Jobs Act autonomi: deducibilità delle spese di formazione, sportelli per l'impiego e nuove norme per la sicurezza degli studi

Ritorna nel calendario dei lavori di Palazzo Madama (e non è la prima volta) il «Jobs Act autonomi», il disegno di legge che porta con sé una serie di tutele pensate per i lavoratori autonomi. Un testo che, dopo la conclusione dell'esame in Commissione Lavoro al Senato, conclusasi lo scorso luglio, non ha fatto registrare progressi. Ora la trattazione del testo è all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula del 26 ottobre.

Ai progressi del provvedimento è legata la sorte di importanti temi. Nel provvedimento, infatti, viene prevista la deducibilità totale (entro il limite di 10mila euro) delle spese sostenute per l'iscrizione a master, convegni e a corsi di formazioni e di aggiornamento professionale. Si introducono tutele in caso di ritardati pagamenti. Le norme contenute nel D.Lgs 231 del 2002, che tendono a tutelare le imprese creditrici in caso di ritardato pagamento, andando a fissare, tra l'altro, gli interessi dovuti, vengono estese anche agli autonomi. Valgono se il cliente è un'impresa o un altro lavoratore autonomo e, aggiunge il Senato, tali "tutele" vanno estese anche ai rapporti tra lavoratori autonomi e pubbliche amministrazioni.

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Si pensa anche alla creazioni di sportelli per l'impiego dedicati agli autonomi. I centri per l'impiego, e anche gli organismi autorizzati alle attività di intermediazione in materia di lavoro, dovranno dotarsi di uno sportello dedicato al lavoro autonomo, che faccia incontrare domanda e offerta. Si tratta di un servizio che avrà il compito di raccogliere le domande e le offerte di lavoro autonomo, ma anche di fornire informazioni su diverse questioni: procedure per l'avvio di attività autonome, accesso agli appalti, opportunità di credito e agevolazioni pubbliche. E, nel nuovo progetto, potranno essere coinvolti anche gli Ordini professionali. Lo sportello dedicato ai lavoratori autonomi può essere, infatti, messo su anche stipulando convenzioni con gli Ordini professionali, con le associazioni delle professioni non organizzate in Ordini e con le più importanti associazioni impegnate a rappresentare i lavoratori autonomi sul piano nazionale. 

E poi la possibilità anche per i professionisti di costruire network sfruttando i vantaggi dei contratti di rete, oggi prerogativa di imprese e di Stp (Società tra professionisti). I professionisti potranno servirsene per partecipare ai bandi e per concorrere all'assegnazione di incarichi e di appalti privati (Per approfondire: Reti tra professionisti in arrivo col Jobs Act automi. Cosa sono e quali i vantaggi).

Previsto anche un decreto legislativo che vada a rivedere, alleggerendole, le norme sulla sicurezza e salute degli studi professionali. Dare largo spazio al principio di sussidiarietà, delegando ai professionisti funzioni proprie della pubblica amministrazione e allargare la sfera d'azione delle Casse private in materia di welfare. Sono alcune delle tracce che il passaggio al Senato ha lasciato sul testo del provvedimento.

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