Le applicazioni tecnologiche e digitali per il patrimonio culturale e costruito, le nuove frontiere del digitale e del Bim e le esperienze più all'avanguardia in ambito nazionale e internazionale legate alle smart cities e alle smart communities e dunque all'innovazione sociale raggiungibile attraverso il Bim e la digitalizzazione.

Sono queste le tematiche centrali del winter focus, in programma (online) per le giornate dal 1° al 3 dicembre, organizzato dall'International Academy After the Damages, il Clust-Er Build e l'Agenzia per la Ricostruzione - Sisma 2012, Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il BIM&Digital Awards.

L'ultima giornata sarà dedicata alla premiazione dei vincitori del BIM&Digital Award '21, concorso internazionale di progettazione e digitalizzazione del processo Bim.

«Il winter focus è co-organizzato da Clust-Er Build e dall'After the Damages International Academy con cui abbiamo un accordo di partnership e una stretta collaborazione su diversi eventi e su tematiche che coinvolgono il Clust-Er Build in qualità di associazione privata a cui partecipano diversi soci che vengono, come si usa dire ora in Europa, dalla quadrupla elica, ossia dal mondo delle imprese, dell'università e dei laboratori della ricerca, dal mondo della pubblica amministrazione, e ora ci stiamo aprendo anche ai cittadini grazie ad un percorso di social innovation», racconta Silvia Rossi, architetto e manager del Clust-Er Build.

«L'evento di quest'anno - precisa - è il secondo winter focus organizzato proprio insieme all'Academy. Abbiamo pensato, visti gli ottimi risultati dell'anno scorso, di organizzare questo evento per dare risalto sia agli argomenti trattati all'interno dell'International Academy che a quelli che rappresentano i punti di contatto tra il cluster e l'academy, quindi: digitalizzazione, trasformazione digitale, il Bim applicato al costruito e anche al costruito storico. Infine, il convegno di tre giorni si concluderà con la premiazione del Bim & Digital Award 2021, bandito insieme a Senaf». 

EVENTO (ON LINE)
BIM&Digital Innovazione e trasformazione digitale dell'ambiente costruito

le tre giornate
Mercoledì, 1 dicembre 2021, ore 14:00 - 18:00

Le nuove frontiere del digitale e del Bim per il patrimonio culturale

Giovedì, 2 dicembre 2021, ore 14:00 - 18:00

Esperienze nazionali e internazionali per l'innovazione sociale attraverso il Bim e la digitalizzazione.

Venerdì, 3 dicembre 2021, ore 14:00 - 18:00

BIM&Digital Awards 21, evento di premiazione

L'evento sarà tradotto in inglese

→ IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

ISCRIZIONI e CFP
L'evento è accreditato presso l'Ordine degli Architetti di Ferrara. Agli architetti saranno riconosciuti 4 Cfp per ciascuna sessione, È obbligatoria l'iscrizione su Im@teria. Gli architetti non richiedenti Cfp potranno iscriversi al seguente link.

Dal patrimonio culturale alle smart cities fino alla premiazione delle buone pratiche

Porteranno il loro contributo: il Comitato scientifico nazionale Icomos - CIPA-HD Documentazione del patrimonio culturale, per un confronto su esperienze e metodologie; lo spin-off dell'Università degli Studi di Ferrara Inception s.r.l. e la rete europea per il patrimonio culturale del progetto 4CH. Inoltre, referenti internazionali dell'area brasiliana attiveranno un confronto sulle smart cities e sulle vastissime potenzialità del Bim in termini di sviluppo e applicazione per i territori e le aziende di settore. Per la prima volta si potrà assistere alla presentazione del protocollo "Predictive maintenance", sviluppato dal Clust-Er Build e raccontato da Alessandro Capra dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Fil rouge degli interventi sono i concetti alla base del Bim e della digitalizzazione, ossia la collaborazione e l'interazione, in cui lo scambio di informazioni, da parte di tutti gli attori principali della filiera stessa, diventa fattore determinante per la buona riuscita del processo. 

Le nuove frontiere del digitale e del Bim per il patrimonio culturale
Patrimonio, conoscenze, tecnologie

A partire dall'esperienza del Comitato scientifico nazionale Icomos - CIPA-HD Documentazione del patrimonio culturale, si apre una riflessione sul rapporto tra patrimonio, conoscenza e tecnologie. Difatti, il compito del Comitato è fornire un contributo perché vengano avviati una riflessione profonda ed interdisciplinare e un confronto serrato tra coloro che intervengono operativamente sull'attuale impiego, troppo spesso inconsapevole, delle tecnologie 3D, al fine di rifondare il rapporto "patrimonio/conoscenza/tecnologie".

