Expo 2015, pelle di drago per il Vanke Pavilion firmato Libeskind

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Il colosso del real estate cinese Vanke partecipa a Expo Milano 2015 e presenta a Palazzo Marino il padiglione ideato da Daniel Libeskind. Sorgerà non lontano da Piazza Italia e proprio di fronte al grande bacino d’acqua del Lake Arena, la struttura dalla geometria sinuosa che con la sua pelle “a squame” ricorda la coda di un drago.

La nuova architettura, temporanea come tutti i padiglioni nazionali di Expo, è stata concepita da un team creativo di cui fanno parte l’architetto polacco, naturalizzato statunitense, Daniel Libeskind, l’exhibition designer Ralph Appelbaum e il graphic designer Han Jiaying.

Con i suoi 18,21 metri di altezza, il Padiglione occupa una superficie di 1000 mq. Sarà situato nella parte nord dell’asse principale chiamato Decumano o World Avenue, vicino al Lago Arena e a Piazza Italia. Al suo interno: spazi espositivi, una piattaforma panoramica, sala vip e souvenir shop. 

Costruita con materiali innovativi e naturali, la struttura utilizza pannelli di paglia derivante dal grano e un rivestimento in cermet, un pannello rispettoso dell’ambiente, autopulente, resistente all’usura e a basso costo di manutenzione. La luce solare attiva il sistema tecnologico e decompone la polvere in una sorta di fango, una sostanza che non aderisce alla superficie e può essere lavata via dalla pioggia.

«Coerentemente con il tema di Expo Milano, nutrire il pianeta, energia per la vita, abbiamo proposto il concept “shitang” per il Padiglione Vanke» sottolinea Wang Shi, chairman di Vanke, che continua: «shitang in cinese significa “mensa”. Vogliamo in tal modo esprimere la nostra idea di urbanizzazione e di comunità attraverso l’esperienza del cibo. Il cibo, infatti, è uno dei modi più efficaci per capire una cultura: il rituale del mangiare insieme e conversare è importante in ogni comunità perché mangiando insieme è possibile conoscersi meglio».

Ecco dunque che all’interno del Padiglione Vanke verrà narrata al mondo una storia cinese sotto forma di “Foresta virtuale“: uno spazio unico composto da circa 300 schermi installati in modo irregolare dove verrà proiettato un cortometraggio della durata di 8-10 minuti che ritrae momenti di vita delle comunità cinesi, evidenziando il ruolo fondamentale svolto dallo Shitang nella quotidianità. Sarà inoltre possibile condividere momenti di incontro e di scambio. 

Nella progettazione di Vanke Pavilion, Daniel Libeskind si è ispirato ad una serie di evocazioni che spaziano dall’antico pensiero di Confucio e Lao Tzu, al Rinascimento e all’arte contemporanea. Architettonicamente, le geometrie sinuose e un senso di continuo fluire tra l’interno e l’esterno, accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, la tradizione, i valori e le relazioni umane.

Gli elementi rappresentativi della cultura alimentare cinese, come un libro di cucina popolare e le bacchette, acquistano nuova vita nell’l’interpretazione soggettiva del designer contemporaneo cinese Han Jiaying che utilizza la conversione dell’inchiostro in bianco e nero, le pennellate a mano libera e la calligrafia folk per raccontare le storie del popolo cinese e la società contemporanea.

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