Il Mobile Significante: vince l’universo dei piccoli complementi d’arredo

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Legno e creatività costituiscono la sintesi concettuale dei progetti vincitori della X edizione del concorso “Il Mobile Significante” indetto dalla Fondazione Aldo Morelato. Tema della competizione: “I più piccoli – oggetti d’arredo per i luoghi domestici“. Oggetti che possono essere realmente utili nella vita quotidiana, magari icone o ricordi del passato, legati a memorie, persone o momenti della nostra vita con un valore e un significato intrinseco.

Ciascuno dei piccoli complementi di arredo, pensati per valorizzare la lavorazione del legno, era contestualizzato all’interno di uno spazio abitativo: cucina, camera, studio, soggiorno, ingresso, etc.. Ad esaminare gli elaborati, provenienti da tutto il mondo, una giuria composta da: Aldo Cibic (designer), Ugo La Pietra (progettista e teorico delle arti applicate), Silvana Annichiarico (Direttore del Triennale Design Museum), Ettore Mocchetti (progettista e Direttore della rivista AD) e Giorgio Morelato (Presidente della Fondazione Aldo Morelato).

Il premio “Fondazione Aldo Morelato – Progetto Opera” è stato assegnato al progetto “Ceppo” di Marco Fiorentino di Albenga (SV), «per la semplicità ma anche per l’ambiguo rapporto tra interno/esterno dell’oggetto, composto da elementi tra di loro aggregabili». Si tratta di un oggetto multifunzionale che può essere utilizzato come tavolino o come seduta. E’ costituito da 4 elementi (10xP10xH30cm l’uno), ciascuno con tre lati a spigoli lisci e uno sagomato, uniti da 3 elastici in gomma sintetica. Il “Ceppo” intero (L20xP20xH30cm) si può avere in una versione lineare o classica, a seconda di dove si posiziona lo spigolo sagomato se internamente o a vista. Proposto in legno massello di cedro profumato o rovere.

Accanto ai vincitori, i giurati hanno ritenuto importante segnalare altri lavori come “L’atlante tavolo geografico” di Maria Spazzi, «per la capacità di progettare un oggetto d’uso (tavolo) caricandolo di significati figurativamente allusivi al paesaggio e al territorio di volta in volta utilizzabile per operazioni domestiche», e il “Nuutajarvi” di Lorenzo Passi (VE) e Edoardo Passi (MI), «per l’innovazione di un oggetto d’uso (bicchiere) utilizzando due materiali e riproponendolo in un nuovo rapporto contenitore/supporto».

Il premio “Città di Cerea – Scuola Appio spagnolo” è stato assegnato al progetto “Tot” di Mattia Inno (TO) e Camille Brito Reale (YV), studenti dello IAAD di Torino, «per la riproposizione di una tipologia di oggetto ludico per il bambino (e non solo) attraverso la composizione di elementi astratti e nuclei di strutture con una forte allusione a composizioni artistiche».

La giuria inoltre ha segnalato altri progetti: “Stone_memories” di Marco Uliana (VE) e Roberta Vettorato (PD), studenti dello IUAV di Venezia, «per la raffinata presentazione grafica e per le componenti concettuali che hanno ispirato l’oggetto» e “Winezia” di Daniel Blagoja Nikolovski di Milano, studente dello IED di Milano, «per la progettazione innovativa di un oggetto tipologicamente riconoscibile, che è stato caricato di significati allusivi relativi alla città di Venezia sia come territorio a cui si rimanda la grande tradizione della produzione del vino che alla sua forma che ricorda la sagoma di un pesce».

Info: www.fondazionealdomorelato.org/

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