Torneo di Architettura, i vincitori

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Decretati i vincitori del Torneo di architettura, il concorso di idee per la rivalutazione di spazi urbani in degrado e dimenticati, organizzato da Officina06. Tanti i partecipanti che si sono “sfidati” nell’elaborazione di proposte progettuali per valorizzare un luogo centrale della città di Roma.

Il tutto secondo una formula insolita: il concorso concedeva solo 72 ore, il tempo di un week end, per elaborare i progetti. Il countdown è partito dalla rivelazione del tema, reso noto nel dettaglio solo alla chiusura delle iscrizioni.

I partecipanti si sono confrontati con la sistemazione di un luogo urbano, piazza Orazio Giustiniani nel quartiere Testaccio, con le sue emergenze: l’Ex Mattatoio, le cui strutture ospitano la Facoltà di Architettura di Roma Tre e il MACRO Future, i Mercati generali e il Monte Testaccio, o dei Cocci, formato dall’accumulo di scarti di anfore e cocci di epoca romana, ordinati fino a formare una collina. Elemento poi che si è rivelato fonte di ispirazione di molti progetti presentati.

L’idea generale doveva essere dimostrare come con poco si possa trasformare una città: interventi puntuali e strategici per ottenere un evidente aumento della qualità di vita.

Due le categorie del concorso: Open, per studenti e professionisti per architetti e ingegneri under 40. Tre i progetti vincitori in ciascuna di esse.

A decidere i vincitori, la giuria composta da Giovanni Longobardi (docente Roma3), Stefano Cassio (director presso Istituto Europeo di Design , president presso ADI Lazio, direttore CRIED Roma), Flavio Vitale (Commissione concorsi e gare O.A.P.P.C. di Roma), Emiliano Pittueo (assessore all’Urbanistica, Ambiente, Partecipazione e Memoria del I Municipio di Roma), Stefano Reyes (coordinatore del progetto LSP-Luoghi di Sosta presso Associazione Centotrecento, presidente associazione Centotrecento), Pedro Baptista Rodrigues (architetto di Lisbona, Portogallo) e per Officina06: Valerio Colla, Giulio Gualtieri, Luca Garattini. E non solo, a giudicare i progetti, influendo sul punteggio della commissione, è stato anche il pubblico, che attraverso il sito ha potuto esprimere preferenze per le soluzioni più amate.

Al primo posto per la categoria professionisti:

An Foris

di Giovanna Lama, Paolo Corvino, Caterina Garofalo, Anna Ferrone

Il progetto intende restituire al foro la sua funzione originaria, quella di spazio di raccolta per pubbliche attività, luogo d’incontro e di sosta. La particolare morfologia della piazza suggerisce uno spazio pensato come un’aggregazione di enormi cocci, con funzioni differenti, tenuti insieme da percorsi pedonali che si srotolano come un nastro adesivo.

La riconfigurazione dell’area punta alla riqualificazione urbana, architettonica, culturale e sociale mediante la sistemazione stradale, degli spazi urbani, degli arredi e di altri elementi che determinano la vita pubblica e le relazioni. Il progetto limita lo slargo al solo uso pedonale, superando la sua funzione odierna di rotatoria. La necessità di connotazione dell’area con un simbolo urbano e architettonico, riconoscibile anche a distanza, richiama l’importanza della centralità dell’area come polo di aggregazione.

Al primo posto per la categoria Open

Siamo di Coccio

di Open Marina Mori, Francesca Icari, Francesca Esposito, Violetta Gambino

Il punto di partenza è la riappropriazione dello spazio da parte dei pedoni ed in particolar modo della popolazione universitaria. L’idea è chiudere la piazza al traffico veicolare, rendendola luogo di incontro e di aggregazione, prendendo spunto dalla vicinanza del sito al Monte Testaccio.

Si è immaginato di adagiare i frammenti di coccio sulla superficie della piazza secondo forme e dunque destinazioni diverse: aree verdi, sedute e spazi rialzati o interrati dove sostare. Questi elementi ribattezzati “cocci”, sono realizzati in acciaio corten, che sta a simulare il colore della terracotta, in modo da creare ampi percorsi verso la biblioteca e l’università e passaggi più fitti verso il chiosco e i locali commerciali.

Una scelta che mette in relazione gli edifici della piazza ed esalta la posizione centrale del chiosco. Chiude l’area la scultura corten: un’anfora rivista in chiave moderna, un oggetto geometrico che richiama le sedute della piazza.

Gli altri vincitori:

Categoria “professionisti under 40”: Cocci in Rete (Arianna Subiaz, Micol Brezigar) e Orazio Giustiniani Square (Jan Wishert).

Categoria Open: Dream Team (Andrea Pisanu, Angela Maria Marteddu) e Slam2 (Marco Maiorana, Laura Giusti, Alessandro Pitrelli, Maria Del Sol Ontalba).

Per visionare i progetti vincitori e partecipantiofficina06.com

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