Mies van der Rohe Award: l’Italia fa il pieno di candidature

420 i progetti in lizza per aggiudicarsi l'ambizioso premio. 19 nascono dalla creatività italiana

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Le cantine Antinori di Archea Associati, le cantine Bulgari firmate dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners, il centro di riabilitazione psichiatrica a Bolzano di Modus Architect, la cantine ale pendici dell’Etna di Gulino Albanese Architects, l’Expo Gate di Scandurra studio, il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Labics, il tecnopolo di Reggio Emilia di Andrea Oliva Architetto, il nuovo centro civico di Scandicci di Ernesto Bartolini e Richard Rogers e le residenze sociali di via Cenni a Milano progettate da Rossiprodi Associati, sono i progetti realizzati in Italia e candidati al Mies van der Rohe Award, il premio dell’Unione europea che dà riconoscimento all’eccellenza e all’innovazione nel campo dell’architettura.

MAST di Bologna. Studio Labics, Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori.
Foto © Christian Richters

Cantina alle pendici dell’Etna, Castiglione di Sicilia, Gaetano Gulino, Santi Gaetano Matteo Albanese.
Foto © Lamberto Rubino

Cantina Podernuovo a Palazzone di Giovanni e Paolo Bulgari, San Casciano dei Bagni (Siena). Alvisi Kirimoto + Partners. Foto: © Fernando Guerra

La Commissione europea e la Fondazione Mies van der Rohe hanno svelato la lista dei 420 progetti ammessi. L’Italia fa il pieno di candidature. Infatti, oltre agli otto progetti realizzati in Italia, ce ne sono numerosi altri nati all’estero da progettisti italiani. Di 420 progetti 19 nascono dal contributo della creatività italiana.

In lizza ci sono, dunque gli studi italiani: Marco Petreschi con il progetto per il quartier generale della Bank of Albania a Tirana; Renzo Piano con il progetto parigino da poco inaugurato della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, lo studio ferrarese Inoutarchitettura con Mario Benedetto Assisi autore di una casa unifamiliare a Skopje (Repubblica di Macedonia); lo Studio Associato di Milano Bernardo Secchi – Paola Viganò, che ha firmato un ostello frutto di un concorso internazionale di progettazione e realizzato a Kasterlee in Belgio. Infine Renato Rizzi è in gara con il teatro Gdanski Shakespeare di Gdansk (Polonia). 

Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Parigi. Renzo Piano Building Workshop – Renzo Piano, Bernard Plattner, Thorsten Sahlmann. Foto: © Michel Denancé

Ci sono infine gli italiani all’estero: lo studio Bruno Fioretti Marquez Architekten con sede a Berlino, fondato dagli architetti italiani Piero Bruno e Donatella Fioretti con Pepe Marquez, che gareggiano con il loro progetto per la Bauhaus Masters’ Houses a Dessau (Germania); lo studio italo-francese LAN di Umberto Napolitano e Benoit Jalion con l’edificio per uffici Euravenir Tower da poco ultimata a Lille (Francia).

Euravenir Tower a Lille (Francia). LAN – Benoit Jallon, Umberto Napolitano. Foto © Julien Lanoo

Il giovane studio Barozzi-Veiga con Fabrizio Barozzi, riconosciuto un anno fa come giovane talento italiano, è in lizza con la Filarmonica a Szczecin (Polonia). Lo studio berlinese Kuehn Malvezzi, di cui è socia Simona Malvezzi è in gara con la Joseph Pschorr House, un edificio con funzione commerciale realizzato a Monaco. Infine lo studio parigino AWP Office for Territorial Reconfiguration, che ha tra i suoi fondatori Alessandra Cianchetta concorre con la stazione di depurazione delle acque di Évry (Francia).

