In copertina Palazzo dei Diamanti, la passerella
© photo Marco Cappelletti | Courtesy by Labics

Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara riapre al pubblico, dopo gli interventi di restauro e valorizzazione del complesso cinquecentesco e di adeguamento degli spazi espositivi firmati dallo studio di architettura Labics, guidato da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori.

I lavori, iniziati nel 2020, sono il frutto del concorso internazionale in due fasi per l'ampliamento e il miglioramento degli spazi e dei servizi del Palazzo, capolavoro di Biagio Rossetti e parte integrante della cosiddetta "Addizione Erculea", ambizioso progetto urbanistico concepito per il duca Ercole I d'Este.

Il concorso - come si ricorderà - fu vinto dal raggruppamento formato da Labics e 3TI progetti italia a febbraio del 2018. Dopo un'iniziale interruzione del procedimento da parte del ministero dei Beni culturali, avvenuta nel 2019, il progetto è stato perfezionato e approvato. Ben evidente il ridimensionamento dell'intervento nel giardino retrostante, dove il progetto vincitore aveva originariamente previsto un padiglione espositivo che non è stato realizzato.

Labics, Palazzo dei Diamanti. La facciata principale. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. La passerella. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Il progetto - estremamente complesso - ha coinvolto diverse professionalità. Nel team: Elisabetta Fabbri (opere di restauro), Giovanni de Vito (allestimento), Stefano Olivari (paesaggio) e  Massimiliano Baldieri (lighting design).

Una serie organica e integrata di interventi

Gli interventi realizzati per il Palazzo dei Diamanti costituiscono un complesso organico di azioni mirate sia alla conservazione dell'edificio storico, della sua spazialità, della sua qualità intrinseca, sia all'adeguamento dei suoi ambienti alle esigenze di un moderno spazio espositivo.

Labics, Palazzo dei Diamanti. Corte Principale. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. Ala Rossetti. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

«Il progetto - afferma lo studio Labics in una nota - è mosso dalla convinzione che l'architettura, a differenza della pittura, della scultura o di altre forme d'arte, sia un'arte viva che non può solamente essere contemplata nella sua bellezza; un'arte che per continuare ad esistere debba essere fruita e, se necessario, reinterpretata. Così è sempre stato nella storia dell'architettura, fatta eccezione per la tendenza che, in tempi recenti, ha visto spesso il prevalere della logica della pura conservazione sulla possibilità di riscrittura e arricchimento dei monumenti che ci sono stati tramandati dal passato».

Labics, Palazzo dei Diamanti. Ala Rossetti. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

«Lo stesso Palazzo dei diamanti ha avuto una storia complessa nel corso dei secoli che lo rende un meraviglioso palinsesto, fatto di ripensamenti, aggiunte successive e parti mai completate», osservano ancora i progettisti.

Il primo intervento ha riguardato i principali ambienti espositivi preesistenti: l'Ala Rossetti e l'Ala Tisi. Le sale sono state dotate di superfici altamente tecnologiche, dietro alle quali sono nascoste le dotazioni impiantistiche. Nell'Ala Rossetti sono state realizzate nuove pavimentazioni in terrazzo alla veneziana e in entrambe le ali sono stati inseriti nuovi portali in ottone brunito per evidenziare la sequenza spaziale del Palazzo rinascimentale.

Labics, Palazzo dei Diamanti. Bookshop. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. Caffetteria. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Il secondo intervento ha riguardato gli spazi precedentemente occupati dal Museo del Risorgimento, che sono stati completamente rinnovati e destinati a nuove funzioni a supporto dell'attività espositiva: caffetteria, libreria, sala didattica e spazio polifunzionale. Inoltre, i cortili interni a questa parte del complesso, che Labics ha interpretato come "stanze all'aperto", sono stati rinnovati e integrati nel percorso museale, valorizzando la particolarità di un Palazzo che alterna pieni e vuoti, spazi interni e spazi esterni confinati.

Il terzo intervento ha riguardato la continuità dei percorsi sia all'interno sia all'esterno. Per quanto concerne i percorsi interni, si è riaperto un importante collegamento, interrotto nel corso del tempo, tra l'ex Museo del Risorgimento e il cortile principale; inoltre si è valorizzato l'accesso attraverso la loggetta affacciata sul cortile principale, rendendola parte integrante del percorso di visita.

Nel giardino il collegamento tra le due ali del Palazzo

L'intervento più rilevante è la realizzazione nel giardino del collegamento tra le due ali del Palazzo attraverso una struttura lignea leggera, che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali. Il giardino, concepito da Labics con il paesaggista Stefano Olivari, recupera le suddivisioni dell'antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari e riporta alla luce, in chiave contemporanea, l'assetto documentato a partire dalla seconda metà del Settecento.

