Scuole, con il Dl Pnrr 3 (diventato legge) ampie deroghe al Codice appalti

Possibile affidamento diretto della progettazione per importi inferiori a 215mila euro

di Mariagrazia Barletta

Qualsiasi soggetto impegnato nella realizzazione di interventi di edilizia scolastica - che sia un soggetto attuatore, una stazione appaltante, un contraente generale o una centrale di committenza - può ottenere, sul cosiddetto "modello Genova", i poteri-speciali di commissario straordinario e derogare al Codice degli appalti, anche, ad esempio, affidando i lavori applicando il criterio del prezzo più basso. Può, inoltre, ricorrere all'affidamento diretto per la progettazione e gli altri servizi di architettura e ingegneria per importi inferiori a 215mila euro. E può farlo senza dover necessariamente consultare più operatori economici. Può, infine, ricevere supporto tecnico da parte di strutture dell'amministrazione centrale o territoriale interessata, di altre Pa o da società da esse controllate. 

Il Dl Pnrr e la sua legge di conversione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 21 aprile (qui il testo coordinato) proseguono nello stesso solco del decreto Scuola (Dl 22 del 2020) che, nell'ambito dell'edilizia scolastica, ha attributo ai sindaci e presidenti di provincia o di città metropolitana poteri speciali, consentendo loro ampie deroghe al Codice degli appalti, fatto salvo il rispetto del codice delle leggi antimafia e dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea.

In sintesi, per effetto del nuovo Dl Pnrr e della sua legge di conversione, tutti i soggetti impegnati in interventi di edilizia scolastica, compresi i soggetti attuatori, le stazioni appaltanti, le centrali di committenza e i contraenti generali, possono agire con le ampie possibilità di deroga al Codice degli Appalti che erano state attribuite al sindaco di Genova per ricostruire il Ponte Morandi.

Possono anche procedere all'affidamento diretto della progettazione e di altri servizi di ingegneria e architettura di importo inferiore a 215mila euro. In tali casi, l'affidamento diretto può essere effettuato - come accennato - anche senza consultare più operatori economici. Devono essere scelti «soggetti in possesso di pregresse e documentate esperienze analoghe a quelle oggetto di affidamento, anche individuati tra coloro che risultano iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante ovvero in elenchi o albi istituiti o messi a disposizione dalla centrale di committenza, comunque nel rispetto del principio di rotazione».

I poteri di deroga al Codice degli appalti, attribuiti ai sindaci, ai presidenti delle provincie e delle città metropolitane dal Dl Scuola sul cosiddetto "modello Genova", sono estesi, limitatamente agli interventi di edilizia scolastica finanziati con risorse del Pnrr, anche agli accordi quadro banditi da Invitalia, anche per l'affidamento congiunto della progettazione e dell'esecuzione.

Invitalia, come già approfondito nell'articolo dello scorso 27 marzo, è coinvolta dal ministero dell'Istruzione per la prosecuzione del concorso per le oltre 200 scuole innovative finanziate con 1 miliardo e 200 milioni del Pnrr. A proposito del concorso, il Dl Pnrr e la sua legge di conversione hanno modificato il Dl che ne aveva definito le regole (Dl 152 del 2021), prevedendo specificatamente la possibilità di ricorso all'appalto integrato. La possibilità che già si leggeva tra le righe del Dl del 2021, diventa più chiara: gli enti locali affidano i successivi gradi di progettazione ai vincitori, sempre che siano in possesso dei requisiti richiesti dal bando, solo nel caso in cui decidano di non ricorrere all'appalto integrato. Inoltre, viene specificato che a verificare il possesso dei requisiti generali e di idoneità professionale, economico-finanziari e tecnico organizzativi, sono gli enti locali.

L'appalto integrato resta come un timbro indelebile nella legge, cui i soggetti attuatori delle oltre 200 scuole possono comunque far ricorso nel caso in cui i ritardi dovessero farsi ancora più pericolosi rispetto all'obiettivo di centrare target e milestone del Pnrr (i ritardi sono già evidenti), ma adesso la strada che si sta percorrendo è - come si diceva - quella dell'accordo quadro per l'esecuzione dei lavori. Gli enti locali sono stati invitati dal ministero ad affidarsi a Invitalia per la sua indizione mentre, nel frattempo, i progettisti vincitori dovrebbero sviluppare il progetto fino all'esecutivo.

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