Filarmonica a Szczecin (Polonia). Barozzi-Veiga – Alberto Veiga, Fabrizio Barozzi. Foto © Simon Menges

A proporre le candidature del Premio, provvedono ogni due anni i membri dell’Architects’ Council of Europe, associazioni nazionali di architetti, tra cui il nostro Consiglio nazionale degli Architetti PPC e un comitato composto, tra gli altri, dalla Triennale di Milano.

Due i riconoscimenti che saranno assegnati: ci sarà un unico vincitore ed una menzione speciale da assegnare a giovani architetti emergenti.  In palio un premio considerevole, di 60mila euro per il vincitore e di 20mila euro per i giovani professionisti. In entrambi i casi a influire sul giudizio della giuria sarà l’eccellenza concettuale, tecnica e costruttiva.

La giuria presieduta da Cino Zucchi, è composta da: Margarita Jover direttrice, aldayjover architecture and landscape, Charlottesville e Barcellona; Lene Tranberg direttrice, Lundgaard & Tranberg, Copenhague; Peter L. Wilson direttore, Bolles + Wilson, Münster. Ed inoltre il critico di architettura Li Xiangning Deputy Dean, College of Architecture & Urban Planning, Tongji University, Shanghái; il critico di architettura e rappresentante del Comitato del Premio Tony Chapman, RIBA, Londra; e Hansjörg Mölk CEO MPreis, Völs, Tirol. Due i membri senza diritto al voto: Giovanna Carnevali direttrice della Fundació Mies van der Rohe, Barcelona e Ivan Blasi, architetto e coordinatore del Premio.

LE ALTRE IMMAGINI DEI PROGETTI IN LIZZA

Cantine Antinori, Firenze. Archea Associati – Giovanni Polazzi, Laura Andreini, Marco Casamonti, Silvia Fabi. Foto: © Pietro Savorelli

Centro di riabilitazione psichiatrica a Bolzano. Modus Architects – Matteo Scagnol, Sandy Attia. Foto © Oskar Da Riz

EXPO Gate a Milano, Scandurra Studio Architettura – Alessandro Scandurra. Foto: © Filippo Romano

Tecnopolo per la ricerca industriale: capannone 19 ex area industriale “Officine Reggiane” – Reggio Emilia. Andrea Oliva Architetto. Foto: © Alessandro Ciampi

Nuovo centro civico a Scandicci (FI), Rogers Stirk Harbour + Partners / Ernesto Bartolini, Richard Rogers. Foto: © Alessandro Ciampi

Housing sociale, via Cenni – Milano. RPA Rossi Prodi Associati, Fabrizio Rossi Prodi, Marco Zucconi, Simone Abbado, Emiliano Romagnoli. Foto: © Pietro Savorelli

Costruzione e ristrutturazione del quartier generale della Bank of Albania a Tirana (Albania). Petreschi Architects – Marco Petreschi. Foto: Petreschi Architects

Bauhaus Masters’ Houses – Dessau (Germania). Bruno Fioretti Marquez Architekten, Donatella Fioretti, Piero Bruno, Pepe Marquez. Foto © Christoph Rokitta

GD House a Skopje (Macedonia). Inoutarchitettura, Mario Benedetto Assisi. Foto © Mario Benedetto Assisi

Hostel Wadi a Hoge Rielen – Kasterlee (Belgio). Studio Associato Bernardo Secchi – PaolaViganò, Bernardo Secchi, Paola Viganò. Foto © Frederik Buyckx

Joseph Pschorr House a Monaco (Germania). Kuehn Malvezzi, Johannes Kuehn, Wilfried Kuehn, Simona Malvezzi. Foto © Ulrich Schwarz

Teatro Gdansk Shakespeare a Gdansk (Polonia), Renato Rizzi. Foto © Matteo Piazza

Stazione per il trattamento delle acque a Évry (Francia), AWP Office for Territorial Reconfiguration, Alessandra Cianchetta, Matthias Armengaud, Marc Armengaud. Foto © Anna Positano

web www.miesarch.com

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