Il tema è centrale nel dibattito tra hard science, cultural heritage science e humanities (o soft science) e chiede di essere affrontato con urgenza, consapevolezza e in una modalità totalmente interdisciplinare. In questo modo le tecnologie per la digitalizzazione del patrimonio, supportate da solide metodologie che garantiscono la qualità dei risultati, possono offrire un valido contributo alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione anche attraverso diverse forme di fruizione.

La riflessione è ampia e complessa.  «Quest'anno siamo stati chiamati come Icomos a dare un contributo a questo evento dedicato alle nuove tecnologie della digitalizzazione, tra le quali il famosissimo Bim. Icomos è un'organizzazione internazionale che si articola in comitati nazionali, io parlo come consigliere del Comitato nazionale italiano», riferisce Paolo Salonia, membro del Consiglio di direzione e del Comitato esecutivo di Icomos Italia e dirigente di ricerca associato dell'Istituto delle scienze del patrimonio culturale del Cnr.

«Ovviamente - continua l'architetto - portiamo il nostro punto di vista. Innegabilmente oggi le tecnologie permettono di integrare le tecniche classiche del rilievo che includono anche la fotogrammetria. Sono assolutamente utilissime, ma bisogna prestare molta attenzione: la digitalizzazione all'improvviso ha creato l'illusione di una sorta di illimitato potere di rappresentazione; invece, le tecnologie andrebbero utilizzate con una certa gradualità e soprattutto con un atteggiamento critico».

«Non è detto - aggiunge Salonia - che lo strumento tecnologico e l'algoritmo, quindi parliamo sia in termini di hardware che di software, possano veramente sostituire l'operazione umana che si caratterizza per  un graduale avvicinamento al manufatto al fine di comprenderlo al di là di quella che è semplicemente la sua dimensione, la sua forma. Questa è una premessa per dire che c'è un uso distorto delle tecnologie, bisogna prestare la massima attenzione, la massima cautela, e soprattutto avere una consapevolezza critica di quello che si sta facendo». Come a dire che la digitalizzazione, nelle sue sfaccettature, Bim compreso, può essere utilissima ma va ben governata.

Si tratta di comprendere in quale misura l'introduzione massiccia delle tecnologie digitali, oltre ad assicurare precisione e affidabilità a grandezze misurabili perché quantitative, possa aggiungere significativo valore aggiunto al processo conoscitivo e alla pratica di conservazione, ponendo nuovi quesiti o, ancora meglio, fornendo nuove risposte ai quesiti di sempre.

Enrico Cocchi: «La digitalizzazione importante come strumento di lavoro che modifica i comportamenti»

«La valorizzazione della digitalizzazione dei processi, prima di tutto è importante quanto strumento di lavoro che modifica dei comportamenti e non come semplice modalità di trasferimento in una nuova piattaforma di contenuti, prassi e comportamenti esistenti. Questo è tanto più vero quando si parla di digitalizzazione servente il patrimonio costruito storico, ossia quel patrimonio che è parte essenziale del portato storico fisico e culturale in cui è inserito, prima di tutto per il suo ruolo di testimonianza esistente per quelle comunità. Senza dimenticare che il patrimonio costruito storico è un universo in continua evoluzione, che coinvolge di fatto un numero sempre maggiore di edifici e di comunità, in quanto il vincolo ope legis si attiva per tutti gli edifici pubblici dopo i primi settanta anni di vita», riferisce Enrico Cocchi, direttore dell'Agenzia per la ricostruzione sisma 2012 - Regione Emilia Romagna che interverrà nella prima sessione del 1° dicembre.

«In questa ottica - continua - è evidente che la digitalizzazione dei processi relativi al patrimonio costruito storico non può fermarsi ad una semplice rappresentazione, seppur caratterizzata dai vantaggi del digitale, del bene, ma diviene valore aggiunto solo quando è capace di attivare ulteriori risposte, come quelle che nascono dalla logica dei database relazionali, capaci di mettere a disposizione ed in relazione a quelle informazioni divenute digitali, ulteriori livelli di dati ed informazioni utili. Un esempio, che nasce anche dall'esperienza della ricostruzione in Emilia, è quella di agganciare alle informazioni provenienti dal rilievo di un edificio storico colpito dal sisma, anche altri dati, la relazione sul contesto storico, da quelli relativi al corredo pittorico, a quelli inerenti alle informazioni che vengono acquisite tramite i saggi di natura strutturale e stratigrafico architettonici».