Labics, Palazzo dei Diamanti. La passerella. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. La passerella. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Più nel dettaglio, il nuovo collegamento tra le due ali, «la cui previsione - fanno sapere i progettisti - appare già nelle stampe settecentesche di Andrea Bolzoni (1782)», consiste in una struttura leggera, trilitica, essenziale, realizzata in legno - solo in parte chiusa da vetrate - che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali.

La struttura è in legno carbonizzato. I tamponamenti vetrati scorrevoli proteggono il percorso nelle stagioni meno favorevoli, consentono l'apertura completa in modo da ripristinare la continuità fisica tra il cortile rinascimentale e il giardino retrostante. 

Nel giardino, anch'esso riqualificato, le alberature preesistenti, disposte "all'inglese", sono state mantenute e si intersecano con i tracciati ortogonali dell'antico brolo. «Questa coesistenza estetica di due opposte nature, regolare e irregolare - spiegano ancora i progettisti -, rivela la stratigrafia delle diverse epoche storiche. Due nuovi elementi completano il giardino: la quinconce (prescrizione agricola tramandataci dai trattati romani per garantire una coltivazione razionale a filari sfalsati) di lecci che crea un filtro tra il giardino e il palazzo, e lo specchio d'acqua, semplice bacino circolare, che riflette il cielo e invita il visitatore al fondo del giardino».

Gli interventi di restauro

«Dopo l'analisi e lo studio dei documenti antichi per distinguere le parti originali dalle superfetazioni, il primo lavoro - raccontano i progettisti nella nota - è consistito nel verificare lo stato di conservazione dell'involucro esistente. Il progetto prevedeva infatti la rimozione delle vecchie fodere in cartongesso, poste in opera nel passato a protezione delle murature originarie». Il progetto delle opere di restauro è di Elisabetta Fabbri.

Labics, Palazzo dei Diamanti. Cortili. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. Cortili. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

«Una volta operata la rimozione è emerso un quadro conservativo in alcuni casi molto fragile: alcune murature presentavano numerose e ampie lacune derivanti dalla presenza di vecchi impianti di condizionamento; altre presentavano diffuse lesioni derivanti in parte dalla vetustà del manufatto ed in parte dalla presenza di vecchie tracce non risarcite. È stato pertanto necessario procedere inizialmente con un'opera di ricostruzione delle lacune e consolidamento delle lesioni prima di procedere alle restanti lavorazioni. Lo stato di conservazione del manufatto ha richiesto numerosi interventi di "cuci e scuci", iniezioni di malte e risarciture al fine di ripristinare la continuità muraria e garantirne un più generale risanamento».

Labics, Palazzo dei Diamanti. Cortili. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

Labics, Palazzo dei Diamanti. La facciata principale. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

«Insieme a questi interventi di restauro e consolidamento delle murature si è operata la demolizione di un solaio moderno - nella porzione di edificio coincidente in passato con il Museo del Risorgimento - in corrispondenza del nuovo bookshop, con l'obiettivo di recuperare la spazialità originaria a doppia altezza della sala. A tal fine è stato effettuato un importante lavoro di consolidamento della originale trave in legno. Infine durante i lavori, costantemente seguiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, è stata ritrovata, restaurata e messa in luce una "sauna estense" risalente al Quattrocento».

Labics, Palazzo dei Diamanti. L'ingresso all'Ala Rossetti. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy Labics

 CREDITI DEL PROGETTO 

Ristrutturazione, restauro e riqualificazione del Palazzo dei Diamanti a Ferrara
Committente: Comune di Ferrara
RUP: Arch. Natascia Frasson
Progetto architettonico e Direzione Lavori: Labics Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori
Progetto delle strutture e degli impianti: 3TI progetti italia

Progetto delle opere di restauro: Elisabetta Fabbri
Progetto delle opere di allestimento: Giovanni de Vito
Progetto del paesaggio: Stefano Olivari
Progetto della luce del giardino: Massimiliano Baldieri

 CALENDARIO 

Concorso di progettazione / pubblicazione: 28 febbraio 2017
Concorso di progettazione / aggiudicazione: 23 febbraio 2018
Consegna progetto esecutivo, Lotto A: settembre 2019
Consegna progetto esecutivo, Lotto B: dicembre 2020

Inizio del cantiere, Lotto A: 21 ottobre 2020
Inizio del cantiere, Lotto B: 15 dicembre 2021
Ultimazione, Lotto A: 27 dicembre 2022
Presa in consegna delle aree, Lotto A: 3 febbraio 2023
Ultimazione, Lotto B: 31 gennaio 2023

