo di giovani progettisti che entra nel team del G124 per realizzare piccole azioni di rigenerazione. I giovani borsisti sono guidati da un tutor, ossia da un docente universitario. A coordinare le università, di anno in anno, e i borsisti selezionati dall'Università di Padova è Edoardo Narne, professore di progettazione architettonica, dipartimento Icea dell'università patavina.

Ed allora, con il coinvolgimento delle università il viaggio continua con nuove tappe: la valorizzazione di un centro parrocchiale nel quartiere Arcella a Padova, la costruzione del Modulo per l'Affettività e la Maternità nel carcere di Rebibbia a Roma, il riuso di un'ex scuola a Milano, e la realizzazione di microarchitetture, inserite in un piano strategico, per la rigenerazione del quartiere Mazzarrona a Siracusa. E poi ancora le azioni concentrate negli anni della pandemia, con le micro-architetture che hanno abbracciato il tema della riforestazione urbana. Così, sono nate una nuova piazza nel quartiere Zen 2 a Palermo e una serie di piccole opere che hanno valorizzato e dato nuova vita a due parchi urbani, uno nel quartiere Crocetta a Modena (parco XXII Aprile) e l'altro nel quartiere Guizza a Padova (parco dei Salici).

L'esposizione si concentra, inoltre, sul programma di lavoro che impegnerà il gruppo G124 nel corso del 2022. Le azioni, già avviate, coinvolgono: una piazza del quartiere Commenda Est di Rovigo, uno spazio urbano privo di identità ma ricco di potenzialità, da riprogettare con la partecipazione della comunità; un vuoto urbano, da reinventare, tra le case del quartiere San Paolo a Bari e il Rione Sanità a Napoli, dove si darà dignità di piazza ad uno slargo che comprende il sagrato di una chiesa e sarà ridisegnato l'ingresso del Cimitero delle Fontanelle, antico ossario da cui nasce il cosiddetto culto della «anime pezzentelle».

Il complesso cinquecentesco di Ca' Lando
Da antico modello di co-housing a contenitore di architettura solidale

Il complesso cinquecentesco è anche il luogo di lavoro del G124 di Padova, che quest'anno impegna quattro giovani progettisti: Gabriella Coletta, Fedora Favaretto, Riccardo Giacometti e Cecilia Spezzati, che per un anno lavoreranno, come si diceva, alla rigenerazione del vuoto urbano nella città di Rovigo, sotto la guida del professore Edoardo Narne. Qui il gruppo incrocia l'azione di numerose associazioni. In Ca' Lando hanno sede difatti gruppi del terzo settore, come la comunità di Sant'Egidio, Anffas, Ail, Down Dadi, che si prendono cura delle fragilità umane. Inoltre, sei unità abitative sono, in linea con l'originaria vocazione del luogo, riservate a famiglie bisognose.

Grazie ad una convenzione tra il Comune, proprietario del pregevole complesso, e il Dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale dell'Università di Padova, l'Ateneo ha fatto ingresso in questa vivace realtà, introducendo nuove funzioni culturali e di ricerca. La destinazione sociale incontra quella culturale.

«L'attività del G124 ben si sposa con la vocazione di Ca' Lando, da sempre simbolo dell'architettura a servizio delle comunità. Ed è il primo esempio di architettura co-housing in Italia. Da poco più di un secolo è entrata a far parte del patrimonio del Comune che ha mantenuto questa attenzione per le famiglie più bisognose, per cui sei unità sono assegnate alle famiglie, altre sei ospitano associazioni che si prendono cura delle vulnerabilità umane. Come Università e come G124 siamo entrati in un luogo fortemente simbolico, portando la nostra esperienza e al contempo immaginando un percorso con queste associazioni», racconta Edoardo Narne. «Ad esempio - aggiunge il professore -, abbiamo inserito nella programmazione annuale alcune iniziative con queste associazioni, con l'obiettivo di dirigere l'architettura verso problemi reali della comunità e anche verso le fragilità della società».

La corte di Ca' Lando a Padova, fotografie di © Alessandro Lana

L'Università utilizza la chiesetta, che fa da quinta alla corte di ingresso, come luogo delle attività di tre gruppi: il G124, che si occupa delle vulnerabilità dei luoghi urbani; lo Iea Made, un team di neolaureati e studenti della corso di Laurea di Ingegneria Edile-Architettura che realizza piccole opere in autocostruzione; e il laboratorio di storia dell'architettura che si occuperà di valorizzare alcuni percorsi architettonici della città di Padova, partendo dalla storia architettonica della corte Ca' Lando di cui si sa ancora molto poco.

Ogni primo fine settimana di ciascuno mese, la chiesetta è sede del Ca' Lando Project, una rassegna di esposizioni riguardanti l'architettura, il lavoro del G124, le iniziative del corso in Ingegneria Edile-Architettura e le attività delle associazioni che hanno sede nel complesso. Tra maggio e luglio, in collaborazione con Casabella, si terrà un workshop con Mide Architetti, Associates e Correia Ragazzi, per creare, sempre in autocostruzione, gli arredi di una delle casette del complesso che ospiterà famiglie bisognose. 

 

IL CALENDARIO DI INCONTRI
con architetti, associazioni e conferenze di architettura

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