«La digitalizzazione è necessariamente, a nostro modo di vedere, una modalità di rappresentazione multiscalare della risorsa, alla quale si somma un patrimonio di informazioni aggiuntive sia per il progetto dell'intervento, che per la futura gestione e manutenzione del bene stesso; in un percorso che passa dalla rappresentazione dello stato del bene al momento del primo rilievo, alla descrizione delle modalità di intervento, sino alla pianificazione ed attuazione degli interventi di futura manutenzione. Il livello di approfondimento digitale ed informatico dell'informazione stessa, dunque, sarà definito in base al tipo di oggetto che si sta prendendo in considerazione e sempre agganciato alla semplice rappresentazione, andando a creare un sistema di informazioni che si sviluppa e si muove nel tempo, di pari passo con quello che interviene sul patrimonio storico».

«Questo approccio, evidentemente - chiosa Enrico Cocchi -, è interdisciplinare per sua natura, in quanto permette e la convergenza di diverse informazioni e le mette a disposizione per far dialogare tra loro differenti professionalità nell'ambito della progettazione e oltre la progettazione stessa. È questa convergenza che crea, in sintesi, il valore aggiunto della digitalizzazione, ampliandone la scala di definizione da mero strumento informatico a innovatore di processi e comportamenti, tecnici ed amministrativi».

Inception e il progetto 4CH

Protagonisti del secondo intervento della prima giornata dedicata alla digitalizzazione e al patrimonio, è Inception, l'azienda nata come spin-off dal progetto europeo Inception del Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara, alla guida di 4CH (Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage), il primo Centro di Competenza europeo per la conservazione del patrimonio culturale.

In particolare, l'obiettivo del progetto 4CH - finanziato dalla Commissione Ue e avviato dal 1° gennaio 2021 per una durata di tre anni - è creare il quadro metodologico, procedurale e organizzativo di un centro di competenza in grado di lavorare senza soluzione di continuità con una rete di istituzioni culturali nazionali, regionali e locali, fornendo loro consulenza, supporto e servizi focalizzati sulla salvaguardia e conservazione di monumenti e siti storici.

Si parlerà del progetto 4CH, di Bim, H-Bim, delle piattaforme digitali per il patrimonio architettonico e archeologico ed anche di mixed reality per la fruizione del patrimonio culturale. 

Esperienze nazionali e internazionali a confronto

Saranno messe a confronto le esperienze nazionali e internazionali finalizzate all'innovazione sociale. Per la prima volta sarà presentato il protocollo "Predictive maintenance", sviluppato dal Clust-Er Build e raccontato da Alessandro Capra dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Protagonista sarà anche la Scuola Politecnica dell'Università di San Paulo che porterà l'esperienza maturata in diversi ambiti: città intelligenti e sostenibili, trasformazione digitale, Bim, anche applicato alla gestione dei progetti. Interverranno inoltre aziende del settore che confluiscono nel Clust-Er Build. Le giornata di approfondimento incrocerà anche i temi della blockchain, e dunque della digitalizzazione e delle piattaforme di dati applicate alle comunità.

La premiazione del Bim&Digital Award 2021

 L'ultima giornata è dedicata alla premiazione dei finalisti e alla proclamazione dei vincitori della quinta edizione del premio Bim&Digital Awards '21, dedicato alla promozione dell'innovazione e trasformazione digitale dell'ambiente costruito e lanciato da Clust-Er Build.

Il premio fa conoscere i progetti e le opere che sfruttano le innovazioni digitali (dunque il Bim ma non solo) per rendere più efficace il processo di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione. Premia anche aziende, start-up, imprese che hanno promosso nuovi strumenti digitali capaci di rendere più efficaci i processi di rilievo, restituzione e visione, di progettazione, realizzazione e manutenzione. Vengono riconosciuti inoltre il lavoro di ricerca di università e industrie e gli sforzi di digitalizzazione da parte delle pubbliche amministrazioni.