 IMPRESE E FORNITORI 

Imprese e fornitori Lotto A: Palazzo dei Diamanti:
BUOZZI (impresa edile) / iMartini (impianti) / VISUAL (arredi) / Techologica (infissi in acciaio)
Lotto B: passerella e giardino:
Mornico legnami (capogruppo) / Techologica (infissi passerella)  / Arcadia (giardino)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il:

vedi anche...
EventiLazio
Trasformazioni urbane, tutela della storia e diritto d'autore: incontro con Labics e It's

Trasformazioni urbane, tutela della storia e diritto d'autore: incontro con Labics e It's

Convegno in presenza · Ordine Architetti Roma · 4 Cfp

Studiare la storia per comprendere le trasformazioni urbane e immaginare il futuro: è il tema del convegno organizzato alla Casa dell'Architettura che vedrà architetti, archeologi ed esperti in materia di restauro confrontarsi sui recenti progetti che hanno interessato Roma negli ultimi anni. Tra le tematiche, anche il delicato diritto d'autore. Roma, sabato 22 marzo 2025 | ore 14.20 - 19.00
EventiCampania
Architettura Pro Esistente: Labics e Zamboni associati in mostra a Napoli

Architettura Pro Esistente: Labics e Zamboni associati in mostra a Napoli

Esposizione a cura di Giovanni Multari

Nel mese di febbraio Palazzo Gravina ospita una mostra dedicata al pensiero progettuale di due studi noti nel panorama contemporaneo: Labics e Zamboni associati. L'esposizione si concentra sulle variazioni di un modello architettonico che interpreta, si adatta e si fa carico dell'esistente. Nella giornata inaugurale saranno presenti i progettisti. Napoli, 6-27 febbraio 2024 | Inaugurazione: 6 febbraio ore 15
EventiLazio
L'architettura dello spazio pubblico, secondo Labics

L'architettura dello spazio pubblico, secondo Labics

talk al MAXXI | dibattito e presentazione editoriale

Lo spazio pubblico delle città italiane, trentadue casi studio selezionati da Labics che propone una nuova teoria sulla progettazione di tali ambienti. Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori ne discuteranno con Luca Galofaro, Ilaria Puri Purini, moderati da Pippo Ciorra. Roma, 25 gennaio 2024 | 18-19
Premi Mies van der Rohe 2024. Sono 13 i progetti italiani selezionati

Premi Mies van der Rohe 2024. Sono 13 i progetti italiani selezionati

362 le opere selezionate distribuite in 38 Paesi europei

Alcuni molto noti, altri meno conosciuti: arrivano a 13 i progetti che rappresenteranno l'Italia per gli EU Mies Awards, tra i più importanti premi di architettura contemporanea. Spazi di lavoro, ma anche residenze e rifugi, centri sportivi, culturali e religiosi. La rosa italiana si concentra tra nord e centro Italia: ecco quali.
Premio Italiano di Architettura 2023 al gruppo Atzeni, Manias, Mocci, Serra ex-aequo con lo studio ELASTICOFarm

Premio Italiano di Architettura 2023 al gruppo Atzeni, Manias, Mocci, Serra ex-aequo con lo studio ELASTICOFarm

Il premio under 35 a Studio Ossidiana e ad Aimaro Isola quello alla carriera

Fresca di giornata, arriva la notizia del Premio italiano di Architettura, promosso congiuntamente da Triennale Milano e MAXXI Roma. Migliori progetti ex-aequo il Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara a Sini, in provincia di Oristano e la sede dell'Istituto nazionale di fisica nucleare a Torino.
Menzioni a Labics, (ab)normal e Orizzontale. i progetti vincitori e finalisti esposti in Triennale fino al 24.09.2023
Salone Internazionale del Restauro: novità e appuntamenti 2023

Salone Internazionale del Restauro: novità e appuntamenti 2023

esposizioni, convegni, eventi e mostre | ingresso gratuito

La città estense torna ad essere per tre giorni la capitale internazionale dell'intero settore del restauro che si ritrova per discutere, approfondire, entrare in contatto e confrontarsi. Convegni, stand espositivi, esempi virtuosi, mostre, business meeting e e molto altro. Ferrara, 10 - 12 maggio 2023 | ore 9.30 - 18.00
Notizie
Cascina Merlata (Mi): il nuovo tassello dello smart district è firmato Labics

Cascina Merlata (Mi): il nuovo tassello dello smart district è firmato Labics

A circa tre anni dal suo avvio, e dopo la consegna delle prime residenze a luglio 2019, lo smart-district di Cascina Merlata, ribattezzato UpTown continua a crescere. EuroMilano ha presentato quattro nuovi edifici del masterplan, progettati dallo studio Labics con gli ingegneri di Sio Engineering e il progettista del paesaggio, Valerio Cozzi.