California Dream Week e i designer italiani

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Si è appena conclusa la seconda edizione di California Dream Week (CADW), il concorso internazionale organizzato da The Worm Farm che a coinvolto giovani talenti delle scuole californiane nello sviluppo di idee innovative, ispirate al principio di ecosostenibilità. Un concorso ma anche punto di incontro e di scambio che attiva la partecipazione di professionisti del mondo del design, chiamandoli a reinterpretare i progetti vincitori presentati nelle tre categorie: architettura e design, trasporti, complementi di prodotti.

3 i designer italiani: Roberto Paoli, Lorenzo Palmeri e Ilaria Marelli ad interpretare secondo la loro esperienza e know-how i progetti degli studenti vincitori delle categorie Architecture & design e Product Compliments. Hanno interpretato rispettivamente le proposte per un futuro sostenibile di Cristina Calva (Orland, CA – primo posto Architecture & Design), Mika Matsuko (Piedmont, CA – primo posto Product Compliments), e del gruppo composto da Ariel Rao, Beatrice Goh, Jake Caccamo, Chloe Merriam e Thomas Koyama (Mountain View, CA – menzione d’onore Architecture & Design).

Cristina Calva e il designer Roberto Paoli

Dall’architettura agli interni, un progetto che si ispira al nido delle rondini; robusto e resistente alle intemperie, lascia che la materia, ovvero la bellezza naturale delle risorse della terra, possa brillare. Il progetto di Cristina, studentessa di 17 anni alla Orland High School, è una casa a due piani, costruita in argilla, al suo interno elementi di arredo disegnati da lei ed un tetto tutto vetrato. Una casa che trae la sua bellezza dalla materia (prodotti riciclati ed organici), che non è solo sinonimo di sostenibilità, ma conferisce agli ambienti un particolare calore ed eleganza, grazie ai suoi toni naturali.

 

Secondo Roberto Paoli che ha interpretato l’idea di Cristina, la chiave del progetto è la parola “sogno”. Il sogno guidato dalla libertà di pensiero di un’adolescente, unito alla volontà di creare un rapporto speciale con la natura. Volontà espresse in piena libertà progettuale e che si risolvono in una casa aperta all’esterno ma raccolta all’interno, dove, intorno ad un’area-nido, la famiglia si riunisce per trascorrere bei momenti di intimità.

Fuoco, famiglia e natura sono i concetti che Roberto Paoli riprende nel suo progetto di tavolo-caminetto. Ispirato alla geometria della casa, ha un ripiano in vetro che riprende il’idea di tetto della casa-nido e un sostegno che è al contempo camino e canna fumaria in miniatura, dove poter accendere un piccolo focolare. Concepito per essere posizionato al centro della casa, nei luoghi attorno a cui si riunisce la famiglia, è in vetro riciclabile al 100% e il sostegno-camino dà vita ad una combustione pulita che impiega etanolo denaturato, senza fumo e senza emissioni.

Mika Matsuko e il designer Lorenzo Palmieri 

L’idea di partenza di Mika – sedicenne e studentessa dellla Piedmont High School (Alameda) – è utilizzare l’energia elettrica il più vicino possibile al luogo di produzione, in modo da ridurre al minimo le infrastrutture per il trasporto. Così nasce la proposta: sfruttare la corrente di un fiume per generare corrente elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno energetico del ponte che lo sovrasta, andando ad alimentare ad esempio le luci e fornendo energia ai caselli di pedaggio.

 

L’energia sarebbe prodotta da una centrale molto vicina alla base del ponte, una stazione con una sua turbina orizzontale interrata ma a contatto con l’acqua, che mossa dal suo flusso, fa girare un rotore collegato ad un generatore elettrico standard posizionato al di sopra del suolo, generando così corrente elettrica.

Secondo Lorenzo Palmieri il progetto di Mika tocca uno dei temi principali del nostro futuro: “fare la pace con la natura” e lavorare in accordo con essa. Il ponte, manufatto dell’uomo, ed il fiume, elemento della natura, sono due simboli perfetti che esprimono questa possibilità.

Ariel Rao, Beatrice Goh, Jake Caccamo, Thomas Koyama, Chloe Merriam con la designer Ilaria Marelli

Il gruppo di studenti della Mountain View High School di Mountain View hanno proposto un’idea di museo eco sostenibile ed integrato con la natura, ispirato alla forma di un fiore che sboccia. I tetti sono conformati in modo da convogliare l’acqua piovana, immagazzinata per l’irrigazione ed altri usi. Pannelli solari installati nelle finestre con doppio vetro convertono la luce solare in energia, utilizzabile poi per il museo. Le stanze sono posizionate ed orientate per massimizzare l’impiego di luce diurna, in modo da ottimizzare i consumi.

 

Dall’idea di museo nasce una panchina per spazi pubblici disegnata da Ilaria Marelli. Punto di ispirazione è la modalità di progettazione dello spazio pubblico che inevitabilmente deve tener conto dell’analisi dei flussi, identificare i vari utenti, studiare i materiali e creare un’identità unica e riconoscibile della struttura. A ciò si unisce il desiderio di natura, che il nostro stile di vita quotidiano metropolitano genera in ognuno di noi.

La panchina di Ilaria Marelli ricerca un dialogo costruttivo con il paesaggio circostante, presentandosi come metafora del rapporto tra natura e artificio. Un elemento con struttura in maglia metallica perforata e sagomata in modo da essere orientata in modo da agevolare i flussi delle persone che vi circolano accanto.

Per ulteriori info e visionare tutti i progetti vincitori e menzionati in ciascuna delle categorie del concorsowww.californiadreamweek.org

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