Sul fronte della partecipazione, «i numeri sono stati sempre piuttosto alti, tant'è che l'anno scorso hanno partecipato più di 170 progetti divisi in diverse categorie. Ogni anno il premio si modifica leggermente per dare voce un po' a tutto il mondo della digitalizzazione e del Bim. Ad esempio, dall'anno scorso abbiamo una categoria dedicata al processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Abbiamo poi aggiunto una categoria dedicata al Covid e a soluzioni che permettessero di lavorare in sicurezza. Quest'anno che ci avviamo verso la "new normal", abbiamo introdotto un'ulteriore modifica inserendo una categoria dedicata alla business continuity. Il tema è come continuare a vivere e a lavorare negli ambienti in una maniera continua ma sicura, sempre dal punto di vista del virus Sars-Covid», conclude Silvia Rossi, architetto e manager del Clust-Er Build.

Il 25 novembre è il termine ultimo per le candidature, poi la giuria valuterà le proposte e il 3 dicembre si conosceranno i vincitori.

 GLI ORGANIZZATORI 

L'International Academy «After the Damages»
È un progetto triennale di alta formazione in ambito culturale, economico e tecnologico approvato e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, incentrato sui temi del post-disastro e della mitigazione degli effetti di eventi calamitosi, che siano di origine naturale o antropica, È un progetto interuniversitario, promosso dalle Università degli Studi di Ferrara (Dipartimento di Architettura), di Parma - (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), di Modena e Reggio Emilia (Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari"), nonché dall'Agenzia per la Ricostruzione - Sisma 2012, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e dal Servizio Patrimonio Culturale, Regione Emilia-Romagna.

Include diversi momenti di confronto, tra cui una summer school annuale, seminari, talk, e un premio internazionale dedicato alle tematiche della prevenzione e del post-disastro. Il progetto After the Damages è attuato in collaborazione con i Tecnopoli di Ferrara, Parma e Modena, la Rete Alta Tecnologia, il Clust-Er Build, nell'ambito di un partenariato internazionale di Università, Enti, centri di ricerca e Istituti di Alta Formazione rappresentati, nel Comitato tecnico scientifico, da esperti provenienti, oltre che dall'Italia, dai Paesi: Marocco, Brasile, Francia, Ecuador, Cina, Armenia, Spagna, Grecia, Belgio, Germania, Danimarca, Turchia, India e Slovenia.

Il Clust-Er Build 
È il cluster edilizia e costruzioni dell'Emilia Romagna. Più in particolare, è una associazione privata di imprese, centri di ricerca, enti di formazione che condividono competenze, idee e risorse per sostenere la competitività del settore dell'edilizia e costruzioni.
Il Clust-Er concentra la sua azione su tre linee strategiche di ricerca e innovazione attraverso gruppi di lavoro rappresentativi del sistema dell'edilizia e delle costruzioni dell'Emilia-Romagna: conservazione e valorizzazione del patrimonio costruito, storico ed artistico, per il recupero, il restauro ed il riuso intelligente, mediante innovazioni tecnologiche e di processo; efficienza energetica e sostenibilità in edilizia, per edifici energeticamente efficienti, resilienti e sostenibili; sicurezza delle costruzioni e delle infrastrutture civili, per ridurre la loro vulnerabilità e mitigare il rischio ambientale (sismico, idraulico ed idrogeologico); strumenti di supporto di percorsi virtuosi di innesco di dinamiche rigenerative che intervengano sugli aspetti fisici, economici e sociali del processo.

Agenzia per la Ricostruzione - Sisma 2012, Regione Emilia-Romagna
È l'Agenzia regionale che gestisce la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti  che il 20 e 29 maggio 2012, hanno colpito l'Emilia. Il terremoto investì le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna colpendo, nello specifico, 55 comuni e i 4 capoluoghi.

Digital&BIM Italia
È un evento annuale, organizzato da Senaf in collaborazione con BolognaFiere, progettato per creare e funzionare come una comunità di professionisti, con l'obiettivo di fare rete, offrire conoscenza e creare opportunità per migliorare il modo di lavorare dell'industria delle costruzioni . Per un ambiente costruito più sicuro e più sostenibile. Obiettivo di Digital&BIM è quello di aiutare il settore a esplorare il suo potenziale e capire come meglio adottare e implementare queste nuove tecnologie, strumenti e processi per migliorare la redditività e l'efficienza e creare un'industria delle costruzioni più smart.

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